Tagli sulle indennità rinviati: in vigore solo tra un anno

Stoppata la proposta del Pd di partire subito: «Così salta la riforma». Testo blindato, il 18 in aula. Firmani (Idv): «Insufficiente, faremo emendamenti».
"Trentino", 5 settembre 2012

Diventerà legge tra due settimane, la riforma che taglia le indennità dei consiglieri regionali e abolisce i vitalizi. Ma i tagli partiranno solo dalla prossima legislatura, ovvero tra un anno. Sacrifici sì, ma dal prossimo consiglio.

È questa l’intesa sancita ieri mattina a Bolzano tra i capigruppo di maggioranza e minoranza: un accordo che ha blindato il testo faticosamente costruito dalla presidente del consiglio regionale Rosa Zelger Thaler. Stoppato il tentativo del Pd di attuare da subito quanto tecnicamente possibile, approvando una norma transitoria per ridurre di 500 la busta paga, un taglio equivalente a ciò che risulterà - una volta approvata la legge - dalla soppressione della diaria.

Su un eventuale anticipo la Svp è stata irremovibile, come del resto aveva già preannunciato ad agosto il capogruppo Elmar Pichler Rolle. E in molti si sono accodati: è stato difficile trovare un accordo su un testo forte - è stato il refrain - se ora apriamo agli emendamenti il rischio è che venga snaturato e che la riforma salti.

Un rischio troppo alto, ha valutato il capogruppo Pd Luca Zeni, che a questo punto non ha voluto forzare la mano: «Ci sarebbe piaciuto che alcuni interventi potessero entrare in vigore da subito, sarebbe stato un segnale importante posto che tecnicamente non è possibile attuare da subito l’intera riforma (la soppressione dei vitalizi, ad esempio, non può che partire con la prossima legislatura, ndr). Ma siamo consapevoli dei delicati equilibri del consiglio regionale, dove il regolamento consente anche a un solo consigliere di bloccare tutto. E non vogliamo essere accusati di aver fatto saltare una riforma che consideriamo importante e che porterà i consiglieri del Trentino Alto Adige ad avere le indennità più basse d’Italia (5.435 euro netti contro i 5.950 di oggi, più 750 euro di rimborsi spese rendicontati, ndr)».

Blindato il testo, il disegno di legge è rapidamente passato al vaglio ieri pomeriggio della prima commissione: come da impegni presi, nessuno ha presentato emendamenti, mentre gli altri disegni di legge sul tema già in discussione sono stati sospesi. Il ddl - firmato da tutti i capigruppo (ad eccezione dei Freiheitlichen che però hanno dichiarato che lo voteranno) - andrà in aula già il 18 settembre: seduta convocata ad oltranza con l’intenzione dichiarata di portare a casa il risultato.

Si chiama fuori Bruno Firmani (Idv), che come membro del gruppo misto non fa parte dei capigruppo e non è presente nella commissione regionale (ha invece firmato il disegno di legge il capogruppo del Misto Donato Seppi come membro dell’ufficio di presidenza). «È un testo totalmente insufficiente per due ragioni», attacca Firmani, «la prima è che i tagli alla busta paga dei consiglieri inizieranno dalla prossima legislatura e non da subito, come i cittadini stanno chiedendo da tempo. Per quale motivo allora tutta questa fretta per arrivare all’approvazione? Forse per lavarsi la coscienza davanti all’opinione pubblica?». Il consigliere dell’Idv contesta poi il mancato azzeramento delle indennità integrative per i componenti della giunta e del’ufficio di presidenza del consiglio regionale. Su questo punto il disegno di legge prevede una riduzione del 25% dell’indennità di funzione dei membri dell’ufficio di presidenza. Ma anche questo, come gli altri tagli contenuti nella riforma, partirà solo da ottobre 2013.