Nel 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, alcune tra le più importanti associazioni sociali italiane lanciano una campagna dal titolo “L'Italia sono anche io”, per i diritti di cittadinanza degli stranieri residenti regolarmente nel nostro Paese.
26 ottobre 2011
Concretamente i promotori dell'iniziativa sostengono due distinti disegni di legge di iniziativa popolare per i quali chiedono, con presenze nelle piazze di tutta Italia, la sottoscrizione del maggior numero di cittadini. Le due proposte di legge di iniziativa popolare intendono modificare, da un lato, la legislazione che regola l'acquisizione della cittadinanza italiana e, dall'altra, le norme sul diritto di voto nelle consultazioni politiche e amministrative.
In particolare, il primo disegno di legge introduce la possibilità per i figli di genitori di origine straniera di acquisire la cittadinanza italiana, senza attendere la maggiore età, se nati in Italia e qualora almeno uno dei due genitori soggiorni regolarmente da almeno un anno. La proposta di legge popolare intende poi garantire la concessione della cittadinanza italiana anche per i figli minori di cittadini stranieri, a fronte della frequenza di un corso di istruzione primaria o secondaria o un percorso di istruzione o formazione professionale.
Inoltre, per tutti i soggetti viene stabilito il principio del diritto alla cittadinanza come diritto soggettivo e non come interesse legittimo, attraverso una procedura che parta dalla delega del Sindaco a proporre una specifica istanza al Presidente della Repubblica. Detto diritto è ancorato al principio della territorialità, residenza, reddito e quant'altro sia fissato dalla legge. Infine le norme sull'acquisizione della cittadinanza vengono riordinate in un unico regolamento, con dovrà prevedere, tra l'altro, l'automatico accoglimento dell'istanza dopo 24 mesi della presentazione della stessa, in mancanza di una risposta formale degli uffici preposti.
Il secondo disegno di legge di iniziativa popolare riguarda la partecipazione alle consultazioni politiche ed amministrative dei cittadini stranieri. Essa prevede l'elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative comunali e provinciali e alle elezioni regionali per i cittadini stranieri che regolarmente soggiornano sul territorio italiano da almeno cinque anni. A livello nazionale, la sottoscrizione ha preso avvio all'inizio di ottobre e già alla prima uscita sono state raccolte trediecimila firme.
In Trentino il comitato promotore della campagna è composta dai rappresentanti di CGIL del Trentino, Ufficio Immigrati della CGIL del Trentino, Acli, Arci, Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, Comitato 1° marzo, associazione 23 marzo Lavoro-Solidarietà FdS, Caritas diocesana, CNCA TAA (Coop. Villa s. Ignazio, Punto d'Incontro, La Rete, Progetto 92, Arianna e associazione Apas, Volontarius BZ, Volontarinstrada, Ama, Comunità Murialdo), Comitato delle associazioni della Pace e i Diritti Umani di Rovereto, Comitato 'Non laviamocene le mani' per l'accoglienza dei migranti, associazione Comunità Islamica del Trentino Alto Adige, PD del Trentino, GRIS, ASGI, associazione Gioco degli Specchi, associazione ATAS, Coop. Samuele, Centro Astalli, associazione Donne Emigrate Agorà, associazione Suuf Verde, associazione Mite culturale, GMI, associazione More Tione, Tavolo Trentino Kralijevo, Centro Missionario Diocesano, Fondazione Migrantes, Scuola di preparazione Sociale.
Il primo di una lunga serie di banchetti per la raccolta delle firme in Trentino è programmato per sabato 29 ottobre a Trento, all'angolo di via Oss Mazzurana con via Diaz, a partire dalle ore 10 del mattino.