L'assessore alle politiche sociali, Ugo Rossi, ha accettato di ammorbidire il giro di vite che aveva proposto sulla individuazione dei beneficiari del reddito di garanzia, il sussidio per chi vive con entrate inferiori alla soglia di povertà, dopo un vivace dibattito interno alla quarta commissione del consiglio provinciale, chiamata ieri ad esprimere il parere sul nuovo regolamento."L'Adige", 25 maggio 2012
In particolare, le divergenze si sono avute tra Rossi e il presidente della commissione, Mattia Civico (Pd) e la compagna di partito Sara Ferrari, che hanno chiesto la riduzione da 36 a 18 mesi il periodo di sospensione per la ripresentazione della domanda per chi aveva presentato dichiarazioni mendaci in particolare sul requisito della residenza minima di tre anni. E la riduzione da 24 a 12 mesi la sospensione in presenza di rinuncia da parte del beneficiario del sussidio ad accettare proposte di attività lavorative congrue.Ma soprattutto Civico ha invitato l'assessore a un supplemento di riflessione sulla novità più forte contenuta nel regolamento presentato, ovvero la sospensione dell'assegno a chi risulta essere imputato per un reato contro la persona o il patrimonio o per spaccio di stupefacenti, comunque reati che creano allarme sociale. Secondo Civico con questa norma ci si avvia su una china pericolosa: «Ritengo che si possano sollevare dubbi di costituzionalità perché si decide di sospendere un diritto in presenza di una indagine e non di una condanna almeno di primo grado».«Mi sembra - ha aggiunto Civico - che qui ci sia il rischio di essere forti con i deboli e deboli con i forti. Perché se basta un rinvio a giudizio per sospendere un sussidio a persone che sono ai margini della società allora dovremmo applicare lo stesso principio per l'assegnazione delle consulenze o dei contributi alle imprese. Se un imprenditore è imputato e non ancora condannato per un reato gli sospendiamo il contributo? Oppure applichiamo questa regola anche a chi chiede l'alloggio Itea o altri sussidi pubblici?».Con queste forti perplessità e l'invito a un ulteriore approfondimento, la commissione ha comunque espresso parere favorevole alla proposta di delibera così come modificata con il sì dei consiglieri di maggioranza Ferrari, Magnani, Civico, Dallapiccola e Panetta. Astenuta l'opposizione (Morandini, Casna, Eccher e Leonardi).
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