Consiglieri, «sanzioni» a chi non dà i redditi

Dorigatti: «L’ufficio di presidenza sta studiando modifiche al regolamento» Ok al rendiconto di Palazzo Trentini: affitti per 1 milione, un piano per tagliarli.
C. Bert, "Trentino", 1 giugno 2012

Se l’anno prossimo qualche consigliere, come accaduto da due anni a questa parte, si rifiuterà di comunicare i dati della propria dichiarazione dei redditi, la sua scelta potrebbe non essere senza conseguenze. A loro carico potrebbe scattare una sanzione, di che tipo (amministrativa o politica) è ancora presto per dirlo. L’ufficio di presidenza del consiglio provinciale sta infatti mettendo mano al regolamento. Lo ha annunciato ieri ai capigruppo il presidente Bruno Dorigatti: «Siamo a buon punto». Entro un mese la proposta dovrebbe essere pronta. Il regolamento riguarda la pubblicità della situazione patrimoniale dei consiglieri e le spese per la campagna elettorale.

Quest’anno sono stati tre i consiglieri che non hanno consegnato il proprio 730, Claudio Eccher, Pino Morandini e Nerio Giovanazzi; l’anno prima il no era arrivato da Marco Sembenotti. Di fronte al rifiuti, oggi il presidente del consiglio ha come unico strumento la diffida. «Penso che questo regolamento vada cambiato - aveva detto allora Dorigatti - così com'è oggi è monco, non ha senso perché a fronte di un rifiuto, non è prevista nessuna facoltà coercitiva né una sanzione come avviene per esempio alla Camera dei deputati». Una debolezza condivisa anche da Sembenotti, che pure due anni fa si era rifiutato di rendere pubblici i propri redditi (relativi - aveva motivato - a quando non era ancora consigliere).

Tagli al bilancio. Ieri la conferenza dei capigruppo ha approvato il rendiconto 2011 del consiglio che rispetto al 2010 ha visto una riduzione della spesa di 503 mila euro (-4,2%). Le voci che hanno subito i tagli maggiori sono quelle per convegni e manifestazioni (-66%), le spese di rappresentanza (-19%), le consulenze esterne (- 40%). Il capogruppo del Pdl Walter Viola, ha contestato il taglio delle risorse per i patrocini alle manifestazioni e i contributi alle associazioni: «In tempo di crisi le associazioni hanno bisogno di aiuto e queste non sono spese ma investimenti». Dorigatti ha spiegato che il capitolo di bilancio mette assieme contributi e spese di rappresentanza e i tagli hanno riguardato solo queste ultime mantenendo invariata la cifra per i patrocini e i contributi. Giorgio Lunelli, capogruppo Upt, ha chiesto invece più risorse per la didattica del consiglio a favore degli studenti.

Affitti nel mirino. Sul piano dei risparmi, il consigliere dell’Idv Bruno Firmani ha rilanciato l’idea di costruire, a fianco del palazzo della Provincia di piazza Dante, una nuova sede del consiglio. Proposta della quale, ha risposto il presidente Dorigatti, si terrà conto anche se ha ricordato che con la giunta sono in corso contatti per trovare una soluzione e quindi per togliere dal bilancio il milione di euro di affitti, operazione che rappresenterebbe il taglio delle spese più corposo.

I capigruppo hanno infine concordato che nella tornata consiliare di inizio giugno (dal 5 al 7) si discuterà il disegno di legge sulla promozione delle pari opportunità, testo unificato delle proposte di Margherita Cogo (Pd), Caterina Dominici (Patt), Mario Magnani (Gruppo Misto, quello firmato dalla sola Dominici e quello dell’assessore Lia Giovanazzi Beltrami. I consiglieri avranno a disposizione 6 ore di tempo, 15 ore sono state invece destinate al dibattito su 17 mozioni.