Cogo, Ferrari e Dominici all'Azienda: nessuna convenzione lo prevede. Lettera a Flor: così non va, subito un incontro.
"L'Adige", 18 novembre 2011
Il Movimento per la vita chiede di poter avere uno spazio proprio all'interno del reparto di ostetricia e ginecologia. Ma contro lo "sbarco" di un'associazione privata in un contesto così delicato scendono in campo le consigliere provinciali Margherita Cogo, Sara Ferrari (entrambe del Pd) e Caterina Dominici (Patt) con una lettera al direttore generale dell'Azienda sanitaria Luciano Flor.
«Siamo venute a conoscenza - si legge - che il Movimento per la vita ha contattato il professor Saverio Tateo, Direttore dell'Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Trento, al fine di ottenere uno spazio interno al reparto per svolgere attività attinenti lo scopo sociale dell'associazione. Non risulta che l'Azienda sanitaria abbia sottoscritto alcuna convenzione con l'associazione, come parrebbe necessario per permettere ad una realtà privata di svolgere la propria azione all'interno di una struttura pubblica. In qualità di consigliere provinciali, sottolineando le nostre perplessità sulla richiesta, le chiediamo chiarimenti in proposito e la disponibilità ad un incontro, in tempi brevi».
Margherita Cogo sottolinea che c'è già un'istituzione pubblica - il consultorio - delegata ad assistere le donne che pensano di interrompere la gravidanza spiegando loro che, se lo ritengono, ci sono strumenti per aiutare la maternità. «Se venisse concesso uno spazio al Movimento per la vita - dice Cogo - allora anche altre associazioni che la pensano in modo diverso dovrebbero avere a loro volta il loro spazio in reparto. Si innescherebbe una guerra di religione inaccettabile». Cogo critica anche il fatto che in Trentino, a causa delle obiezioni di coscienza, l'interruzione si pratichi ormai solo a Trento e Rovereto, «o sempre a Trento pagando 800 euro».