"La norma di salvaguardia - chiarisce il senatore del Pd Giorgio Tonini - mette a posto le cose sotto il profilo formale. E in politica la forma è sostanza".
"Trentino", 8 settembre 2011
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Il senatore del Pd Giorgio Tonini continua a considerare il governo Berlusconi delegittimato e incapace di guidare il Paese ma per il bene dell'Italia si augura che i mercati non boccino la manovra e diano respiro alle finanze statali. Per il resto saluta con favore, oltre alla norma di salvaguardia, il fatto di aver sancito il metodo della «spending-review», proposto dal suo partito e inserito nel maxi emendamento.
«Ora - spiega - non ci saranno più tagli lineari, che sacrificavano spese cattive ma anche spese buone, e in ogni comparto, ogni settore ed ogni ufficio si dovrà come in un'azienda vedere di riorganizzare al meglio il lavoro per produrre di più spendendo di meno». Inps e Indpdap ad esempio dovranno unirsi e in prospettiva risparmeiranno sulla gestione. secondo Tonini manca invece un intervento più incisivo sulle pensioni: «Colpa dei veti della Lega e delle nostre timidezze, ma con la necessità di arrivare al pareggio nel 2013 è una riforma che si deve fare».