Daniela Filbier è stata eletta, con 38 voti, nuovo segretario del Circolo Pd di Lavis, Zambana e Nave San Rocco. Sabato scorso si sono svolte le elezioni per la nomina del segretario e Daniela ha ottenuto l'incarico con un solo voto di scarto rispetto all'altro candidato, Lodovico Tomasi (37 voti).
"L'Adige", 30 settembre 2011
Direttore marketing in Gpi, laurea in lingue moderne per interpreti e traduttori di Trieste, Daniela ha iniziato a fare politica a Trento, fino ai 18 anni, nella Federazione giovanile comunista. Dopo una lunga pausa, è rientrata nella politica come candidato nel 2010 alle amministrative di Lavis e poi alle Comunità di valle per il Pd. La sua sfida è il rinnovamento. «Il vecchio modo di fare politica è fare cartello: vivere i partiti come una lobby fatta di liturgie e di una autoreferenzialità sterile. Il confronto con l'esterno è raramente autentico e la realtà conta nella misura in cui ti porta un vantaggio in termini di voti.
Questo sistema porta ad un continuo allontanamento dai cittadini». Il nuovo modo di fare politica è nell'apertura verso i cittadini perché «i partiti non sono l'unico modo di fare politica, ma sono solo il braccio operativo. Il rinnovamento è spogliarsi dalla convinzione di avere la verità. Quando annunci un principio come verità, la conseguenza è l'incapacità di interrogare sé stessi. Questo porta alla chiusura e all'integralismo. Io voglio lavorare rinunciando alla liturgia del cartello per andare assieme verso un solo obiettivo».
Sulla questione inerente alla variante al Prg, spiega che «il territorio è di tutti. Ci sono sensibilità diverse ma anche molti punti di vicinanza. Anche all'interno della maggioranza ci sono posizioni differenti e non escludo la possibilità di trovare un punto d'incontro con Ezio Dallagiacoma , perché è una persona, sulla base di quanto visto in consiglio comunale, con la quale è possibile instaurare un dialogo. Sulle Masere voglio riformulare questa proposta per trasformarla in qualcosa di diverso con una nuova destinazione». Critica anche sulla Tav: «È un tema di grandissimo imbarazzo. Io personalmente sono contraria. È un'opera che non ha senso e credo in una logica di sviluppo diverso».