Il presidente del consiglio provinciale in controtendenza rispetto alla linea del Pd: "E' il fallimento della politica".
L. Patruno, "L'Adige", 18 novembre 2011
In controtendenza con il Pd, il suo partito, e più vicino alla linea del Pdl, che vorrebbe un governo a tempo, il presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, si augura che Mario Monti «metta a posto i conti» e poi: «Si vada alle elezioni già nella primavera prossima anche se il Parlamento non avrà cambiato la legge elettorale».
Presidente Dorigatti, non le piace il governo Monti? Sono molto felice che il professor Monti abbia formato il suo governo e ora spero che agisca rapidamente, ma ascolto con un certo imbarazzo le lodi sperticate che tanti politici fanno a questo Monti: applausi esagerati, quasi liberatori, che mi sembrano nel migliore dei casi un po' opportunisti, nel peggiore dei casi la sanzione definitiva dell'incapacità di questa politica di essere all'altezza dei problemi.
La preoccupa il fatto che sia un governo composto di tecnici non eletti? Io penso che sia un governo tecnico che certifica il fallimento della politica e questo mi preoccu, dovrà arginare il declino economico in cui stava scivolando l'Italia e riconquistare una solida credibilità nel mondo. Ma la scelta dei tecnici è neutra per definizione, non esprime la visione e i valori differenti propri della politica e cercheranno di rilanciare lo sviluppo eliminando quelli che ritengono essere i lacci e i laccioli, che sono le tutele dei diritti e lo statuto dei lavoratori. Monti dovrà tenere a mente l'equità, ma non potrà fare dell'Italia un Paese equo. Dovrà scongiurare la recessione, ma non potrà innescare una nuova stagione di politica industriale. Dovrà agire con forza sui costi della politica, ma non restituirà a questa la legittimità che ha perso. Equità, crescita economica, rilancio della democrazia sono compiti che il centrosinistra deve assumere su di sé.
Pensa davvero che in pochi mesi possa aggiustare i conti? Mi auguro che riesca, ma del resto, se il governo Monti funziona vuol dire che la politica non serve più. Per questo ritengo che sia importante che sia un governo a termine per affrontare l'amergenza e che già in primavera si riesca ad andare al voto. Così non si potrà fare neanche il referendum sulla legge elettorale. Spero che il Parlamento approvi una nuova legge, in ogni caso meglio andare comunque al voto. Far decidere al referendum sarebbe una seconda sconfitta della politica dopo il governo Monti.