Manca ancora un anno alle elezioni provinciali del 2013 ma nei partiti le manovre per il dopo-Dellai sono già in pieno svolgimento. Nel Pd sono in molti - per primo il segretario Michele Nicoletti - a ritenere che la via maestra con cui il centrosinistra autonomista dovrà individuare il successore di Dellai sono le primarie di coalizione, in cui possano confrontarsi più candidati dei partiti di maggioranza.C. Bert, "Trentino", 9 settembre 2012
Ma il principale alleato, l’Upt, è da sempre refrattaria all’ipotesi primarie, il perché lo ha ribadito qualche tempo fa uno dei suoi dirigenti, Vittorio Fravezzi: «Non sono nel dna degli italiani, men che meno oggi. E nessuno può pensare che il risultato delle proprie primarie sia imposto agli alleati. Ci sono tutte le condizioni perché la coalizione possa condividere un programma e una leadership, altrimenti i partiti cosa ci stanno a fare?». E tracciando l’identikit del leader, Fravezzi ha spiegato che «dovrà avere esperienza amministrativa e saper interpretare lo spirito di coalizione, questo i dirigenti più avveduti del Pd lo sanno». Caratteristiche che sembrano il ritratto di Alberto Pacher, attuale vicepresidente della giunta provinciale e per molti il successore naturale di Dellai. Tanto più che se il governatore lascerà in anticipo il suo incarico di presidente per candidarsi a Roma, Pacher prenderà le redini della Provincia fino alle elezioni.
Ma nel Pd il capogruppo provinciale Luca Zeni, supportato dal segretario Nicoletti, ha dichiarato che le primarie dovranno valere per tutti, Pacher compreso. E pur senza mai esplicitarlo pubblicamente, ha fatto capire di non escludere una sua partecipazione alla corsa.
A carte più scoperte gioca nel partito l’assessore all’industria e commercio Alessandro Olivi, che ha dichiarato di essere a disposizione prendendo atto che il suo è uno dei nomi papabili. Mentre non è ancora chiaro su chi deciderà di puntare l’ala kessleriana del Pd, che anche sulla base delle regole delle primarie potrebbe convergere su un nome di spicco della società civile, quello dell’ex difensore civico Donata Borgonovo Re. In nome di quella discontinuità con l’èra Dellai invocata a gran voce da Gianni Kessler.
Oltre ai nomi del Pd, chi ha da tempo reso esplicite le proprie ambizioni per la successione a Dellai è il Patt, che punta sull’assessore alla salute Ugo Rossi come candidatura su cui far convergere l’area più moderata della coalizione.
Chi fino a oggi è rimasto più defilato è il partito del governatore, l’Upt, che ha nell’assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi il suo nome di maggior peso. Ma che - stando all’identikit delineato da Fravezzi - potrebbe alla fine sostenere Pacher, «il più dellaiano dei dellaiani» come lo definiscono i suoi «antagonisti» dentro il Pd. Sarebbe, la sua, la candidatura nel segno della piena continuità con l’attuale amministrazione Dellai.
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Partito Democratico del Trentino