L'Assemblea nazionale del PD ha approvato il Documento elaborato dal Comitato diritti del PD, tenendo conto anche del verbale dell'ultima riunione del comitato e di un Contributo di arricchimento di alcuni membri del Comitato che vi avevano raccolto le ragioni dei loro distinguo - In calce, gli ODG presentati all'Assemblea.
Roma, 14 luglio 2012Al termine dei propri lavori, il Comitato diritti del PD aveva consegnato al Segretario del partito un documento che individua i principi comuni che dovrebbero animare la cultura politica dei democratici in materia di diritti. Il documento è stato largamente condiviso nelle sue linee di fondo e nella sua impostazione generale, pur nella pluralità di sensibilità e di posizioni su singoli punti. In questa prospettiva, viene offerto come contributo per l’elaborazione della sintesi politico-programmatica e delle concrete proposte legislative agli organi dirigenti del PD: scarica il documento
CONTRIBUTO AL DOCUMENTO “PER UNA NUOVA CULTURA DEI DIRITTI” -ASSEMBLEA NAZIONALE PD. 14 LUGLIO 2012 ROMA Il documento elaborato dal Comitato presieduto da Rosi Bindi è un testo colto e complesso. Ha la qualità di sancire la centralità della questione dei diritti per il Partito Democratico collocandone la vicenda – come si scrive nel testo – dentro "quel grande movimento di democratizzazione della società che si è avviato con le Dichiarazioni dei Diritti dell'uomo e del cittadino nel secolo XVIII e che, attraverso le lotte di emancipazione sociale e del lavoro, e la resistenza al totalitarismo, ha contribuito a scrivere le Carte dei Diritti che dalla fine della Seconda Guerra mondiale reggono, a livello internazionale come a livello nazionale, la nostra convivenza". Con spirito costruttivo, vorremmo provare a dare un contributo con alcune sottolineature e integrazioni. Ci spinge a farlo l'importanza delle materie trattate, decisive per l’avvenire dell’Europa e del campo progressista.Dignità e Diritti UmaniIl PD assume i diritti umani fondamentali e la dignità della persona come primo comandamento civile e ne fa un investimento nella battaglia delle idee, nel confronto pubblico e nell'agire politico. Non è facile passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti e troppo spesso il “realismo” della politica e interessi parziali hanno sacrificato la coerenza sui valori a vantaggio di altre priorità. Ma questo è per noi l’orizzonte della “moderata utopia” che può rilanciare il significato profondo degli Stati Uniti d'Europa. Muoviamo da qui perché i diritti umani sono il frutto della storia migliore dell’Europa, quella dei Lumi, del solidarismo e dell'uguaglianza, dei movimenti di liberazione. Di un cammino lungo che originando dall'habeas corpus ha trovato una sistemazione decisiva nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e proiettato la sua influenza nelle nuove Costituzioni della seconda metà del ‘900, scritte con sapienza dopo le tragedie del secolo e all’indomani dell’Olocausto. Negli ultimi decenni quel corpo di acquisizioni è sembrato vacillare, e non per caso. Se un liberismo illiberale e senza regole ha potuto sopraffare principi fondamentali, a partire dall'uguaglianza, è stato infatti anche perché i diritti umani, acquisiti formalmente, sono finiti spesso negati in nome di interessi economici e commerciali. La conseguenza è stata che proprio l'Europa del civismo e della cittadinanza, oggi è minacciata da pulsioni xenofobe e nazionaliste. In questo senso il fallimento del pensiero liberista – l’illusione di poter annullare il “cittadino” nel “consumatore” – restituisce uno spazio alla politica democratica e della sinistra. E schiude un campo culturale e di azione all’Europa che sulla civiltà del diritto e dei diritti deve fondare il suo rinnovato “potere dolce” riconquistando una funzione di guida nell’espansione della dignità umana. Bisogna farlo nel nome dell’indivisibilità di tutti i diritti, siano essi civili, politici o sociali. Per il pieno rispetto della persona è, quindi, necessario superare la logica fondata sulla gerarchia tra diverse “generazioni” di diritti. Porre al centro la dignità della persona vuol dire puntare su una svolta dell’Italia per dare finalmente attuazione a quella sintesi mirabile di diritto formale e sostanziale che è racchiusa nell’articolo 3 della Costituzione. I diritti delle donne sono diritti umani Nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sottoscritta a Pechino nel 1995 venne sancito che “I diritti delle donne sono diritti umani”. Questa frase condensa un percorso di secoli: un cammino impervio e spesso doloroso, ma anche entusiasmante e “rivoluzionario”. Nulla, infatti, come la conquista da parte delle donne della responsabilità su di sé, sul proprio corpo, sulla propria libertà e autonomia ha avuto la forza di scardinare poteri ancestrali e un dominio maschile. Ma è un conflitto che continua ad attraversare i continenti e il cui esito determina le civiltà e il progresso. Lapidazioni, stupri etnici, mutilazioni genitali, fino al non nascere perché bambine o, su un piano diverso, l’obbligo del burqa. Come dice il documento, violenze fisiche e psicologiche colpiscono anche nel nostro Paese. Contro quei drammi che investono la responsabilità degli Stati e dei governi la nostra sensibilità dev’essere assoluta e non è tollerabile alcuna indifferenza etica. Cultura e movimenti delle donne, per altro, hanno avuto la capacità di elaborare un pensiero originale capace di combinare in forma nuova l’equilibrio tra uguaglianza e differenza. C’è un alfabeto comune nella forza delle donne in cammino nel mondo per nuove conquiste: dignità, uguaglianza, laicità. Il traguardo dell’indivisibilità dei diritti è importante per tutti, ma per le donne è centrale. Sia che si tratti del lavoro, dove l’Italia paga la sua arretratezza e dove più donne occupate sono una leva formidabile di crescita economica e civismo. Sia che si tratti di riconoscimento dei meriti, maternità o rispetto dell’immagine femminile. Poiché si discute di riforme elettorali e dei partiti, non sono rinviabili regole per la parità di accesso nelle istituzioni. Nel definire una nuova cultura dei diritti il PD faccia di questi temi il suo tratto identitario luminoso.I diritti umani e la nuova frontiera dello sviluppo equilibratoAbbiamo accennato ai diritti umani come orizzonte universale per la politica. Tale premessa è l’impulso a difendere e promuovere i diritti civili, sociali e politici come un trittico di conquiste indivisibili. Da questo punto di vista il documento compie un passo in avanti. Del resto, proprio l'eredità di questi anni impone una svolta culturale prima che politica. Sappiamo che è impegnativo. Lo è sul piano globale e lo è anche sul terreno europeo e italiano, con una crisi dall’impatto drammatico che aggredisce diritti acquisiti, non ne assicura ai giovani e cerca di rovesciare sui soggetti e sulle famiglie più fragili il prezzo di una ristrutturazione delle economie e degli interessi. In questo contesto è cresciuta una "democrazia compassionevole". L’idea di una benevolenza rivolta al singolo in sostituzione di garanzie sulla cittadinanza. Insomma la compassione al posto dei diritti. Con questa logica si sono aggrediti i diritti collettivi, a partire dal mondo del lavoro dove troppo spesso è prevalso il ricatto che diceva “meno tutele dei lavoratori e dei loro sindacati in cambio della garanzia del posto”. Con la stessa logica l’accesso allo studio e alla ricerca che, nel nostro caso, anziché espandere l’area della fruizione, la restringe proprio quando più strategico diviene l’investimento su una scuola pubblica e di qualità. Dunque, un partito come il Pd deve scegliere dove stare e con chi. Quali interessi difendere e promuovere. E’ in questo senso che la sfera dei diritti contribuisce a indicare la via di un altro modello di crescita e benessere. Diritti umani e cittadinanzaDovendo sintetizzare, possiamo dire che il primo traguardo del Pd è nel contrastare l’idea di cittadini e cittadine “a metà”. Il che equivale e battersi per l’unità dei “popoli dei diritti”, superando la logica di singoli gruppi a cui delegare un pezzo e uno