Giorgio Tonini alla Festa Democratica sulla Neve

"Le recenti dichiarazioni del presidente Dellai a proposito del Partito Democratico non sono degne della sua intelligenza politica, perché sembrano auspicare un anacronistico ritorno a Ds e Margherita".
Moena, 9 gennaio 2009


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L’alleanza locale del PD con un partito territoriale come l’Unione per il Trentino, invece, rappresenta un esperimento importante che va portato avanti e che in un certo senso può ricordare ciò che avviene già da anni in tutto il nord Italia tra PdL e Lega”. Lo ha detto il senatore del PD Giorgio Tonini nel corso della Festa sulla neve a Moena (TN).

 

“Alleanze? Il PD deve allearsi con i cittadini italiani, piuttosto che preoccuparsi a cercare fin d’ora un possibile alleato. La nostra è una formazione politicamente nuova, che adesso, dall’opposizione, deve impegnarsi con tenacia e pazienza per strutturare sé stessa e allo stesso tempo per elaborare una proposta alternativa vincente, andando oltre le esperienze di Ds e Margherita. Per fare questo dobbiamo affrontare con fermezza questioni e difficoltà che vengono dal passato; siamo consapevoli che qualunque proposta di cambiamento comporta necessariamente una qualche forma di resistenza, soprattutto a livello locale, da parte dei protagonisti di una stagione che sta per chiudersi. È importante evitare processi sommari e tenere dritta la barra dell’innovazione, per costruire un nuovo ciclo politico. Il primo congresso del partito, in autunno, sarà l’occasione per affrontare il dibattito interno e per offrire a iscritti ed elettori la possibilità di partecipare concretamente alla vita del PD”.

Il nostro governo si è mostrato finora inadeguato di fronte alla crisi economica internazionale. In tutti i Paesi occidentali sono state prese misure straordinarie per affrontare questa difficile situazione, concordate con i partiti di opposizione di quei Paesi. Basti pensare al vertice voluto da Bush con Obama e McCain in piena campagna elettorale. Da noi invece abbiamo un ministro dell’economia che sostiene di aver capito la situazione prima di tutti e che ritiene di aver deciso tutto già a luglio, con le misure della famosa manovra approvata in 9 minuti che a noi appare del tutto inadeguata. Il Partito Democratico insiste nel proporre la messa in campo dell’1-1,5% di PIL per sostenere salari, stipendi e pensioni e per introdurre  un solido sistema di ammortizzatori sociali. Osservatori neutrali come la Banca d’Italia, ha osservato Tonini, parlano di centinaia di migliaia di italiani a rischio disoccupazione nei prossimi mesi, che non dispongono di nessuna rete di garanzie. Il problema non è toccare lo Statuto dei Lavoratori, che per noi rimane una conquista irreversibile, ma piuttosto introdurre nuove forme come il contratto unico, proposto da Veltroni prima di Natale. Una modalità contrattuale “a tutela crescente”, che superi il dualismo tra garantiti e precari.