Successo di pubblico per il sindaco di Firenze: "Così manderemo a casa i soliti politici".
A. Conte, "L'Adige", 20 agosto 2012
MADONNA DI CAMPIGLIO - Riportare le famiglie al centro, abbassando il peso fiscale sulle stesse, per rilanciare i consumi interni. Sulla politica economica per la prossima legislatura, se Renzi diventasse presidente del consiglio, il sindaco di Firenze ha le idee molto chiare. «Togliamo i 20 miliardi di euro annui che vengono assegnati alle grandi imprese e usiamoli sotto forma di detrazioni fiscali per dare 100 euro al mese in più a quella platea di 17 milioni di dipendenti pubblici e privati che guadagnano meno di 2000 euro al mese netti», ha detto Renzi. Che sulla salute macro-economica dell'Italia ha polemizzato con il governo Monti. «Ai professoroni nelle slides forse tornano i conti, ma quando vedo che le famiglie soffrono di più, credo che si debba cambiare. Io, nel mio piccolo, a Firenze le tasse le ho abbassate».
Non poteva mancare, da Madonna di Campiglio, un riferimento al terzo polo degasperiano. Renzi ha confermato di non credere all'alternativa al bipolarismo secco e ha bocciato il piano per costruire il partito di centro. In particolare si è detto molto scettico sul fatto che il presidente della Camera Gianfranco Fini possa entrare nel progetto: «Fini come de Gasperi? Come presidente della Camera ha fatto bene a partecipare alle celebrazioni di De Gasperi. Ma come suo erede è più credibile il mago Otelma», ha detto Renzi. Che si è poi scagliato anche contro i costi della politica, affermando che nei primi 100 giorni di un ipotetico governo da lui guidato intenderà «dimezzare il numero di parlamentari» ma anche il compenso dei politici, compresi i «consiglieri regionali», mentre si è detto contrario alla riduzione dei Comuni. Per il Pd trentino, infine, intervento poco fortunato di Luca Zeni, beccato dal pubblico per la lunghezza del proprio contributo che ha toccato il tema dei giovani e del loro futuro. Citando De Gasperi che ai giovani aveva detto: «Siate voi stessi, siate ottimisti», Zeni ha chiarito come sia importante il messaggio di rottura portato da Renzi col suo libro Stil Novo.
Superare la malattia della distinzione tra berlusconismo e anti-berlusconismo, dare il coraggio ai politici della sua generazione di farsi avanti («Non ho mai visto i dinosauri estinguersi da soli»). Il sindaco di Firenze Matteo Renzi dal Trentino lancia il proprio programma per rottamare la vecchia Italia («Che ha messo il futuro nella discarica e scaricato sulle nuove generazioni i problemi da risolvere») e punta a far vincere al centrosinistra le prossime elezioni. «Voglio un partito che non vince solo le primarie ma che sappia anche andare al governo».
L'annuncio di Renzi su come vuole modificare il Paese è arrivato da Madonna di Campiglio con un avvio a sorpresa della manifestazione, partita infatti con l'ingresso del giornalista Antonello Piroso con un passamontagna arancione, in segno di solidarietà alle ragazze del gruppo musicale Pussy Riot, condannate a due anni di carcere dal Cremlino. È stato questo il prologo dell'incontro con Renzi, all'interno della manifestazione «Campiglio 3x3», in corso a Madonna di Campiglio. «Nonostante le proteste della Comunità internazionale tre ragazzine sono state mandate in carcere per una canzone», ha spiegato Piroso.
A un inizio scoppiettante è seguita una intervista altrettanto brillante che non ha deluso i 600 accorsi al Palacampiglio per ascoltare l'astro nascente del Pd. Che dal Trentino ha lanciato di fatto la sua campagna in vista delle primarie nazionali. Molte le risposte dirette che sono arrivate da Renzi. Partendo proprio da cosa accadrà se il sindaco di Firenze sarà sconfitto da Bersani («L'usato sicuro», lo ha definito Renzi): «Io credo alla coerenza di chi fa politica. Mi piacerebbe che nel mio partito ci fossero non solo quelli che vincono le primarie ma anche le elezioni. Negli ultimi anni abbiamo partecipato un po' troppo e vinto poco. Il centrosinistra ha iniziato una pericolosa discussione, tipo terapia di gruppo, però la differenza con il centrodestra è che noi abbiamo una grande generosità. Berlusconi ha detto di ricandidarsi e Alfano ha detto che lo supporterebbe. Non è così che si fa. Bisogna fare una battaglia politica. Se gli italiani vorranno scegliere Bersani in nome della strada "usato sicuro" io avrò profondo rispetto e se perdo le primarie non fondo il mio partito perché le regole delle primarie impongono che chi le perde resta in squadra con chi le ha vinte. Fare il sindaco è l'esperienza più bella del mondo ma ha un tempo, altrimenti si impazzisce. Per farlo bene a un certo punto devi smettere».
Lo stesso vale anche per la politica nazionale. «Se perdo rimango nel Pd. Ma se vinco, si cambia totalmente». Renzi ha quindi fatto i nomi di chi se ne andrà: da D'Alema a Bindi a Fioroni a tutti quelli che, come loro, hanno fatto almeno 15 anni da parlamentare: «Basta con i politici highlander: è inaccettabile l'idea per cui non si può fare a meno di una persona in politica». Renzi ha toccato anche i temi del sistema giudiziario («La domanda è: funziona in Italia la giustizia? Il nostro spread non è solo finanziario, lo spread con i tedeschi è che ci vuole 4 volte il tempo che ci si impiega in Germania per avere una sentenza») e dell'attrazione degli investimenti esteri: «Quando una multinazionale viene da me, sindaco, e mi dice che non vuole investire nel mio territorio per colpa di un sistema di giustizia non efficiente e di una burocrazia che strangola, io vedo in quel momento evaporare un investimento di 30/35 milioni di euro per la mia città».
Il sindaco di Firenze ha spiegato pure che il movimento dei rottamatori non è contro gli anziani ma contro la vecchia classe dirigente. «Il ricambio generazionale è un ricambio in nome del buon senso. Noi non siamo contro gli anziani, quelli che si sono fatti "un mazzo" nella propria vita, in termini di valori culturali e hanno un po' di quattrini in banca per i propri figli. Sono le persone che hanno creato il miglior risparmio privato d'Occidente. Il problema è che i capelli bianchi che stanno in Parlamento hanno creato il debito pubblico più alto. Hanno considerato il futuro come una gigantesca discarica, mettendo nei guai la nuova generazione. Hanno rottamato persino Ridge di Beautiful, come facciamo noi a non riuscire a farlo?».
Tra i punti centrali per «ridare fiducia e sogni all'Italia» c'è la riforma del sistema di voto: «Io voglio cambiare la legge elettorale attuale, che è la più brutta che potessero fare - ha detto Renzi - Punto a una legge elettorale in cui si capisce chi ha vinto e chi ha perso, in cui si rimette al centro il rapporto tra chi va in parlamento e l'elettore che deve sapere chi è che vota, in cui si torna a dare dignità al parlamentare come ai tempi di De Gasperi e Berlinguer, a considerarli onorevoli nel vero senso della parola, cosa che è difficile fare oggi con la masnada di avventurieri che sono in parlamento a schiacciare tasti». Certo, Renzi rischia però di essere sempre «contro»: «Io però non porto avanti l'anti-politica, ma la volontà di ridare dignità
alla politica, che è un valore: noi vinceremo la sfida del futuro per l'italia quando voi penserete che la politica è pensare ai figli degli altri restituendo così a tutti un briciolo di speranza».