Ddl vitalizi: primi della classe, metodo e merito. Risposta a chi manifesta resistenze

Il ddl presentato in consiglio regionale che prevede misure significative di contenimento dei costi della politica e’ un concreto contributo ad una discussione che, dopo l’approvazione del taglio di 290 euro si era oggettivamente fermata: nessun intento di fare i primi della classe, ma era credo necessario un segnale chiaro che quanto fin qui fatto non e’ per il Pd sufficiente.
Mattia Civico, 7 aprile 2012

E d’altra parte lo stesso Lunelli il 7 dicembre alla stampa si dichiarava insoddisfatto di quanto fino ad oggi realizzato ed auspicava passi successivi. Se c’e’ la volontà, allora vi e’ anche la possibilità. 

Dal punto di vista del metodo: 
1) come membro dell’ufficio di presidenza avevo anticipato già tre settimane fa l’intenzione di avanzare questa proposta ed ho provveduto ad inoltrare il ddl a tutti i componenti settimana scorsa: non ho personalmente riscontrato esplicitamente nessun ostacolo o obiezione. Ricordo che il vicepresidente del consiglio regionale e’ dell’UPT e pertanto ritengo del tutto scontato che Lunelli fosse informato;
2) in consiglio regionale a dicembre dello scorso anno era stata approvata una mozione oggi solo in parte attuata: la previsione di bloccare gli incrementi dei vitalizi a partire dalla prossima legislatura attendeva una traduzione in proposta di legge che in più di tre mesi nessuno si e’ preoccupato di elaborare;
3) qualcuno sostiene che le proposte vanno elaborate dall’ufficio di presidenza: devo dire che proprio in quanto membro dell’ufficio di presidenza negli ultimi tre mesi non ho registrato una intensità di dibattito su questo tema che facesse sperare in una proposta a breve. E non e’ certamente la mia proposta di legge che rallenta questo processo, anzi semmai potrebbe accelerarlo;
4) una proposta e’ una proposta. Non ho depositato il mio ddl con un atteggiamento di “prendere o lasciare” ne’ intendo sottrarmi al confronto con i colleghi. Ma ritengo che ogni confronto debba partire da alcuni punti chiari e in questo senso il ddl rappresenta il punto di vista del Partito Democratico sul tema, in pieno spirito costruttivo di confronto.
5) penso che la credibilità sia anche conseguenza della manifestazione chiara delle proprie opinioni e intenzioni. Il silenzio degli ultimi mesi intorno al tema dei costi della politica non aiuta certo a riconquistare fiducia e credibilità nelle istituzioni e nella politica. Non vorrei che sfuggisse a qualcuno che in ballo non c’e’ la credibilità del singolo consigliere, ma della politica stessa. Riterrei in questo senso un ottimo segnale se altre forze depositassero a breve altre proposte su cui confrontarsi. 

Nel merito mi pare che invece non siano state sollevate per ora questioni rilevanti il che mi fa ben sperare che sapremo insieme trovare un punto di equilibrio che risponda in maniera convincente ed opportuna all’esigenza di contenimento dei costi della politica. Sullo stesso argomento vi sono peraltro altri terreni su cui approfondire il dibattito: i costi dei gruppi consiliari e la loro dotazione, la legge Amistadi, per fare solo due esempi: se qualcun altro vuole fare il primo della classe io mi tratterrò volentieri. Ma non per sempre.