Nicoletti difende i consiglieri Pd

Il segretario Pd; "Nessuna sfiducia alla giunta, sollevato il dibattito su temi importanti."
L. Patruno, "L'Adige", 27 novembre 2011

Il segretario del Pd del Trentino, Michele Nicoletti, difende dalle critiche i consiglieri provinciali del partito e il capogruppo Luca Zeni, che hanno deciso nel giro di tre giorni di depositare in commissione un pacchetto di emendamenti alla Finanziaria - nonostante il giorno precedente la giunta avesse espresso la sua contrarietà - e poi di ritirarli prima del voto, per evitare una crisi politica nella maggioranza. La cosa importante che questo tira e molla comunque ha prodotto è secondo Nicoletti: «L'aver suscitato un dibattito pubblico su temi che il Pd ritiene importanti». «La tecnica consiliare - ha riconosciuto Nicoletti - va certamente messa a punto, ma non vorrei che la discussione sul merito si spostasse sul metodo perché ci spaventiamo della pluralità di idee».
Segretario Nicoletti, come valuta quanto accaduto negli ultimi giorni e soprattutto l'evidente incomunicabilità tra i consiglieri provinciali e i tre assessori del Pd? Innanzitutto, vorrei subito sgombrare il campo da un equivoco. Non c'è nessuna sfiducia nei confronti dei nostri assessori, né della giunta in generale. Fin dall'inizio e fino alla fine il Pd riconosce la sua responsabilità come forza di governo. Penso invece che sia emersa una discussione su alcuni «nodi» critici, anche se può darsi che ci sia da mettere a posto meglio il metodo di confronto interno tra consiglieri e assessori e nella maggioranza.
Gli emendamenti presentati dal gruppo consiliare del Pd sono proposte del partito? Noi riconosciamo l'autonomia dei nostri rappresentanti nelle istituzioni e dunque la modalità concreta del gruppo consiliare o degli assessori di operare spetta a loro. Quindi gli emendamenti sono iniziative dei consiglieri, alcuni sono proposti da singoli e non sono condivisi da tutti.
L'assessore e segretario del Patt Ugo Rossi vi ha attaccato dicendo che una forza di maggioranza, proprio perché è al governo, non lavora con la logica degli emendamenti, quelli li lascia fare alla Lega che è all'opposizione e non ha altri mezzi. Voi presentate tanti emendamenti perché in giunta non riuscite a fare passare le vostre proposte? Siete il primo partito ma non riuscite a contare? Questo problema non esiste. Il Pd è ben rappresentato in giunta dai nostri assessori e ritengo che l'impronta del Pd sia chiara e decisa nelle scelte forti e nella politica della giunta in materia di lavoro, sostegno alle imprese, scuola, sanità, welfare.
E allora perché presentare degli emendamenti che i vostri assessori hanno detto di non condividere? Io penso che i consiglieri provinciali tutti, di maggioranza e di opposizione, debbano avere la possibilità di esprimersi anche in modo articolato rispetto alla giunta. Se poi in maggioranza si riesce a farlo con maggiore dialogo e confronto meglio. Nessuno comunque ha mai voluto arrivare alla rottura. Il ritiro degli emendamenti da parte del gruppo del Pd lo dimostra, altrimenti i consiglieri sarebbero andati avanti.
Però lei ha detto che condivide il fatto che siano stati sollevati temi importanti dai consiglieri. A cosa si riferisce? Ad esempio, alla questione dell'assetto della pubblica amministrazione e della spesa pubblica. È impensabile ridisegnare la Provincia senza una discussione libera e ampia. E anche il tema del pareggio in bilancio.
Se questi sono nodi che il Pd ritiene così rilevanti non potevate fare in modo che venissero inseriti dalla vostra giunta nella vostra Finanziaria? Il Pd ritiene sia più importante suscitare un dibattito pubblico su queste questioni che affrontarle nelle segrete stanze.
Vuol dire che la vostra giunta fa le cose senza un sufficiente confronto? Io noto che l'emendamento di Zeni relativo al pareggio di bilancio ha avuto se non altro il positivo effetto di spingere il presidente Dellai a chiarire non solo ai consiglieri ma pubblicamente all'opinione pubblica, proprio sul vostro giornale, non solo l'ammontare del debito che anche spiegare che è sotto controllo. Questo atto di trasparenza è stato molto importante.
Ma Dellai e la giunta hanno detto di non essere d'accordo con l'emendamento che impedisce ulteriore indebitamento per la Provincia. Lei invece lo condivide? Io penso che il tema sollevato non sia fuori luogo. Il debito pubblico angustia i cittadini a livello europeo e soprattutto in Italia dove in Parlamento si sta discutendo di inserirlo in Costituzione e quindi che si parli di pareggio di bilancio e vincoli all'indebitamento anche per la Provincia può essere tema di discussione. Poi, che la questione venga inserita in Finanziaria oppure no se ne parlerà. Il capogruppo Zeni ha precisato che gli emendamenti non sono finiti nel cestino ma solo sospesi.
Cosa si augura che accada ora? Sarà essenziale riprendere il dialogo e un metodo condiviso di azione nel Pd, tra consiglieri e assessori, e in maggioranza.