Negli ultimi dieci anni si sono spesi, nel Gioco d’azzardo legale, oltre 400 miliardi di Euro. Il solo anno 2010 ha presentato un fatturato di circa 62 miliardi, per poi giungere, a consuntivo 2011, a sfiorare gli 80 miliardi di Euro.Laura Froner, 1 aprile 2012
Per circa la metà si tratta di danari provenienti dalle varie lotterie: gratta e vinci, lotto, super enalotto, totocalcio, la raccolta dei giochi online è passata nell’ultimo anno da 4,8 a 9,85 miliardi. Il restante 50% del fatturato è riconducibile, ad oggi, alle giocate esercitate attraverso le New Slot (o macchinette e similari.)
Il dossier di “Libera” sugli affari d’oro delle mafie denuncia che il gioco d’azzardo frutta un giro d’affari illegale pari a 10 miliardi l’euro all’anno nel quale ‘ndrangheta,camorra e mafia si sono addentrati a pieno titolo.
Si tratta dunque di un fenomeno allarmante che ha contagiato e corroso i redditi delle persone e delle imprese e che però, negli ultimi anni, ha goduto di una certa complicità - parlo del gioco legale - da parte dello Stato e degli enti locali, costituendo una preziosa fonte di guadagno per le casse disastrate di questi enti: nel 2011, infatti, le entrate erariali ed extraerariali hanno sfiorato i 9 miliardi di euro contro i 6,7 del 2006.
Le normative vigenti in materia di gioco sono piuttosto frammentarie e per alcuni versi pressoché insussistenti; così come è stata praticamente inesistente una politica di contrasto all’infiltrazione malavitosa e alle ricadute sociali che la dipendenza da gioco genera nelle fasce della società. Pur in presenza di studi medici che rilevano che nel Paese circa il 2% della popolazione ha dipendenza da gioco, o comunque rientra nella categoria di potenziale assuefazione e che, stante il dilagare dell’offerta del gioco, nel giro di pochi anni questi dati possono essere raddoppiati.
Per fortuna adesso le cose stanno cambiando, sia a livello di Governo, sia a livello di iniziativa legislativa parlamentare. Sono di questi giorni le dichiarazioni del Ministro della Sanità che parla della necessità di “limitazioni”, a tutela soprattutto dei giovani e della necessità di cure adeguate per le ludopatie. In Senato è da poco iniziata la discussione di più disegni di legge in tema di gioco d’azzardo, che trattano in modo disgiunto i vari aspetti del problema. Alla Camera è in corso presso la Commissione Affari sociali un’indagine conoscitiva in tema di ludopatie. Alla Camera è stata inoltre presentata in questi giorni dal Partito Democratico una proposta di legge a prima firma Garavini, alla quale ho aderito, che rispetto alle altre iniziative parlamentari ha il merito di occuparsi della questione in tutta la sua complessità.
Il testo, in 14 articoli, contiene innanzitutto il Riconoscimento della ludopatia quale malattia sociale e l’inserimento di tale patologia nei “Livelli Essenziali di Assistenza”, a carico del Fondo sanitario nazionale e del Fondo per le politiche sociali. La certificazione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico darà la possibilità di accedere alla cura in ambulatori ad hoc individuati all’interno dei dipartimenti di salute mentale. I costi saranno coperti con la percentuale, dello 0,1% della remunerazione di ciascuno degli operatori e dei concessionari esercenti nel settore, e con le maggiori entrate derivanti dalla riscossione di nuove sanzioni pecuniarie che colpiranno l’eventuale evasione tributaria degli operatori esercenti attività di gioco.
E’ fissata inoltre l’ introduzione del divieto di pubblicità ingannevole del gioco d’azzardo, realizzata sia con forme dirette che indirette e l’introduzione di ausili tecnici volti a rendere maggiormente effettivo e non eludibile il divieto di gioco ai minori, come l’obbligo di inserire nei software degli apparecchi da giochi la tessera sanitaria regionale o il codice fiscale. Nell’ambito della normativa antimafia si prevedono ulteriori impedimenti per il rilascio e il rinnovo di concessioni, al fine di consentire maggiori informazioni e controlli e contrastare l’infiltrazione mafiosa nell’esercizio dei giochi pubblici. infine sono previste misure più severe in ordine alla tracciabilità dei denari derivanti dalle vincite al gioco. Spero veramente che con questi strumenti ci possa essere un esito favorevole in tempi brevi per le richieste di cui si è fatto tramite, in modo esemplare, anche il giornale "Trentino".
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