Mercoledì scorso (28 settembre) è stato presentato il Bilancio sociale del cosiddetto “Fondo Olivi”. Alla presenza delle parti sociali e di alcuni imprenditori che hanno sperimentato e utilizzato il Fondo e con il Presidente Dellai sono stati illustrati i dati del provvedimento messo in campo, con la manovra anticrisi avviata dalla Provincia autonoma di Trento nell'autunno 2008, per incoraggiare le aziende a salvaguardare i loro posti di lavoro.
Alessandro Olivi, 30 settembre 2011
L'aiuto - da 1.000 euro a dipendente stabilizzato per almeno 1 anno, al massimo di 2.000 euro per 2 anni nel corso del triennio successivo - è consistito nel contribuire ai maggiori costi che le imprese avrebbero affrontato per realizzare progetti di riorganizzazione delle loro aziende allo scopo di mantenere i livelli occupazionali esistenti.
Il numero complessivo dei lavoratori mantenuti nelle 103 medie e grandi imprese coinvolte (76 nel 2009 e 27 nel 2010 dopo la riapertura dei termini decisa dalla Giunta provinciale) è stato di 11.188 unità, 725 in più rispetto agli impegni presi e pari al 98,5 % del totale di 11.354 lavoratori in forza alla data dell'accordo sindacale.
Nel momento più duro della crisi era necessario "tenersi strette" in tutti i modi le imprese sul territorio e cercare di evitare prevedibili licenziamenti. Sostenere poi quelle di maggiore dimensione, le più colpite inizialmente dal crollo della domanda, contribuiva anche a salvaguardare l'indotto e a contenere, per quanto possibile, le dure conseguenze della crisi mondiale.
È inoltre riscontrabile un altro risultato positivo sul piano delle relazioni industriali: si è creato un confronto molto costruttivo e una vera e propria corresponsabilità nell'assunzione delle decisioni; aver gestito l'intervento mediante la progettazione congiunta e puntuali accordi tra le parti imprenditoriali e sindacali ha contribuito in modo significativo a mantenere viva, anche in tempi durissimi, la coesione sociale ed ha prodotto un ulteriore salto di qualità nei rapporti tra imprese e lavoratori e tra le istituzioni dell'autonomia e la società trentina.
Fin dall'inizio, il "Fondo Olivi" è stato presentato come un intervento straordinario ed emergenziale, ma non è da escludere che lo stesso possa essere riproposto qualora ci si trovi ad affrontare eventuali ulteriori emergenze. Oggi si registra un recupero della situazione economica in provincia e il fatturato delle imprese trentine si sta avvicinando ai livelli precedenti la recessione, ma la stabilità della ripresa dev'essere comunque verificata nel prossimo futuro. Vi sono settori come le costruzioni e il comparto estrattivo che sono ancora in forte difficoltà, le liste di mobilità sono ancora lunghe, pesa la cassa integrazione, i disoccupati sono aumentati, anche se vi è su questo un'inversione di tendenza, e vi sono serie difficoltà per l'inserimento lavorativo dei giovani. Da ultimo, la situazione di forte tensione della finanza pubblica nazionale, che potrebbe ripercuotersi anche sugli alti livelli di affidabilità della finanza provinciale.
Un quadro che non consente di abbassare la vigilanza. È necessario quindi partire dalla consapevole che difendere le nostre industrie e tutelare i nostri lavoratori nei momenti particolarmente critici significa conservare le risorse e le capacità di creare ricchezza e innovazione e in tal modo garantire lo sviluppo dell'economia del Trentino nel suo complesso.