soltanto del disegno complessivo. D’altra parte è la storia a insegnare che i diritti crescono o regrediscono assieme. E lo stesso vale per i doveri. Anche per questo sono sempre state le destre a spingere per una loro deriva corporativa. Mentre da sempre sono le forze di progresso a battersi per la loro unità nella convinzione che solo così la politica può incrociare il suo popolo elaborando mediazioni condivise. Lo scriviamo capendo bene che il documento su “una nuova cultura dei diritti” deve riflettere i principi essenziali, delegando ad altre sedi la loro traduzione. Non si tratta, dunque, di dettagliare soluzioni tecniche. Il punto però è comunicare con limpidezza gli indirizzi ai quali ci atterremo. In questo senso offriamo il nostro contributo e le nostre sottolineature. Questo significa:- riconoscere l'autonomia e la libertà delle persone ma insieme alla loro responsabilità verso le scelte individuali e i beni della comunità;- essere d’impulso in tutti gli organismi sovranazionali al riconoscimento dei diritti umani fondamentali come base delle costruzioni democratiche moderne. Rilanciare il ruolo della nostra cooperazione nella convinzione che la pace sia il presupposto per l’effettiva promozione dei diritti, a partire da quelli dei bambini, ancora adesso i più colpiti da miseria, fame e malattie. Proseguire nell’impegno contro la pena di morte, contro le mafie e le tratte di esseri umani, contro le persecuzioni religiose, dei cristiani in diversi paesi, come dei musulmani dissidenti nei confronti di regimi autoritari e teocratici. In questo quadro sono urgenti la legge quadro sulla libertà religiosa e quella contro la tortura;- adottare il Piano europeo di contrasto alle discriminazioni: di genere, di orientamento sessuale (legge contro l’omofobia), di etnia, religione, di età (bambini e anziani), di portatori di differenti abilità (facendone un parametro del livello di sviluppo economico e culturale del paese); - com’è stato annunciato da Bersani: ogni bambino nato in Italia è un cittadino italiano;- affrontare con rigore, sia sul piano legislativo che culturale, la violazione sistematica dei diritti umani nelle carceri e nei Cie e, come dice il testo, difendere le garanzie dei cittadini e della privacy;- proporre una legge sul testamento biologico fondata sul diritto del cittadino a scegliere liberamente le terapie alle quali essere sottoposto, affidando in caso di sua incapacità la responsabilità su tali decisioni al fiduciario o alle persone a lui più prossime nel rispetto delle volontà espresse. Alla persona non può essere sottratta la possibilità di rinunciare all’idratazione e alla alimentazione artificiali; - rimarcare che il diritto alla maternità deve prevedere l’applicazione integrale della legge 194 a partire dalla prevenzione e dal rilancio dei consultori. Le strutture pubbliche, rispettando il diritto all’obiezione, devono comunque garantire l’interruzione volontaria della gravidanza intervenendo, con il personale necessario, nelle realtà dove ad oggi la legge risulta inapplicata o inapplicabile;- trarre dal pensiero femminile quell’interpretazione dell'uguaglianza che dalla differenza sa ricevere impulso e compiutezza: è la premessa più solida anche nel ragionare sui diritti-doveri delle coppie omosessuali e di chi condivide nell’affetto un progetto di vita e solidarietà. In tanti Paesi a cui ci sentiamo legati – dalla Francia agli Stati Uniti – si sono riconosciuti o ci si avvia a riconoscere i matrimoni e le adozioni per coppie gay. Molti tra noi possono essere d'accordo, altri possono non esserlo, ma il fatto stesso che altrove si legiferi in quel senso dovrebbe annullare il tabù sulle parole. Le coppie etero e omosessuali devono avere gli stessi diritti: proponiamo il pieno riconoscimento giuridico e sociale delle unioni civili per coppie omosessuali e non. Scelta compatibile con gli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione; - garantire, entro i codici deontologici e nella continuità di un dibattito pubblico, la libertà e l’autonomia della ricerca. Ciò anche per