"Nel 2012 avremo 16-17 milioni in meno". Un piano in quattro mosse per far fronte ai tagli.M. Pfaender, "L'Adige", 27 settembre 2011
Probabilmente il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, alla partita dei tagli di bilancio obbligati, avrebbe fatto volentieri a meno di parteciparvi. Ma considerato che, causa crisi, come lui stesso ha ammesso qualche settimana fa, «niente sarà più come prima», eccolo enumerare le prime quattro linee di intervento del Comune: ipotesi ancora tutte da definire, piani di azione da mettere al vaglio di tecnici e commissioni, ma comunque indicativi di quanto palazzo Thun sarà costretto a mettere in campo per far fronte al «buco» che per ora occupa, solitario, il documento contabile del 2012. «Per i tagli contenuti in manovra - spiegava ieri Andreatta nel corso della conferenza stampa settimanale della Giunta - l'anno prossimo dovremo fare a meno di una cifra che presumibilmente sarà vicina a 12 milioni. A questi vanno aggiunti i mancati introiti dei dividendi da parte di società partecipate dal Comune, come Dolomiti energia. In tutto avremo circa 16-17 milioni in meno». Ecco allora il «poker» con cui il sindaco pensa di tamponare gli effetti della stretta al suo bilancio. Stop al turn over . Congelamento delle assunzioni. Almeno per tutto il triennio 2012-2014 l'organico del Comune non aumenterà. «Dobbiamo dare l'esempio - spiega Andreatta - e chiedere sacrifici prima di tutto a noi stessi. Entro il 2014 cinque o sei dirigenti del Comune (in tutto sono poco più di una trentina, ndr) andranno in pensione. Non saranno sostituiti». Così come non saranno fatte assunzioni per rimpiazzare i pensionamenti che si verificheranno tra i circa 1.500 dipendenti del Comune. «E questo non vuol dire che si daranno minori servizi ai cittadini, ma che le competenze dei fuoriusciti saranno ridistribuite sull'organico restante e che ogni dipendente dovrà far fronte a un carico di lavoro maggiore». Niente più concorsi pubblici, quindi. «Solo in casi di particolare necessità - sottolinea Andreatta - attingeremo alle graduatorie già definite dai concorsi passati». Intervento presso la Provincia . Sarà presumibilmente Trento la capofila della compagine di Comuni trentini che chiederanno alla Provincia un intervento che vada loro incontro sul piano economico. Un intervento che Andreatta non si sbilancia a definire nel dettaglio, né per quanto riguarda gli spetti tecnici né a livello degli importi, ma che dovrebbe in teoria andare a favore dei municipi sopra ai 3mila abitanti, ovvero quelli toccati dalla finanziaria. Compartecipazione dei cittadini . Forma garbata per dire tasse. «La Provincia - ammette il sindaco -, anche se non può imporre nulla ai Comuni, che scelgono in autonomia, ha già espresso parere negativo circa l'ipotesi di un'addizionale Irpef. Stiamo quindi valutando l'introduzione di un'addizionale Ici». Dismissioni . Forma aggressiva per dire «interventi di valorizzazione del patrimonio immobiliare» del Comune. «Ci sono edifici e beni che non cederemo mai - mette subito in chiaro Andreatta - ma ci sono anche immobili, per esempio quelli inutilizzati, su cui potremmo anche intervenire al fine di recuperare risorse».
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