«Non rinunciamo al dialogo»

Provincia - Bruno Dorigatti invita all'unità del territorio e dei pariti
e ricorda: «La politica di soli tagli non risolverà la crisi». Però Dellai fa bene a coinvolgere la Consulta.
"L'Adige", 13 luglio 2012

«La via per un dialogo c'è e va percorsa». Questa l'opinione del presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, all'indomani dell'incontro congiunto di Bolzano, durante il quale i presidenti Dellai e Durnwalder hanno lanciato l'allarme per le intrusioni del Governo nelle materie dell'autonomia, oltre che per gli eccessivi sacrifici richiesti al territorio. Per Dorigatti, «L'accordo di Milano aveva dimostrato come la Provincia Autonoma di Trento fosse pronta e disponibile ad aprirsi, a contribuire al risanamento dei bilanci. L'avanzare della crisi colpisce, in particolar modo, giovani, lavoratori e pensionati, per cui è chiaro che ci vuole uno sforzo congiunto. È dunque indispensabile adottare una politica di rilancio dei consumi, oltre che di contenimento della spesa. L'altro discorso che mi preme fare è relativo alla finanza in senso lato: dobbiamo liberarci dall'ideologia secondo cui ci lasciamo sempre governare dai mercati finanziari». I tagli, dunque, non sono una vera soluzione: «Il risparmio è necessario, ma la proposta della nostra Provincia è giusta e opportuna: possiamo consentire allo Stato di realizzare dei risparmi facendoci conferire nuove deleghe. Al contrario, questa continua messa in discussione dell'autonomia va in direzione opposta. Se il Governo intende procedere così, so già che tutte le forze politiche faranno una vera e propria barriera». Tuttavia: «Non è però questo il modo in cui vogliamo lavorare e abbiamo lavorato finora. Col confronto e la nostra capacità di governarci in maniera virtuosa, possiamo dimostrare che il nostro è il sistema giusto che, anzi, può essere d'esempio per gli altri. Se però questa possibilità non ci viene concessa, allora è giusto e condivisibile che Dellai, assieme al collega Durnwalder, percorra tutte le strade possibili a tutela della nostra specificità». Ieri i parlamentari trentini si erano detti scettici circa le possibilità di influire sulle scelte nazionali; il dialogo con Roma resta comunque possibile? «Ho l'impressione che, in questo momento, la crisi sia usata in modo strumentale per togliere diritti: ai lavoratori come all'autonomia. Dobbiamo rispondere con la coesione, anzitutto della comunità. Bene, dunque, la strategia comune tra Trento e Bolzano.
 Personalmente spero che prevalga soprattutto l'intelligenza: è con la concertazione che, in molti casi, abbiamo saputo rispondere alle emergenze dell'intero Paese. Quindi credo che la via diplomatica possa essere ancora utilmente percorsa. Certo si deve lavorare in ottica di unità, sia tra i due territori, sia tra le forze politiche». Per concludere, Dorigatti coglie l'occasione per una riflessione di più lungo periodo: «Non bisogna mai pensare che quanto conquistato rimanga tale per sempre: anche l'autonomia va alimentata, arricchita, resa sempre attuale. Ottenere nuove competenze può andare in questa direzione, rispondendo alle esigenze dello Stato e rafforzando il nostro territorio».