Provincia, stop ad altro indebitamento

Il Pd vuole il pareggio di bilancio in legge. Zeni: "Possiamo anticipare il Parlamento".
L. Patruno, "L'Adige", 24 novembre 2011

La Provincia di Trento potrebbe anticipare il Parlamento introducendo già con la legge finanziaria per il 2012 il principio del pareggio di bilancio che a Roma si vuole mettere in Costituzione. La proposta è contenuta in un emendamento alla Finanziaria provinciale elaborato da Luca Zeni , capogruppo del Pd, che prevede dei forti limiti all'indebitamento e che è stato al centro del confronto durato circa un'ora avuto ieri sera tra i capigruppo di maggioranza e il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai , e i suoi dirigenti, per valutare insieme il pacchetto corposo di emendamenti - quello sul pareggio di bilancio non è il solo ma è il più rilevante - presentato dal Partito democratico e qualcuno da altri gruppi. Oggi scade il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione consiliare e la maggioranza voleva arrivare con proposte condivide. Dellai e il Pd hanno trovato l'intesa su una decina di emendamenti, ma sugli altri, compreso quello sul pareggio di bilancio la trattativa è ancora aperta. Dunque o se ne riparlerà in aula o si rischiano strappi in commissione. La questione del vincolo del pareggio di bilancio previsto per legge non piove dal cielo ma è al centro del dibattito europeo e nazionale di queste ultime drammatiche settimane considerata la grave crisi del debito che sta colpendo duro il continente.
Proprio ieri si è chiusa la discussione alla Camera sul disegno di legge costituzionale e il neoministro ai rapporti con il Parlamento, Piero Giarda , che dal 2005 è presidente di Cassa del Trentino spa, ha dichiarato: «Mi auguro che la conclusione dell'esame di questo testo possa avvenire in tempi ragionevolmente rapidi, offrendo all'attenzione del mondo che ci osserva la prima iniziativa concreta». La Camera dovrebbe licenziare il provvedimento martedì prossimo, ma per entrare in costituzione servirà un doppio passaggio in Camera e Senato, vista la procedura rafforzata. Il provvedimento prevede lo stesso principio oltre che per lo Stato anche per gli enti territoriali (Regioni, Province, Comuni) escludendo l'indebitamento restando escluso il ricorso all'indebitamento, se non «nelle fasi avverse del ciclo economico o a fronte di eventi eccezionali».
L'emendamento del Pd, che potrebbe diventare legge entro dicembre a valere dal 2012, fa proprio questo principio. «Noi - sostiene Luca Zeni - abbiamo la possibilità di dimostrare al Paese che usiamo la nostra autonomia per fare meglio e prima degli altri, al di là dei cavilli che forse (ma non credo) potrebbero farci pensare che noi potremmo giuridicamente chiamarci fuori da questa norma che sarà introdotto nella Costituzione. Se non cerchiamo di essere un modello virtuoso penso sia a rischio l'esistenza stessa della nostra autonomia».
Secondo Zeni «fare debito oggi significa impegnare i prossimi bilanci, ingessarli, per poter spendere oggi più di quanto è nelle nostre possibilità. Nessuno dice che siamo obbligati a farlo perché la Provincia rischia il default, perché sono già stanziate a bilancio le risorse per pagare gli interessi sul debito che abbiamo, ma siamo obbligati a farlo per un dovere etico e politico». L'emendamento del Pd vieta nuovo indebitamento della Provincia e delle sue agenzie e società nel medio e lungo periodo «per importi superiori ai 2 milioni di euro da intendersi come limite cumulativo e non singolo» salvo deroga espressa e motivata della giunta. Ieri al governatore Dellai questa norma non è piaciuta come formulata. l'ha trovata troppo rigida perché: «Impedisce di fare anche un solo euro di finanza straordinaria». «Sono molto perplesso - ha concluso - dovremo discuterne ancora».