Olivi: la nostra legge è "blindata"

L'assessore: la Costituzione tutela i Comuni che la applicano
E condanna le liberalizzazioni selvagge: «Generano solo costi».
"L'Adige", 21 giugno 2012

«Il Trentino si è dato una nuova disciplina in materia di commercio, a un tempo innovativa e flessibile, condivisa dagli operatori economici, dai sindacati, dalle amministrazioni locali, e continuerà a muoversi su quel solco, fino a quando essa non sarà disapplicata, o dalla Provincia stesso o dalla Corte costituzionale». È quanto affermato dall'assessore provinciale al Commercio, Alessandro Olivi, al termine del vertice di ieri in Provincia con le organizzazioni economiche e imprenditoriali, i sindacati e i sindaci.
«Sul secondo punto - ha spiegato Olivi - il parere di un illustre giurista, Valerio Onida, e una sentenza del Tar di Trento, ci confortano: la materia è di competenza provinciale e la legge non può essere considerata disapplicata dal varo di una diversa normativa nazionale. Altre Regioni, su questo punto, si sono già rivolte alla Corte, che si pronuncerà ai primi di novembre e se ne necessario lo faremo anche noi».
«Mi pare comunque - ha aggiunto - che nel merito della disciplina sugli orari e le aperture che ci siamo dati, non vi siano contestazioni. Nessuno ha messo in discussione l'impianto generale della normativa, che comunque è sufficientemente flessibile e può essere perfezionato. Nessuno ci ha detto che siamo fuori strada. C'è sia negli amministratori sia negli esercenti sia nei lavoratori un consenso di fondo sul fatto che la liberalizzazione totale non è necessariamente un bene per il settore». Olivi ha spiegato che la legge che vale, nel rispetto dell'autonomia di tutti, è quella provinciale. Legge che evita «le pressioni dei grandi gruppi nazionali della distribuzione che vorrebbero zero regolamentazione per entrare sul mercato».
«La Provincia - ha poi assicurato - sarà comunque a fianco di tutti i Comuni nei quali potrebbero sorgere dei contenziosi. Il punto fondamentale è però quello di sostanzà: dalle testimonianze che abbiamo sentito, anche di rappresentanti di gruppi importanti nel settore della grande distribuzione, la liberalizzazione incontrollata non genera maggiori vantaggi, specie in un periodo di contrazione dei consumi quale è quello che stiamo attraversando, ma semmai maggiori costi».
Il Consorzio dei Comuni, nel vertice di ieri, era presente con il peresidente Marino Simoni e con l'assessore al commercio Andrea Miorandi, sindaco di Rovereto. Che ha raccontato dell'esperienza del Comune chiarendo come «sia stato il primo ad applicare la legge provinciale sul commercio» con una scelta parallela a quella del Comune di Trento di dicembre 2011 (ovvero le aperture limitate a dicembre e ad altre nove giornate). Comune di Trento che ora fa una scelta diversa e che Rovereto non pensa di imitare. «Bisogna avere il coraggio di difendere le proprie decisioni, anche in tribunale» chiude con una stoccata Miorandi stesso.