COMUNICATO STAMPA - L'Assemblea del Pd del Trentino a Folgaria: crisi economica, Autonomia, Comunità di valle, spese militari 14 gennaio 2012
L’Assemblea provinciale del Pd del Trentino si è riunitaquesta mattina a Folgaria, nell’ambito della Festa Democratica sulla Neve; allariunione erano invitati anche i segretari di circolo e gli amministratori locali del Pd a tutti i livelli, dalle circoscrizioni alla Provincia.
Folgaria, 14 gennaio 2012
La relazione del segretario Nicoletti ha fornito uno sfondo più ampio alla discussione, a partire dalla crisi economica europea e internazionale - in cui l’Italia sta faticosamente mapositivamente recuperando credibilità e incisività politica dopo la fine del governo Berlusconi - e la situazione confusa e in continuo mutamento delpanorama internazionale.
In questa situazione, il clima di sfiducia generalizzata neiconfronti della politica ha fatto sì che la nostra Autonomia diventasse oggetto, in queste ultime settimane, di critiche e attacchi ingiusti e poco ponderati, da parte di chi non conosce o non vuole riconoscere la particolaritàdella nostra storia autonomistica, nata certamente a garanzia delle minoranze linguistiche, ma anche come espressione delle tradizioni di autogoverno dellepopolazioni alpine e dell’appartenenza all’impero asburgico, che ha contribuito a dare alla nostro Trentino un respiro mitteleuropeo; ecco perché è vitale, per la nostra autonomia, coltivare un più forte ancoraggio internazionale.
Riguardo alle Comunità di Valle, il Pd del Trentino haribadito con coerenza la sua posizione: il Partito ha sempre creduto in questariforma e si è fatto carico coraggiosamente della sua nascita, pensata come un’articolazione coerente della nostra autonomia. Una riforma il cui scopo precipuo è, e rimane, quello di dare una veste istituzionale all’identità storica e culturale delle nostre valli, per renderle finalmente protagoniste del loro futuro, valorizzarne le peculiarità esuperare il centralismo provinciale. Di conseguenza il referendum della Lega non può essere sostenuto in alcuna forma, in quanto iniziativa culturalmente e politicamente sbagliata: a livello culturale perché con questa iniziativa la Lega non fa che ribadire la sua propensione a distruggere e a dividere le comunità, nel senso più ampio del termine, e a scegliere la via dell’individualismo e non della gestione condivisa del bene comune. Politicamente perché chiama i cittadini a giudicare un organismo appena nato, che non ha ancora avuto il tempo di attuarsi e consolidarsi pienamente. Il Pd del Trentino è comunque consapevole delle criticità che l’attuazione di questa riforma sta incontrando in alcuni specifici territori, ma è convinto che le Comunità siano un anello fondamentale del progetto organico di riorganizzazione del sistema istituzionale delle autonomie.
L’Assemblea del Pd del Trentino ha inoltre approvato una mozione contro l’aumento delle spese militari del nostro Paese, e in particolare contro il progetto di acquisto dei caccia F35: rendersi conto serenamente delle diverse priorità di un Paese piegato dalla crisi economica è un atto di responsabilità dovuto.
IL TESTO DELLA MOZIONE
L'Assemblea del Partito Democratico del Trentino approva la seguente mozione
Premesso che
1. il progetto F-35 LT II, attualmente in fase di sviluppo e non operativo, è un cacciabombardiere progettato e programmato dalla Lokheed-Martin in partnership anche con Alenia Spazio del gruppo Finmeccanica;
2. non esiste alcun vincolo d’acquisto N.A.T.O. per detto sistema d’arma, ma semplici accordi o intenti d’acquisto bilaterali tra singoli Stati;
3. l’Italia partecipa solo in residuale parte al progetto F35 (stima 1%) con la commessa di poco più di 200 parti d’ala, ma nel frattempo sta pagando ratealmente la ricerca altrui (già versati oltre 1 miliardo di euro).
4. le ricadute tecnologiche non sono significative, ricadute peraltro pesantemente ostacolate anche da una specifica rigida legislazione statunitense che vieta ogni possibilità d’intervento di paese terzi sulla tecnologia del velivolo F35.
5. la presunta ricaduta occupazionale per il territorio novarese, inizialmente annunciata in 10-15.000 per un lungo periodo (40 anni), prudentemente è stata ridotta a 2.000 unità, indotto compreso, nei momenti di picco e non in modo permanente. Ciò a fronte di un presunto investimento pubblico che potrà lievitare anche a 16/17 miliardi di euro.
6. le aspettative della popolazione senza lavoro o in cerca di primo impiego, avventatamente create negli ultimi due anni, rischiano di andare completamente deluse per l’alta professionalità richiesta.
