Difendere l'Autonomia da una provocazione irresponsabile

Sorprende, ma forse non troppo, che il Ministro Calderoli responsabile del dicastero alla Semplificazione normativa si vanti, intervenendo in una trasmissione televisiva, di aver bloccato in un recente Consiglio dei Ministri i trasferimenti, che ammontano alla cifra di 1.300 miliardi di euro,della quota variabile delle imposte spettanti alla Provincia autonoma di Trento, già concordati  e riguardanti il periodo 2000 – 2005.
Trento, 26 febbraio 2009


Chi ha poco senso dello Stato e non capisce che le Autonomie locali sono una ricchezza dell’articolazione statale e non un privilegio dovrebbe anche sapere che tali trasferimenti sono frutto di una trattativa fra Province e Governo nazionale e che l’Autonomia del Trentino e dell’ Alto Adige sono sancite dalla Costituzione repubblicana e sono frutto dell’accordo De Gasperi – Gruber all’interno del trattato  di pace internazionale della Seconda guerra mondiale.

Forse un Ministro che ha firmato una legge elettorale che lui stesso ha definito, subito dopo l’approvazione, una “porcata”, non si sente incoerente nel portare avanti un’ altra porcata, questa volta ai danni dell’ Autonomia trentina e sudtirolese. Sorprende forse qualcuno che un parlamentare, come l’Onorevole Fugatti, più avvezzo alle battaglie a favore del burro italiano alla bouvette della Camera che alle battaglie per la difesa dell’autonomia, trovi giusto tale atto vessatorio e prevaricatore verso l’Autonomia e automaticamente verso i suoi corregionali. Ma forse tali battaglie si mettono in atto e si sostengono non tanto per modelli virtuosi di risparmio statale e di equità verso le Regioni che non godono delle autonomie speciali, ma si possono facilmente leggere come atti di ritorsione verso chi, dopo un voto libero e democratico, non si è adeguato e uniformato al “vento del nord” leghista e ha clamorosamente bocciato il candidato leghista alla guida della nostra Autonomia. Il Gruppo Consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino valuta questi atti governativi come irresponsabili e fortemente prevaricatori verso la nostra Autonomia e verso i suoi cittadini, siano essi lavoratori, imprenditori, disoccupati o pensionati. In un momento di grave crisi economica come l’attuale, dove il Governo provinciale ha saputo intervenire in modo tempestivo con adeguati strumenti finanziari per attenuare gli effetti devastanti della crisi sulle imprese e sui lavoratori, questo atto prevaricatore rischia, fra le altre cose, di avere effetti devastati sulla nostra economia e sui livelli occupazionali. Per difendere la nostra Autonomia e per i motivi congiunturali appena citati i consiglieri provinciali del Partito Democratico del Trentino si appellano a tutte le forze politiche e sociali affinché si formi un fronte comune capace di contrastare tali scelte. Riteniamo giusto che le forze politiche e sociali gli enti locali, le associazioni sindacali dei lavoratori, il coordinamento degli imprenditori e le singole associazioni di categoria, si trovino attorno ad un tavolo comune dove progettare azioni di sensibilizzazione verso i parlamentari trentini e per realizzare un fronte comune capace di contrastare tali progetti governativi che si configurano come un colpo basso verso la nostra Autonomia e un colpo micidiale verso l’economia locale.