Il disegno di legge, che ho depositato stamattina, si propone l’obiettivo di favorire l’apprendimento permanente delle persone in tutte le fasi della vita, quale strumento volto a sostenere la società della conoscenza, ad elevare la qualità dei saperi, delle abilità e delle competenze dei cittadini e il loro costante aggiornamento e ampliamento in una prospettiva personale, civica, sociale, occupazionale e di mobilità professionale.Mattia Civico, 11 settembre 2012
I modi in cui ognuno di noi apprende sono molteplici: siamo di fatto costantemente immersi in un processo di apprendimento. L’apprendimento permanente e’ dunque un processo che vede luoghi formali integrarsi con percorsi informali e non formali, esperienze personali.
Uno degli snodi fondamentali è, infatti, quello della certificazione dei titoli e delle competenze acquisite dai soggetti in apprendimento, non esclusivamente nell’ambito istituzionale-formale, ma anche negli ambiti non formale ed informale.
Tali processi di apprendimento hanno avuto, del resto, un importante riconoscimento legislativo nella legge n. 92 del 28 giugno 2012 concernente “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” (cd. legge Fornero), che all’articolo 4, commi 51 e ss., in linea con le citate indicazioni dell’Unione europea, fornisce le definizioni dell’apprendimento permanente, formale, non formale e informale e rinvia a successivi decreti legislativi la disciplina delle relative modalità di riconoscimento e validazione.
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