Ventimila auto in direzione sud, 19.017 in corsia nord. Sono i transiti giornalieri in via Bolzano rilevati dalle sonde del Comune venerdì 20 gennaio a Gardolo. Rispetto al 2011 la riduzione del traffico è in media del 6% (-7,20% verso nord, -5,95% verso sud), significa circa un migliaio di veicoli in meno dirottati sulla tangenziale.C. Bert, "Trentino", 24 marzo 2012
L'apertura della Trento-Rocchetta ha sicuramente drenato una parte dei passaggi, ma da via Brennero fino a Gardolo interi quartieri della città restano nella morsa del traffico.Il sogno di veder trasformata via Brennero da dorsale di scorrimento in una strada urbana questa volta sembra però più a portata di mano. Riposti per ora nel cassetto i progetti di interramento, Provincia e Comune si sono orientati verso obiettivi più sostenibili e realizzabili. Di questo hanno parlato l'assessore provinciale ai trasporti Alberto Pacher e il consigliere Andrea Rudari giovedì sera in un incontro con il Pd di Gardolo. «Interrare via Bolzano avrebbe costi altissimi e un impatto molto forte per i cantieri», ammette Pasquale Mormile, coordinatore del Pd, «meglio ragionare sulla riduzione delle corsie, interventi per calmierare il traffico e potenziamento della ferrovia».Pacher ha confermato che per quanto riguarda l'eliminazione dei passaggi a livello della Trento-Malé, che oggi costituiscono l'ennesima barriera per Gardolo, dopo Lavis si metteranno sotto terra i binari all'altezza di via Aeroporto. Il progetto allo studio del gruppo di lavoro Provincia-Comune-Trentino Trasporti è quello di recuperare la ferro
via esistente trasformandola in metropolitana di superficie: ripristinare le vecchie stazioni lungo il percorso, come Roncafort e Canova, e creare un punto di interscambio con la Valsugana all'altezza della Bermax, dove si prevede anche un grande parcheggio di attestamento.Ma se potenziare la ferrovia sarà un obiettivo di medio-termine, più ravvicinato è il progetto di declassare l'asse di via Brennero. «Oggi è un'autostrada in pieno centro storico, non ha senso», osserva l'ex assessore comunale alla mobilità Andrea Rudari, «va trasformata in una strada urbana, con corsie preferenziali per gli autobus sia a salire che a scendere, attraversamenti pedonali ravvicinati, un'alberata al posto del guard rail, magari una ciclabile». Meno spazio per le auto private, più spazio per il trasporto pubblico, che ci guadagnerebbe in velocità. «È l'unico modo per renderlo competitivo», assicura Rudari, «fossi nel Comune di Trento, la rischierei».E in Comune sembrano decisi a farlo. «Il progetto di declassamento di via Brennero sarà pronto entro aprile - spiega l'assessore alla mobilità Michelangelo Marchesi - questo significa spostare il traffico di transito su altre strade, la tangenziale e la ferrovia, e garantire più vivibilità ai quartieri lungo quest'asse». Tridente, Magnete, Centochiavi, Gardolo: sono tanti i cittadini che sperano. Da cosa si comincerà? «Le corsie preferenziali per gli autobus erano previste dal nostro piano della mobilità tra gli obiettivi da realizzare subito», ricorda Marchesi, «un emendamento delle minoranze le ha fatte slittare di tre anni». Tre anni che scadono l'anno prossimo, quando il Comune conta di essere pronto al grande passo. «Non si tratta di infrastrutture costose, si può partire in tempi ravvicinati», assicura l'assessore. «L'obiettivo della dorsale nord-sud è garantire una mobilità più sostenibile e liberare la città dalla morsa del traffico».
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