Il segretario del Pd del Trentino, Michele Nicoletti, giudica positiva l'intervista rilasciata ieri all' Adige dal presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, soprattutto perché ha riaffermato la volontà di continuare a impegnarsi insieme all'Upt per la coalizione di centrosinistra autonomista, e anche per gli apprezzamenti verso il vicepresidente Alberto Pacher, che è uomo del Pd.L. Patruno, "L'Adige", 28 ottobre 2011
Nicoletti chiede però a Dellai e all'Upt un passo in più, ovvero di fare chiarezza sulla sua collocazione politica sul piano nazionale, visto che oggi non sembra esserci ancora una scelta di campo. Segretario Nicoletti, è contento che Dellai abbia detto che non si candiderà alle politiche nel caso di elezioni nel 2012? Non avevo dubbi che non venisse meno ai suoi impegni istituzionali perché conosco e stimo la persona e penso che questo sia un fatto positivo per la provincia. E se nel 2013 Dellai si candidasse nella lista dell'Upt, come non ha escluso, cosa penserebbe? Nel momento in cui finirà il suo mandato è nella sua decisione trovare il modo migliore per continuare a dare un contributo. È lui che deve scegliere le forme, che sia quello dell'impegno nazionale nel 2013 o quello di continuare in consiglio provinciale. Dellai dice di vedere un tentativo di dissoluzione del progetto politico di governo costruito negli ultimi 15 anni. Lo vede anche lei? Io apprezzo molto che ci sia l'idea di Dellai di continuare il suo impegno per questo progetto di centrosinistra autonomista, che non è solo un'alleanza ma un'idea di Trentino autonomo e solidale, che l'ha reso diverso da altre regioni del Nord salvandolo dalla deriva della coppia Berlusconi-Bossi. E penso anch'io che sia il progetto che anche per il dopo 2013. Ma ci sono le minacce? Certamente ci sono da parte dell'opposizione, ma possono esserci anche in forze moderate come l'Udc che fanno parte del nostro schieramento e che a fronte di un quadro nazionale mutato possono avere prospettive diverse. Io lo vedo nell'orizzonte delle possibilità, ma in Trentino dove si è tentata l'alternativa non ha avuto molto successo. Si riferisce alle elezioni comunali? Certo, dove hanno tentato alleanze di grande centro le forze di centro non ce l'hanno fatta. Per questo rinnovo l'invito a componenti moderate e autonomiste di continuare insieme e vedo segnali positivi dal Patt. Pensa che Dellai abbia sentito l'esigenza di riaffermare la linea politica perché c'erano spinte al cambiamento nell'Upt? Può darsi. E immagino che abbia voluto dare un messaggio positivo all'interno, dicendosi disposto a spendersi per la coalizione ma anche per rafforzare il suo partito. Il presidente insiste su un ruolo dell'Upt fondamentale per la coalizione di fronte a chi magari pensa che Pd e Patt possano bastare. Lei cosa pensa? Il Pd ha una posizione di grande rispetto verso l'Upt, componente essenziale della coalizione. E lo abbiamo dimostrato anche per le Comunità di valle, benché qualche esponente Upt esprima qualche fibrillazione. Certamente però alla nascita del Pd a livello nazionale hanno partecipato molti dell'Upt, prima che nascesse il Pd del Trentino, quindi pensiamo che alle elezioni politiche nazionali o europee molti dell'Upt si riconoscano nel Pd. È un problema il fatto che l'Upt non abbia un riferimento nazionale? Noi abbiamo sempre criticato il fatto che ci possano essere obiettivi di terzo polo. Se Dellai ha detto che il progetto del centrosinistra autonomista è così strategico allora si deve essere coerenti rispetto al percorso nazionale. Ad esempio a partire dai collegi senatoriali noi riproponiamo all'Upt l'alleanza centrosinistra-Svp. Altrimenti sarebbero alleanze tecniche non politiche. Il presidente ha citato Ale Pacher come figura che ha reso possibile il progetto politico. Un'investitura per il futuro? Io l'ho inteso, e mi ha fatto molto piacere, come un apprezzamento per il nostro vicepresidente della giunta, che ora e prima come sindaco, ha dimostrato di essere uomo di coalizione che è riuscito a tenere insieme un'alleanza di centrosinistra autonomista all'interno della prospettiva che noi poniamo di Trentino aperto e solidale.
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