prevenire un accesso “classista” a quelle cure e terapie che la scienza dovesse elaborare nel tempo. In questo senso è doveroso, attraverso linee guida rigide e senza tollerare usi scorretti, affrontare l’avvio di protocolli che permettano di utilizzare le cellule di quegli embrioni destinati a morire nel freddo perché abbandonati nelle cliniche per l’infertilità; - riscrivere la legge 40 dopo le sentenze d’innumerevoli tribunali e prevedere l’accesso a tecniche diverse di fecondazione anche per le coppie per le quali è impossibile “emigrare” all’estero; - sostenere, con norme e strumenti adeguati, la democrazia economica, il diritto alla rappresentanza della persona che lavora e il diritto alle libertà sindacali nei luoghi di lavoro.Diritti umani e democraziaQuesto contributo al documento elaborato dal Comitato diritti è espressione di un ottimismo di fondo. Per formazione e convinzioni siamo portati a credere che i diritti umani rappresentano il filo in grado di unire democrazia, economia e moralità. Ma quel filo pretende intenti e impegni, come abbiamo fatto con altre proposte sul diritto al lavoro, per politiche ambientali o per un fisco giusto. Ciò non è in contraddizione col valore del pluralismo. Non è in discussione il principio della libertà di coscienza. Possiamo scegliere insieme le “parole” giuste e condivise. Fuori da noi vive una società consapevole e generosa. Solo coltivando con quella parte di società il dialogo e aprendoci alla partecipazione si potrà restituire autorevolezza alle istituzioni. Pochi altri temi sono oggi in grado di tradurre nella vita di milioni di persone la domanda di un’altra politica. L’hanno confermato quei movimenti e associazioni, che sono riusciti a cambiare l’agenda pubblica, spesso attorno ai sindaci di molte città. Ora ci attende la prova più difficile che è riunire un popolo alla “sua” democrazia. Ma è proprio in questa battaglia che i diritti umani possono divenire la trama di una comunità che si ripensa, di una politica che include, con uno sguardo laico, umano, accogliente. Senza diritti non si costruisce la casa dei doveri. Senza un’altra politica e una democrazia rinnovata non si conquista la rivoluzione della dignità. Primi firmatari:Vittorio Angiolini, Paola Concia, Paolo Corsini, Gianni Cuperlo, Claudia Mancina, Ignazio Marino, Barbara Pollastrini.Altri firmatari:Antonio Amato - consigliere regionale Pd Campania e assemblea nazionale Pd Alida Anelli - assemblea nazionale Pd Ileana Argentin - deputata Pd Fabio Astrobello - esecutivo nazionale GD Rosida Baia - portavoce donne Pd Caserta Federico Barli - assessore provinciale Pd La Spezia e assemblea nazionale Pd Maria Teresa Bellanova - deputata Pd Andrea Benedino - segreteria provinciale Pd Torino e assemblea nazionale Pd Giuseppe Berretta - deputato Pd Sergio Blasi - segretario regionale Pd Puglia Vladimiro Boccali - sindaco di Perugia Antonio Boccuzzi - deputato Pd Michele Bordo - deputato Pd Luca Bosonetto - esecutivo nazionale GD Luisa Bossa - deputata Pd Michele Caiazzo - assemblea nazionale Pd Giulio Calvisi - deputato Pd Simone Campus - assemblea nazionale Pd Giuseppe Canonico - assemblea nazionale Pd Ferruccio Capelli - presidente casa della Cultura di Milano e assemblea nazionale Pd Maria Cristina Carloni - assemblea nazionale PdMarco Carra - deputato Pd Felice Casson - senatore Pd Giuseppe Catizone - sindaco di Nichelino Marco Causi - deputato PdAldo Cennamo - assemblea nazionale Pd Susanna Cenni - deputata Pd Carlo Chiama - assessore provincia Torino e assemblea nazionale Pd Mauro Chianale - assemblea nazionale Pd Chiara Chiappa - assemblea nazionale PdMaria Chiaramonte - assemblea nazionale PdMarco Ciarafoni - Eco-Dem Pd e assemblea nazionale Pd Luigi Cimmino - assemblea nazionale Pd Lucia Codurelli - deputata Pd Anna Paola Concia - deputata Pd Roberto Cornelli - segretario metropolitano Pd Milano Andrea Cozzolino - deputato europeo Pd Luigi Creazzo - assemblea nazionale PdEmilio D’Alessio - assemblea nazionale Pd Rosetta D’Amelio - consigliera regionale Pd Campania e assemblea nazionale