Finalmente alla Camera è stata posta all'ordine del giorno dell'Aula la ratifica dei Protocolli della Convenzione delle Alpi. Ricordo che la Convenzione delle Alpi è un Trattato internazionale stipulato tra gli otto Paesi dell'arco alpino e la Comunità europea con l'obiettivo di promuovere misure concordate, volte allo sviluppo sostenibile del territorio alpino, nonché alla tutela degli interessi economici, sociali ed ambientali delle popolazioni che vivono e lavorano in questo territorio.
Laura Froner, 30 settembre 2011
Dopo la sottoscrizione della Convenzione, avvenuta nel 1991, quindi ben venti anni fa, tra il 1994 ed il 2000 sono stati firmati otto Protocolli tematici, già in vigore in alcuni Stati europei. Per quanto riguarda l'Italia, l'iter parlamentare di ratifica è stato più volte iniziato, ma nessuna legislatura è finora riuscita a portarlo a termine a causa della difficoltà di trovare un accordo sul Protocollo Trasporti.
In questa legislatura, la ratifica di tutti i protocolli è stata approvata dal Senato all'unanimità, nel maggio 2009, ma alla Camera la Commissione affari esteri, nella primavera del 2010, ha votato a maggioranza a favore dello stralcio del Protocollo trasporti proposto dalla Lega Nord. Lo stralcio di questo Protocollo sembrerebbe rispondere alle problematiche sollevate dalla categoria dell'autotrasporto, secondo la quale la sua entrata in vigore potrebbe pregiudicare la possibilità di realizzare infrastrutture stradali sul territorio italiano. Ma si tratta di una preoccupazione infondata per molteplici ragioni. In primo luogo, il Protocollo trasporti non impedisce affatto che vengano realizzate infrastrutture stradali per migliorare le reti di trasporto in territorio italiano. Vi è infatti una differenza normativa fondamentale tra il transito transalpino e quello intralpino. I progetti di ampliamento delle infrastrutture stradali nelle regioni alpine italiane sono di carattere intralpino e, come tali, non sono assoggettati a specifici divieti. In secondo luogo, il Protocollo trasporti è perfettamente in sintonia con il diritto e la politica comunitaria sui trasporti, come è stato opportunamente rilevato nella proposta della Commissione europea del 23 dicembre 2008, approvata su iniziativa del Commissario Tajani e già avallata dal Parlamento europeo. In terzo luogo, il Protocollo è il risultato di un lungo e complesso negoziato al quale l'Italia ha validamente contribuito alla Conferenza delle Alpi di Lucerna nel 2000, dove tutte le questioni relative alla ricerca di un equilibrio tra tutela dell'ambiente e del paesaggio ed accessibilità, mobilità e transito sono state approfonditamente valutate da un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato i Ministeri dei trasporti di tutti i Paesi alpini. In quarto luogo, con il Protocollo è stato istituito, su proposta italiana ,un nuovo gruppo di lavoro che ad oggi risulta essere uno degli organi più efficaci della Convenzione delle Alpi, dal quale è scaturita la prima relazione sullo stato delle Alpi su trasporti e mobilità. In quinto luogo, il Protocollo trasporti va visto in modo complessivo e alla luce delle nuove misure sia legislative che finanziarie, rispetto ad alcune infrastrutture, di derivazione comunitaria. Esso punta a rafforzare il trasferimento del trasporto su mezzi alternativi alla gomma, specialmente su rotaia - compresi i corridoi TEN - in piena coerenza con la politica comunitaria. La ratifica di tutti i Protocolli della Convenzione delle Alpi gioverebbe al nostro Paese ed un quadro giuridico certo sarebbe di beneficio a tutte le categorie, compresa quella degli autotrasportatori. I protocolli, infatti, non vanno intesi come strumenti di vincolo, ma come un'opportunità e la loro attuazione non fa impoverire un territorio, ma lo rende più competitivo e in ultima istanza più ricco. Per fare un passo avanti rispetto alla situazione di stallo in cui ci troviamo, nel prosieguo dei lavori, si dovrebbe ricomprendere quindi il Protocollo trasporti nei Protocolli di attuazione da sottoporre alla ratifica, allegando un ordine del giorno unitario che impegni il Governo ad adottare, nel rispetto del Protocollo trasporti e della Convenzione delle Alpi, tutte le iniziative necessarie ad agevolare la movimentazione della merce da e per l'Italia, a realizzare le opere di viabilità intralpine indispensabili per assicurare i collegamenti e gli scambi commerciali sia interni sia internazionali. Un voto unanime da parte di tutta l'Aula sul testo originale di ratifica e attuazione di tutti i Protocolli previsti dalla Convenzione delle Alpi potrebbe contribuire a rafforzare la posizione politica e la credibilità del nostro Paese nell'ambito dei Paesi dell'arco alpino.