Olivi: aiuti solo a chi paga in Trentino

L'assessore all'industria spiega i nuovi criteri per l'accesso agli incentivi. "E daremo più contributi a chi versa più imposte".
L. Patruno, "L'Adige", 5 ottobre 2011

La Provincia sta elaborando le regole per l'introduzione di quella che l'assessore provinciale all'industria, Alessandro Olivi ( nella foto ), chiama la «condizione di ingresso» per accedere agli incentivi alle imprese. Si tratta di due nuovi requisiti che saranno richiesti. Il primo, già annunciato lunedì in consiglio provinciale dal governatore Lorenzo Dellai, sarà quello che le imprese dimostrino di essere in regola con il pagamento delle tasse e di non avere contenziosi con il fisco. Il secondo requisito è che le aziende che chiedono contributi pubblici alla Provincia paghino le tasse in Trentino. C'è poi un terzo criterio nuovo, su cui gli uffici provinciali stanno lavorando, che non riguarda però il diritto all'accesso al contributo ma l'entità degli incentivi. L'idea è di dare di più a chi paga più tasse o comunque a chi dimostra di aver aumentato la sua produttività nel tempo.
Assessore Olivi, perché avete intenzione di legare l'assegnazione dei contributi alle imprese alla verifica sul pagamento delle imposte? Avete segnali negativi sulla correttezza degli imprenditori trentini? No, al contrario il Trentino vuole porsi come esempio di correttezza e trasparenza anche nei comportamenti fiscali, in un momento in cui si registra una certa timidezza a livello nazionale nella lotta all'evasione, e penso che sia interesse degli stessi imprenditori trentini chiedere questa verifica e provare a saldare il rapporto tra le imprese e il territorio anche con l'effettività delle ricadute fiscali. Sarei sorpreso se non fosse così.
Ma gli imprenditori, anche quelli trentini, già si lamentano sostenendo di essere vessati dall'Agenzia delle entrate, ora ci si mette anche la Provincia a fare controlli? Non dimentichiamo che noi già stiamo cercando di siglare un protocollo con l'Agenzia delle entrate per partecipare alla definizione delle modalità degli accertamenti e dei controlli fiscali in Trentino, perché riteniamo che la verifica sia necessaria, ma siamo d'accordo sul fatto che vadano evitati i comportamenti vessatori. Per definire per legge questa partecipazione della Provincia c'è anche una norma di attuazione all'esame della Commissione dei 12.
Queste nuove «condizioni di ingresso» ai contributi pubblici saranno inseriti nel regolamento di attuazione della legge sugli incentivi alle imprese? Questo è l'obiettivo, anche se non c'è ancora qualcosa di scritto. Formuleremo alcune proposte al tavolo sulla produttività per aprire il confronto.
Oggi la Provincia non pone condizioni di natura fiscale? No. Oggi alle aziende che chiedono contributi chiediamo solo una sorta di autocertificazione in cui si attesta di essere in regola con il fisco, ma non è una condizione per avere il contributo. Noi invece vogliamo che questa diventi una precondizione necessaria, insieme al discrimine del pagamento delle imposte in Trentino. Quindi avranno i contributi solo le imprese che hanno sede qui, visto che dopo l'accordo di Milano le entrate della Provincia dipendono solo dalla ricchezza che si produce in Trentino. Stiamo ora verificando, dal punto di vista giuridico, le modalità per attuare questo criterio.
Dare più contributi a chi paga più tasse vuol dire favorirete i grandi? Vuol dire mettere nel regolamento elementi di selettività e gradualità degli incentivi in base all'intensità del gettito fiscale: chi genera più gettito o riesce ad aumentare la sua capacità di produrre sarà aiutato di più. Ma si dovrà tenere conto anche dell'occupazione e di altri elementi, perché ci possono essere aziende che generano poco gettito ma hanno tanti dipendenti.