Pd Milena D’Imperio - vicepresidente Provincia di Pavia e assemblea nazionale Pd Francesco De Angelis - parlamentare europeo Pd Rita De Lima - assemblea nazionale Pd Andrea De Maria - assemblea nazionale Pd Alberta De Simone - assemblea nazionale Pd Roberto Della Seta - senatore Pd Giovanni Donella - assemblea nazionale PdStefano Esposito - deputato Pd Stefano Fassina - segreteria nazionale Pd Francesco Ferrante - senatore Pd Rosario Filoramo - consigliere comunale Pd Palermo e assemblea nazionale Pd Massimo Fiorio - deputato Pd Juri Fontana - assemblea nazionale Pd Paolo Fontanelli - deputato Pd Federico Fornaro - vice-segretario regionale Pd Piemonte e assemblea nazionale Pd Silvia Fregolent - capogruppo Pd provincia Torino e assemblea nazionale Pd Laura Froner - deputata Pd Enrico Fusco - assemblea nazionale PdGianluca Galletto - assemblea nazionale Pd Maria Grazia Gatti - deputata Pd Davide Ghirardi - assemblea nazionale Pd Roberto Giachetti - deputato PdFernanda Gigliotti - assemblea nazionale Pd Sandro Gozi - deputato Pd Michele Gravano - assemblea nazionale Pd Michele Grimaldi - assemblea nazionale Pd Francesco Laforgia - segretario cittadino Pd Milano Daniela Lastri - consigliere regionale Pd Toscana e assemblea nazionale Pd Marta Leonori - presidente dell’assemblea regionale Pd Lazio Giovanni Lolli - deputato PdFrancesco Magagnino - assemblea nazionale PdMaria Teresa Mairo - assemblea nazionale Pd Tea Mancini - deputata Pd Matteo Mangili - segreteria Pd Milano Giuliana Manica - consigliere regionale Pd Piemonte e assemblea nazionale Pd Daniele Marantelli - deputato Pd Catiuscia Marini - presidente regione Umbria Giovanna Martano - direzione regionale Pd Campania e assemblea nazionale Pd Andrea Martella - deputato Pd Claudio Martini - direzione Pd Marcello Massucco - assemblea nazionale Pd Patrizio Mecacci - segretario Pd Firenze Piero Mega - assemblea nazionale PdGiovanna Melandri - deputata Pd Michele Meta - deputato Pd Graziano Milia - assemblea nazionale Pd Moreno Minacci - assemblea nazionale Pd Roberto Morassut - deputato Pd Giulia Morini - assemblea nazionale Pd Antonio Mumolo - consigliere regionale Pd Emilia-Romagna e assemblea nazionale Pd Luca Musumeci - assemblea nazionale PdFrancesco Nocchi - segretario Pd Pisa Nicola Oddati - assemblea nazionale Pd Matteo Orfini - segreteria nazionale Pd Andrea Orlando - deputato Pd Marco Pacciotti - direzione nazionale Pd Maria Grazia Pagano - direzione regionale Pd Campania Antonio Panzeri - deputato europeo Pd Antonio Passalacqua - assemblea nazionale PdAntonella Paturzo - assemblea nazionale Pd Giuseppe Peronato - assemblea nazionale PdCaterina Pes - deputata PdLuigi Poletto - assemblea nazionale PdMassimo Pompili - deputato Pd Elettra Pozzilli - direzione nazionale Pd Fausto Raciti - segretario nazionale GD Carlo Rognoni - presidente Forum Riforma sistema radiotelevisivo Pd Caterina Romeo - consigliera provinciale Pd Torino e assemblea nazionale Pd Roberta Romeo - assemblea nazionale PdSabina Rossa - deputata PdDario Safina - assemblea nazionale PdLuca Sani - deputato Pd Giuseppe Sannino - assemblea nazionale Pd Francesco Siciliano - assessore provinciale Pd Cagliari e assemblea nazionale Pd Ugo Sposetti - deputato Pd Walter Tocci - deputato Pd Pierfelice Todde - assemblea nazionale Pd Jean-Leonard Touadì - deputato Pd Carlo Emanuele Trappolino - deputato Pd Roberto Tricarico - consigliere comunale Pd Torino Mario Tullo - deputato Pd Valeria Valente - coordinatrice donne Pd Campania Fabrizio Vangelisti - tesoriere Pd Milano Silvia Velo - deputata Pd Maurizio Veloccia - assemblea nazionale Pd Nicola Verdicchio - assemblea nazionale PdFrancesco Verducci - direzione nazionale Pd Walter Verini - deputato Pd Fabrizio Vigni - direzione Pd Rosa Villecco Calipari - deputata Pd Francesco Vittoria - direzione nazionale Pd Angelo Zucchi - deputato Pd *****Ordini del giorno presentati all'Assemblea:- Ordine del giorno, prima firmataria Paola Concia- Ordine del giorno, primo firmatario Ivan Scalfarotto
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