Zeni ha chiesto al presidente un'incontro di maggioranza: "Procedura anomala, vogliamo discutere prima i contenuti".L. Patruno, "L'Adige", 8 maggio 2012
Non è piaciuto per nulla al gruppo del Pd che la giunta provinciale abbia depositato all'ultimo minuto, due giorni prima della discussione in aula, un pacchetto di misure così corposo da trasformare il disegno di legge in discussione senza un preventivo confronto con i partiti della coalizione.Ieri, dopo la riunione del suo gruppo Luca Zeni ha dunque chiesto al presidente Lorenzo Dellai una riunione di maggioranza per discutere nel merito i contenuti degli emendamenti stigmatizzando il metodo seguito e riservandosi di esprimersi nel merito degli emendamenti presentati dalla giunta.«Abbiamo potuto vedere gli emendamenti solo oggi (ieri per chi legge, Ndr) - dichiara il capogruppo del Pd - e visto che i temi sono così rilevanti e numerosi abbiamo chiesto al presidente di presentarceli sottolineando l'anomalia di questa procedura. Ci rendiamo conto dell'urgenza delle misure ma come per il disegno di legge che va in discussione mercoledì così anche per questi ulteriori interventi c'era la possibilità di fare un altro disegno di legge per il quale prevedere un iter d'urgenza». Insomma, Luca Zeni e il suo gruppo non hanno gradito affatto e lo hanno detto agli assessori del Pd e al presidente che la giunta abbia deciso di seguire la via degli emendamenti a un disegno di legge già in aula senza passare dalla commissione. «Vogliamo approfondire le questioni - aggiunge Zeni - oltre al fatto che già sul disegno di legge originario, che prevede lo stanziamento di 15 milioni per l'assegno una tantum alle famiglie, riteniamo che sia importante perché è un aiuto molto significativo ma non è una risposta sufficiente perché non è strutturale. Queste sono misure che danno sollievo ma spostano il problema e non sono la soluzione».Tra gli emendamenti al disegno di legge presentati dall'opposizione, proprio su questo punto ce n'è uno dei Rodolfo Borga (Pdl) che prevede di utilizzare quei 15 milioni che la giunta vuole stanziare a favore delle famiglie per rimborsare Imu versata per la prima casa escluse la abitazione di categoria catastale più elevata (A1, A8 e A9).Ma questa ipotesi non convince il presidente Lorenzo Dellai né l'assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi. L'assessore dichiara: «I 15 milioni servono per un'azione selettiva a sostegno delle famiglie il che vuol dire che sono destinati alle famiglie con una situazione patrimoniale medio bassa, non è un aiuto per tutte le famiglie che pagano l'Imu». Il presidente Dellai aggiunge: «L'assegno è destinato anche a chi non è proprietario di un immobile e si trova in un periodo di difficoltà economica». Sulle critiche del Pd, Dellai replica: «Faremo una riunione di maggioranza domani (oggi per chi legge, Ndr.). Vorrei che ci si rendesse conto che la situazione economica è difficile e anche un mese di tempo per decidere può essere un'eternità».
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Partito Democratico del Trentino