No al "Dellai 4" e al partito unico

Governare le abbondanti risorse provinciali senza conflitto con il resto del Paese è più facile che immaginare un futuro in presenza di una contrazione delle risorse e di una percezione dell'autonomia come privilegio.
Roberto Pinter, "L'Adige", 9 marzo 2012

Questa fase critica può rappresentare anche una opportunità per condividere un progetto di ricostruzione della autonomia, una riforma dettata non solo da ragioni di bilancio ma anche dal bisogno di consolidare valori comuni e di gettare fondamenta solide per la prossima stagione del terzo statuto.
Un'analogia possiamo fare con quello che pur con mille incertezze e contraddizioni si sta provando con le Comunità di valle: si è scelto infatti di non unire e fondere d'imperio i piccoli comuni ma di costruire, anche attraverso la gestione associata, delle Comunità di valle che ri/abituino le comunità locali a condividere un destino comune. 
Più che abbattere, superare i campanili attraverso la costruzione di una comunità, analogamente prima di fondere dei partiti si tratta di condividere delle priorità, dei valori, un progetto che non è solo un programma di governo ma un orizzonte comune;
la coalizione provinciale costruitasi attorno alla leadership di Dellai ha retto bene ma solo con le Comunità di valle sta provando, con alterne fortune, a essere una maggioranza coesa e coerente su tutto il territorio provinciale, superando le contrapposizioni a livello comunale; peraltro nella auspicata trazione integrale manca la quarta ruota che è data dai soggetti politici che pur sostenendo la coalizione non si riconoscono nel Pd e nell'Upt;
si può scegliere la paziente costruzione dal basso accompagnata dai partiti o provare a calare dall'alto un partito unico che lascerebbe inevitabilmente fuori qualcuno (abbiamo diverse esperienze trentine a riguardo), si può scegliere la via più facile, il quarto mandato per Dellai e il partito unico ne sarebbe il presupposto, o si può provare a crescere anche con Dellai, non attorno a Dellai ma attorno a una Autonomia condivisa; non credo che oggi si possa rinunciare a essere anche protagonisti del dibattito nazionale e di quello europeo ma non credo che basti dire «siamo un grande partito nazionale, porte aperte per chi vuole aderire», lo trovo un po' arrogante e riduttivo almeno fino a quando il Pd oltre a essere il primo partito non sia anche il partito che guida l'autonomia provinciale;
in Trentino il Pd non è riuscito a comprendere l'Upt, e anche se oggi è già cambiato lo scenario, l'incompiuta rimane: non c'è un buon motivo per cui Dellai e tutti quelli che ne condividono l'idea di autonomia non facciano parte dello stesso progetto in cui si riconosce il Pd del Trentino, sono un sostenitore dell'idea di un partito confederato perché o la politica esprime e rappresenta i territori e non solo le ideologie oppure finirà cancellata dal populismo e dal leaderismo, non basta un partito nazionale ben radicato sul territorio, come non basta il decentramento amministrativo, ci vuole un partito capace di misurare le proprie ragioni con le diversità dei territori e che diventa progetto più ampio proprio portando la propria diversità e non dovendo difenderla;
in questo momento il Pd del Trentino è soprattutto Pd nazionale, se riuscirà a esprimere l'autonomia provinciale, nonché regionale, allargando le proprie fila, potrà ripensarsi e diventare un soggetto confederato;
non siamo in un tempo dove si possa sprecare rappresentanza, i partiti sono già in difficoltà senza dover rinunciare a chi si riconosce in un orizzonte più ampio, nazionale o europeo, o a chi si riconosce solo in quello locale, per cui ben vengano i progetti che allargano la partecipazione politica più che a ridurla semplificandola; meglio autonomisti con respiro europeo e democratici con respiro autonomista che gli uni chiusi in un Land e gli altri chiusi nei confini nazionali;
le ragioni dell'autonomia vanno praticate anche a livello nazionale ,non sarà il terzo polo quello che lo farà e non basterà mettere insieme le varie esperienze autonomiste, l'Autonomia è più forte se un Pd del Trentino riuscirà a portare nel Pd e sul piano nazionale queste ragioni; e il Pd del Trentino ci riuscirà meglio se attorno ad una idea di soggetto confederato riunirà più forze e più sensibilità.