Verso le 18 di ieri, quando si è capito con certezza che da lì a qualche ora il premier Berlusconi sarebbe salito al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del Capo dello Stato, sono partite le prime telefonate. «Ho chiamato a raccolta un po' di nostri iscritti, per seguire la "diretta" da Roma» racconta il segretario del Partito democratico roveretano Fabiano Lorandi.
"L'Adige", 14 novembre 2011
E saranno in tanti a passare, nel corso della serata, per gli uffici di via Tartarotti, sede storica della sinistra roveretana. Iscritti al partito, consiglieri comunali, consiglieri circoscrizionali, semplici simpatizzanti. A un certo punto anche il sindaco Andrea Miorandi (nella foto al centro con Lorandi) fa un salto. Giusto il tempo di un piccolo brindisi. «Noi democratici - ci tiene a precisare Lorandi - festeggiamo con molta sobrietà perché le condizioni di vita delle persone sono difficili, soprattutto delle classi sociali più deboli. Si pensi ai lavoratori della Whirlpool, ai disoccupati, ai precari, alle famiglie con un monoreddito. Eppure si deve accogliere la fine di Berlusconi - precisa - con soddisfazione e speranza perché si può vedere nel Governo di emergenza l'avvio di una fase politica nuova di riforme economiche, sociali e politiche. Il Pd darà il proprio contributo perché si metta mano ad una riforma elettorale e del Parlamento, ad una politica fiscale che non penalizzi più il lavoro e l'impresa a vantaggio della speculazione finanziaria e della rendita, perché si dia corso ad una tassa sui grandi patrimoni, perché siano garantiti diritti vecchi e nuovi all'interno di una ridefinizione del welfare, perché si recuperi giustizia ed equità sociali».