Il segretario del partito provinciale commenta le parole di Letta. "Un partito non è un bus" e benedice le primarie.
A. Conte, "L'Adige", 24 agosto 2012
Soddisfatto della rivendicazione del Pd per la guida del prossimo governo trentino, perplesso però sull'apertura senza paletti alla presenza di Lorenzo Dellai nel Pd per le elezioni nazionali, se il movimento centrista che il governatore sta facendo nascere non dovesse avere successo.
Il segretario provinciale del Pd, Michele Nicoletti, commenta così alle parole di Enrico Letta che ha di fatto dato il via libera al centro che Dellai sta costruendo. Con una precisazione anche su questo fronte.
Segretario Nicoletti, Letta ha detto che in Trentino la successione a Dellai spetta al Pd, sarà così?
Mi fa piacere che Letta abbia espresso questo giudizio sul futuro del governo del Trentino. Credo sia legittimo pensare a una leadership del Pd anche se abbiamo sempre detto che non vogliamo imporre ai nostri alleati.
Rispetto alle primarie, che Letta sostiene, e che tanto dibattito creano nel Pd provinciale, che giudizio dà?
Ribadisco che la leadership può uscire dalle primarie, che sono state concepite come strumento al servizio della coalizione e per assegnare ai cittadini-elettori il potere di decidere la candidatura più rispondente al progetto del centrosinistra.
Anche lei ritiene che sia positivo il nuovo polo degasperiano di Dellai?
Bisogna distinguere. Letta ha detto che è positiva l'iniziativa di Dellai se porta nel centrosinistra esperienze come quelle delle liste civiche e dei territori, tale discorso è stato fatto anche a livello nazionale come segretari regionali e ha trovato consenso anche presso Bersani.
E invece non è detto che sarà così?
Un discorso diverso è se il progetto è di tipo più politico cioè se vuole essere polo di aggregazione, degasperiano o montiano, in concorrenza col Pd, rispetto, in particolare, alla rappresentanza del mondo cattolico. Assurdo pensare che un solo soggetto, a noi esterno, in Trentino rappresenti il mondo cattolico. In questo caso, si tratterebbe di un progetto alternativo al Pd con cui, come accade con l'Udc a livello nazionale, ci si può però alleare.
Per Dellai, secondo Letta, se il progetto centrista non dovesse realizzarsi, le porte nel Pd sono sempre aperte. Lei che ne pensa?
Detto che le porte sono aperte a tutti quelli che condividono il progetto del Pd, mi pare complicato farlo con chi non lo condivide, altrimenti una candidatura di questo tipo sembrerebbe strumentale. Uno deve crederci fin da subito, se è la seconda scelta qualche problema c'è.
Dellai dovrebbe abbracciare la filosofia del Pd prima di candidarsi con il partito?
Se domani Dellai dice: "Condivido il progetto del Pd" si può aprire un discorso, altrimenti qualche problema si pone. Lui era tra i fondatori del Pd nel 2007, ma poi ha fatto una scelta diversa. Non dobbiamo costruire partiti che siano autobus dove uno sale o scende a seconda della situazione politica, ma strutture stabili che servano ai cittadini per orientarsi in modo chiaro. È questa la differenza fondamentale tra noi e il resto d'Europa: in Italia ogni due tre anni si cambiano partiti e questo crea debolezza. Se si apre a chi fino all'altro ieri non ha creduto al progetto del Pd, si fa un torto verso chi nel partito si è sempre impegnato a fondo e magari resta escluso.