L'ufficio di presidenza taglia il 20%. Sarà a regime da settembre. Il presidente Dorigatti: "Un segnale per la gente".D. Battistel, "L'Adige", 7 luglio 2012
Certo, non è clamorosa come la proposta presentata l'altro giorno dalla presidente del Consiglio provinciale Rosa Thaler Zelger sul taglio del 10 per cento delle indennità nette dei consiglieri, ma è quanto meno un segnale. Un segnale che i politici trentini sono consci del loro status di privilegiati. Per questo rinunceranno ad una fettina del budget a loro disposizione per la loro attività.Ieri mattina l'Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale ha infatti deciso di tagliare del 20 per cento la dotazione dei fondi a disposizione degli undici gruppi consiliari. Si tratta dei soldi, circa 700 mila euro l'anno, che i consiglieri e i gruppi possono spendere per consulenze, organizzazione di convegni, stampa e diffusione di iniziative e qualsiasi attività riguardante l'incarico politico. Un pozzo a cui naturalmente tutti i 35 consiglieri provinciali attingono a piene mani per pagare studi, collaborazioni nella stesura di atti politici e disegni di legge, sovvenzionare volantini elettorali ed altro.D'ora in poi continueranno a farlo, ma essendo ben coscienti che avranno meno risorse a disposizione: se sforeranno il budget del gruppo dovranno pagare di tasca propria.La sforbiciata decisa ieri dall'Ufficio di presidenza riguarderà sia la quota fissa del finanziamento che quella legata al numero dei componenti di ciascun gruppo. Il contributo fisso del Consiglio provinciale al singolo gruppo passa da 1.800 a 1.440 euro al mese, quello variabile da 900 euro per ogni consigliere iscritto a 720 euro.Il risparmio annuo complessivo dovrebbe superare i 120 mila euro. Non si tratta certo di cifre esagerate sul bilancio di una struttura che (escluse le indennità degli stessi consiglieri) costa comunque più di 11 milioni l'anno. «Ma è comunque - tiene a sottolineare il presidente Bruno Dorigatti, regista dell'operazione - un segnale importante nei confronti della popolazione».Una riduzione significativa dei costi della politica che si aggiunge a quella già avviata con il taglio dei compensi ai componenti dell'Ufficio di presidenza e dei rimborsi per le trasferte dei capigruppo) che avrà decorrenza immediata, o quasi. Già, perché i fondi ai gruppi vengono erogati ogni quattro mesi in via anticipata e dunque per i mesi di luglio e agosto i soldi sono già sui conto correnti.Ma da settembre ogni gruppo avrà 360 euro in meno di quota fissa e 180 per ogni consigliere iscritto.Non è stato invece toccato il fondo da 150 mila euro per le consulenze «in quanto - ha spiegato Dorigatti - tutti i presidenti hanno ritenuto importante mantenere la possibilità di attingere a queste risorse per svolgere nel miglior modo possibile il proprio ruolo».«Ma il taglio ai posti della politica - ha voluto aggiungere il presidente - non sarà certamente interrotto qui. Anzi, dovrà proseguire con ulteriori interventi e con il coinvolgimento del Consiglio e dell'intero Ufficio di presidenza».In questo contesto si è impegnato a convocare, entro breve tempo, una riunione con tutti i firmatari dei disegni di legge in materia elettorale, con particolare riferimento alla questione legata alla «porta girevole», al fine di verificare i margini di manovra che tengano in considerazione anche questo versante. Un compromesso voluto dai consiglieri d'opposizione, da sempre contrari al mantenimento dell'incompatibilità tra assessori e consiglieri.TRE GIORNI DI SOSPENSIONE a chi non presenta la denuncia dei redditi.D'ora in poi i consiglieri provinciali che non presenteranno la propria dichiarazione dei redditi saranno sospesi per tre giorni.Tra i provvedimenti adottati ieri dall'Ufficio di presidenza c'è anche quello di intervenire in modo deciso nei confronti di chi - finora approfittando di un vuoto regolamentare - poteva permettersi di ignorare le normative sulla trasparenza e non dichiarare il proprio reddito. «Ad ognuno di loro in futuro sarà applicata la sospensione dall'aula per tre sedute con relativa decurtazione dell'indennità giornaliera da 100 euro» spiega il presidente Dorigatti.La modifica al regolamento decisa ieri arriva sull'onda della protesta scaturita qualche mese fa alla scoperta che nell'ultimo anno ben 3 consiglieri provinciali ( Claudio Eccher , Pino Morandini e Nerio Giovanazzi ) avevano scelto di non far conoscere agli elettori la loro situazione patrimoniale.Ironia della sorte, i primi due fanno parte dell'Ufficio di presidenza che ieri ha deciso di sanzionare i «furbetti».«Ma io - ci tiene a chiarire Morandini - non ho votato a favore del provvedimento». Significa che anche l'anno prossimo il consigliere del Pdl si asterrà dall'obbligo di presentare il suo Unico? «Non è detto - risponde - La dichiarazione l'ho sempre presentata, talvolta sopportando delle pesanti ironie contro la mia dignità e quella della mia famiglia». «Sono d'accordo sulla trasparenza - tenta di giustificarsi - però non si possono superare certi livello di attacco contro le persone».Ha invece votato a favore della modifica del regolamento il professor Claudio Eccher. «Io sono per la trasparenza, ma contesto l'atteggiamento di morbosità nel voler a tutti costi conoscere i redditi. La mia è statauna protesta per non permettere a qualcuno di speculare su queste cose». «Venire additato come un paperone - ammette - dà fastidio, soprattutto per uno che ha un certo reddito dopo anni di professione dura. Chi ha sempre pagato le tasse fino all'ultimo centesimo dovrebbe essere considerato un benemerito e non attaccato per quanto guadagna». E l'anno prossimo tornerà a presentare la dichiarazione? «Vedremo quale sarà il clima allora. Comunque ritengo giusto che siano state individuate queste sanzioni - conclude - Ora ci sono delle norme e ognuno valuterà in scienza e coscienza quale atteggiamento assumere».Ieri, inoltre, l'Ufficio di presidenza ha affrontato le questioni legate al voto elettronico per il quale, su sollecitazione delle minoranze, si rende opportuno, ad oltre due anni dalla sua attivazione, una verifica al fine di ottimizzare i lavori del Consiglio.
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