Tonini (Pd) è ottimista sulle prospettive del nuovo governo. Santini (Pdl): nel mio partito c'è ancora chi non vuole capire.
"L'Adige", 15 novembre 2011
Il senatore del Pdl, Giacomo Santini (Pdl), è orgoglioso di averci visto giusto e rivendica di essere tra i primi nel suo partito ad essersi esposto per Monti. Ma oggi è preoccupato e dice: «Nel mio partito c'è chi ancora non vuole capire e privilegia l'ideologia a quello che serve ai cittadini. Berlusconi lo ha detto chiaro che non gli piace il governo tecnico ma che lo sostiene perché se si andasse a votare metteremmo in ginocchio il Paese. Invece - continua Santini - ci sono senatori pasdaran che come dei tigrotti a Sandokan hanno chiesto a Berlusconi chiesto: "dacci un ordine e andiamo all'attacco!" sono esterrefatto da queste dichiarazioni incoscienti». «Mi auguro - conclude il senatore del Pdl - che dopo un primo momento di amarezza e disorientamento il partito invece di cercare di mettere all'angolo il candidato presidente del consiglio cerchi di sostenerlo, perché ci sono questioni roventi da affrontare per le quali ogni partito dovrà ingoiare qualche rospo». Il senatore del Pd, Giorgio Tonini , è fiducioso: «Berlusconi era un problema nel problema, un aggravante specifico e bene ha fatto a fare un gesto di responsabilità che gli avevamo chiesto tante volte». «Ora - sostiene Tonini - il presidente Napolitano ha detto che con la febbre così alta il Paese non può mettersi a fare una campagna elettorale, oltre tutto senza la certezza, con questa legge elettorale, di avere una maggioranza netta fra tre mesi». «Il Pd - spiega Tonini - ha detto a Monti che ritiene sia meglio un governo di tecnici perché dopo tre anni a spararsi contro sarebbe stato poco credibile una foto di gruppo con dentro Gasparri e Finocchiaro, Franceschini e Cicchitto. Personalmente ritengo che alcune personalità come Gianni Letta o Giuliano Amato ci potrebbero stare per aiutare Monti nei rapporti con i partiti. Comunque ci fidiamo delle scelte che faranno Monti e Napolitano». Riguardo alle cose da fare, il senatore Tonini dice: «Il Pd è disponibile a ogni intervento serio e severo che abbia come caposaldo l'equità, ovvero che si chieda a ciascuno in proporzione alle sue forze». Tonini oggi è prudente sull'efficacia della patrimoniale mentre è favorevole all'Ici e soprattutto alla lotta all'evasione fiscale e alla riforma delle pensioni «a cominciare dai vitalizi dei parlamentari».