Conclusione Festa Neve e dibattito "Generazioni diseguali"

La Festa Democratica 2012 volge al termine: dopo un momento di ringraziamento a tutti i volontari che hanno reso possibile ancora una volta la riuscita di questo evento, con Claudia Merighi e Margherita Cogo in rappresentanza rispettivamente della segreteria e del gruppo provinciale, sul palco è salito Antonio Schizzerotto, professore ordinario alla facoltà di Sociologia e presidente dell’Opes, che ha presentato insieme a Sara Ferrari e Margherita Cogo il suo libro “Generazioni diseguali”.
Marta Frassoni, Folgaria, 21 gennaio 2012

Un approfondito lavoro di analisi realizzata in collaborazione con l’Istat, che ha permesso di indagare sulle differenze e disparità nelle condizioni di vita delle giovani generazioni a partire dalla metà degli anni cinquanta sino ai primi anni duemila.

Il tema delle disuguaglianze generazionali, ha sottolineato Margherita Cogo, è diventato di estrema attualità con il deflagrare della crisi economica nazionale e internazionale, che ha penalizzato in particolare la fascia giovanile della popolazione. I giovani di oggi, ha puntualizzato Schizzerotto, vivono apparentemente una condizione privilegiata rispetto alle giovani generazioni passate in quanto godono di un maggior livello di istruzione, di un’accresciuta possibilità, per le giovani donne, di partecipare al mercato del lavoro,  di accedere ad alcuni settori del welfare, e in generale una maggiore mobilità sociale ed economica in una società che, nonostante l’inarrestabile declino economico in atto a partire dal 1995, è sicuramente più aperta ed equa.
Gli aspetti negativi sono invece da individuare nel rischio disoccupazione elevato, nella maggiore instabilità nei rapporti d’impiego, nei trattamenti salariali meno vantaggiosi, nell’oggettiva difficoltà a raggiungere un’autonomia personale e ad affrancarsi dalla realtà familiare, nella minore possibilità di raggiungere i livelli più alti della piramide occupazionale e in generale nelle prospettive di vita adulta sensibilmente peggiorate rispetto al passato.

 Sara Ferrari ha messo in evidenza come anche gli elementi positivi delle condizioni di vita dei giovani d’oggi  non si traducano in un effettivo benessere: i livelli di istruzione crescenti, infatti, non preludono ad una maggiore mobilità sociale perché adulti e anziani bloccano l’accesso ai posti  disponibili nei piani alti; l’ascensore sociale è bloccato di fronte ad una strettoia che costringe la maggioranza dei giovani ad una triste competizione al ribasso. La maggiore competitività dei giovani d’oggi non ha dunque possibilità alcuna di esplicarsi, anche a causa della miopia della classe imprenditoriale italiana, che ha pensato soltanto a sfruttare forza lavoro qualificata a basso costo senza alcun investimento prospettico. Anche il mondo dell’istruzione italiano, attraversato da continue riforme, si mostra inadeguato a fornire un supporto ai giovani, costringendoli ad entrare tardi nel mondo del lavoro anche a causa della riforma universitaria del 3+2, rivelatasi un fallimento per la mancata connessione del triennio con il mondo del lavoro; Schizzerotto ha lamentato infine la mancanza in Italia di una forma di istruzione terziaria non accademica per le professioni tecniche.

Anche la tanto decantata flessibilità offerta ai nostri giovani il più delle volte è un danno, perché è priva di misure di ammortizzazione sociale: è estremamente difficile per chi ha contratti a termine accedere all’indennità di disoccupazione.

Non esistono dunque prospettive di miglioramento? Secondo Schizzerotto le speranze risiedono nel cambiamento della congiuntura economica internazionale e nell’impegno, da parte di chi governa il nostro Paese, ad attivare di misure politiche di equità, con un welfare dotato di forti capacità redistributive.

Margherita Cogo ha concluso il dibattito chiedendo a Schizzerotto tre suggerimenti concreti per i politici trentini. Il professore, pur riconoscendo l’eccellenza della realtà trentina (“Un embrione di welfare scandinavo”) ha proposto un’indennità di disoccupazione più generalizzata, che comprenda anche i soggetti alla ricerca del primo impiego, un maggior impegno per incrementare il diritto allo studio e una messa a punto delle politiche di conciliazione tra i tempi di cura e tempi di lavoro.
 

Con cortese preghiera di pubblicazione,

                                                                     Pd del Trentino