7. gli F-35 sono progettati e costruiti negli USA. In Italia per tali velivoli è previsto solo l’assemblaggio per quanti acquistati dal nostro Paese.
8. altri si stanno sfilando dalla commessa o riducendo gli acquisti: la Gran Bretagna ridurrà l’acquisto dai 130 esemplari previsti a 66; il Canada posticipa l’eventuale acquisizione dal 2014 al 2018; la Norvegia sta ponendo seri ostacoli al via libera dei 48 velivoli opzionati chiedendo di ridiscutere le contropartite economiche; la Turchia ha messo in standby l’intera commessa di 116 velivoli, iniziando un programma proprio in joint con Paesi del Sud-Est asiatico; Israele ne conferma solo 20 su 100, ma con una speciale versione in gran parte progettata e costruita in house; la Danimarca da 85 macchine previste scenderà a meno di 25; il Brasile, malgrado le fortissime pressioni USA per adottare l’F-35, ha optato per il sistema Rafane francese, gemello dell’EF-2000 europeo.
9. il costo globale per ogni velivolo è in continua lievitazione, oggi stimato in 130 milioni di dollari per unità, è invece rivisto al rialzo del costo da qui al 2018.
Considerato che:
10. il nostro paese è già inserito nel progetto europeo Eurofighter (EF 2000),naturale evoluzione e integrazione strategica delle Forze Armate Europee, appare politicamente, strategicamente e finanziariamente non confacente l’acquisto degli F35, vista l’oggettiva concorrenzialità tra le due macchine.
11. se il 50% della somma prevista per l’acquisto degli F35 fosse usata dallo Stato e dalle nostre istituzioni locali per le reali emergenze ci sarebbe una ricaduta di investimenti privati che provocherebbe un forte sviluppo occupazionale e il recupero di quote importanti dell’attuale disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile su tutto il territorio nazionale.
12. l’acquisto degli F35, la cui necessità è comunque discutibile, impone un onere economico e finanziario supplementare in un momento particolarmente difficile sia per i conti dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni, sia per i conti dei cittadini contribuenti cui è chiesto per l’ennesima volta ulteriori sacrifici.
13. è venuta a cadere la scusante delle alte penali per la fuoriuscita dalla commessa dopo la ricerca condotta recentemente da Altreconomia e che ha avuto eco sui media nazionali.
Per questi e altri motivi si ritiene che:
14. l’acquisto degli F35 sia eccessivamente oneroso e senza reali contropartite né economiche, né tecnologiche, né occupazionali.
15. vada in una logica di freno allo sviluppo e all’espansione dell’industria aerospaziale nazionale ed europea, insieme a tutto l’indotto presente sui territori del nostro Paese.
16. sia contrario agli interessi di prospettiva di difesa integrata italiana, europea ed atlantica visto che il presidente Obama ha recentemente rinunciato all'acquisizione.
17. sia in contraddizione con la mozione-voto presentata nel 2009 ed approvata a larga maggioranza dal Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige - Sud Tirolo.
Impegna l'Assemblea del Partito Democratico del Trentino ad:
Intraprendere nelle sedi opportune tutte le azioni in suo potere per indirizzare l’opinione di chi ha il potere decisionale, affinché riveda il progetto di acquisto dei caccia, ritenendo tale progetto non congruente con le necessità della Nazione e con il particolare momento di crisi economica.
Informare il PD nazionale sulla mancanza di penali in caso di uscita italiana in questa fase di costruzione del velivolo e la popolazione trentina sui costi di detto acquisto che sono pari a 4 finanziarie della Provincia Autonoma di Trento
Indirizzare la decisione verso l’utilizzo delle strutture di avanguardia attualmente in costruzione, per la creazione di un polo di eccellenza in campo aeronautico civile, tali da poter concorrere comunque alla valorizzazione delle competenze formative della scuola novarese e del Politecnico piemontese volte alla creazione di nuove possibilità lavorative, col fine di dare concretezza ad un processo di riconversione dal militare al civile.
Folgaria, 14 gennaio 2012
La mozione è stata presentata all’Assemblea da :
Fabio Pipinato, Luciana Chini, Chiara Simoncelli, Cristina Casagrande, Roberto Pinter, Norma Micheli, Wanda Chiodi, Andrea La Malfa, Patrizia Caproni, Sandra Dorigotti, Alessio Manica, Marco Vender, Emanuele Curzel, Paola Trenti, Roberto Passamani, Enrico Turra, Mattia Civico, Michele Nardelli, Margherita Cogo, Sara Ferrari, Andrea Rudari.