Nicoletti si schiera con il segretario: "Rottamazione? Tema da congresso. Renzi fa considerazioni legittime e importanti ma sono cose interne al Pd e penso debbano essere spostate all'anno prossimo".L. Patruno, "L'Adige", 11 settembre 2012
Alle primarie nazionali del centrosinistra il segretario del Pd trentino, Michele Nicoletti, voterà senza alcun dubbio per il segretario nazionale Pier Luigi Bersani perché lo ritiene il candidato migliore a guidare il prossimo governo e perché le questioni sollevate da Matteo Renzi sulla «rottamazione» della classe dirigente del Pd sono: «Cose interne di partito che saranno affrontate l'anno prossimo al congresso». Segretario Nicoletti, il 25 novembre ci saranno le primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra. Lei chi sosterrà e perché? Le primarie sono uno strumento che il Pd si è dato dai tempi di Prodi per la scelta del candidato presidente del Consiglio. Noi dobbiamo chiederci chi è la persona più adatta a svolgere questo ruolo in questo momento e personalmente se devo guardare alle candidature fino ad ora avanzate: Bersani, Vendola, Renzi e Tabacci non ho esitazione a dire che in un momento così difficile per il Paese abbiamo bisogno del migliore, che per me è Bersani per la sua esperienza di amministratore e di ministro e per come ha condotto questa fase da segretario di lealtà al governo Monti e al tempo stesso di grande impegno sul fronte del lavoro che è la grande debolezza italiana. Però Renzi pone anche un altro problema al Pd, che è quello di riuscire a proporsi come un partito innovativo nelle persone e nella proposta politica. Non condivide questa esigenza? Renzi fa considerazioni che sono del tutto legittime e importanti ma sono interne al Pd e proprio per questo penso che debbano essere spostate al 2013 quando ci sarà il congresso. Allora, Bersani io mi auguro che faccia il presidente del consiglio e quindi servirà trovare un segretario e si discuterà di tutto. Però al di là della «rottamazione», Renzi sembra avere anche idee di politica economica più neo-liberali e liberiste in linea con Monti, mentre se la linea di Bersani è quella dell'attuale responsabile economico Fassina è più socialdemocratica tradizionale. C'è questa differenza? Questo è un grande e serio tema. Bersani assieme al Pd ha fatto un lavoro collegiale, di squadra. Il programma è definito dalla carta d'intenti che verrà approvata dalla prossima assemblea nazionale e sottoposta alle forze che condividono il progetto del centrosinistra. Comunque sulla questione io inviterei ad essere meno ideologici su cosa intendiamo per liberali o socialdemocratici. Ad esempio, il reddito di garanzia che il centrosinistra autonomista ha introdotto in provincia di Trento certo non è nella tradizione liberista, ma non ci siamo preoccupati di questo, ma se serviva o no. Dobbiamo essere pragmatici. Sulla riforma del lavoro della Fornero, grazie a Treu, si è trovata una mediazione. Ma Bersani porterà avanti l'agenda Monti o no? Solo un pazzo butterebbe via il patrimonio di credibilità conquistato da Monti. La linea del rigore è stata condivisa, quella delle liberalizzazioni anche, ricordiamo che Bersani ne ha fatte anche di più con le sue «lenzuolate», e a me piace che lui sia stato anche presidente di Regione e quindi capisca che gli amministratori locali soffrono. Ma intanto l'Udc invece di stringere un patto con Bersani sembra preferire un Monti Bis magari con una grande coalizione da costituire dopo il voto. Resterete isolati? Le grandi coalizioni si decidono dopo il voto quando il risultato non consente a una coalizione di governare da sola. Negli altri paesi europei nessuno si sogna di presentarsi alle elezioni avendo come programma la grande coalizione. Bersani ha detto chiaramente che il Pd vuole assumersi la responsabilità di governare. Mettere fuori il Pd a tavolino mi sembra complicato. Saranno i voti a decidere. Ma non pensa che il Pd debba proporre volti nuovi per il governo? Il Pd deve preoccuparsi di mettere le persone giuste, le migliori al governo. Noi abbiamo avuto persone di valore come Prodi, Bindi, Treu, Visco non sono la stessa cosa di Berlusconi. Perché rottamarli? Diversa è la rappresentanza in Parlamento. Lì è giustissimo il rinnovamento e condivido il limite di mandati. Lo stesso vale a livello locale per la giunta e il consiglio provinciale? Per tutti i livelli di governo va tenuto conto del merito e trovata la persona migliore con le primarie e il confronto con le forze della coalizione. In Trentino c'è già stato rinnovamento nel 2008 e ci muoveremo come allora. Quando inizierete a parlare di primarie provinciali? La settimana prossima ci sarà un incontro fra i segretari della coalizione e inizieremo a confrontarci prima sui contenuti.
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Partito Democratico del Trentino