Il PD ha presentato in Parlamento la propria proposta di riforma elettorale: maggioritario a doppio turno con quota proporzionale, parità di genere, divieto di formare gruppi parlamentari che non erano nelle liste.
Il testo è stato depositato il 26 luglio, subito dopo il via libera dell'assemblea dei gruppi parlamentari del PD. Primi firmatari della pdl sono a Montecitorio il segretario Pier Luigi Bersani e a palazzo Madama la capogruppo Anna Finocchiaro.
"Una buona medicina per il sistema, norme veramente salutari": così il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha definito la proposta di riforma elettorale messa a punto dal Partito democratico che stamane è stata approvata a larghissima maggioranza (3 astensioni e 5 referendari che non hanno partecipato al voto) nella riunione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato riuniti nella Sala della Regina di Montecitorio.
La proposta che verrà depositata entro questa settimana al Senato è leggermente diversa da quella iniziale, nel senso che viene accresciuta la quota maggioritaria. All'inizio si prevedeva un sistema misto con il 65% dei collegi uninominali assegnati con doppio turno, una parte proporzionale pari al 30% e un diritto di tribuna del 5% dei seggi. La proposta approvata oggi semplifica il sistema prevedendo un 70% di maggioritario a doppio turno e un 30% di proporzionale.
Lo schema prevede come ulteriori norme, la parità di genere nella composizione delle liste e una serie di incompatibilità e ineleggibilità.
“Il punto dirimente è superare il porcellum” ha spiegato Bersani sottolineando che la proposta verrà presentata alle altre forze politiche, di opposizione e di maggioranza, in modo da “vedere chi si attacca al porcellum e chi è pronto a muoversi”.
“Oggi - ha spiegato ancora - abbiamo approvato la proposta elettorale con 2-3 astensioni e abbiamo depositato le leggi sulla incompatibilità e ineleggibilità, adesso ci mettiamo a lavorare con lo stesso metodo della legge elettorale su una legge per i partiti, in applicazione dell'articolo 49 della Costituzione. Tema per il quale sono già depositate alcune nostre proposte ma adesso vediamo di presentarne una a nome di tutto il PD, con una elaborazione anche nuova. Stiamo, quindi, via via componendo il nostro progetto di riforma della Repubblica, avendo già presentato all'inizio della legislatura il disegno di riforma costituzionale e istituzionale”.
“Per quanto riguarda la legge elettorale -ha proseguito Bersani - ci mettiamo a disposizione al confronto delle forze politiche. Penso che il punto dirimente sia superare il porcellum e liberare i cittadini nel scegliersi i loro rappresentanti. Noi lo facciamo con un privilegio del territorio, con un meccanismo a doppio turno, con la parità di genere, 50 e 50, e con il divieto a formare gruppi parlamentari per chi non si è presentato col proprio simbolo alle elezioni. Credo che queste norme sarebbero veramente salutari, una medicina per il sistema, una vera medicina”.
Per quanto riguarda le proporzioni del sistema misto, Bersani ha spiegato che si tratta di “70 e 30, cioè 70% maggioritario con collegi a doppio turno e 30% di proporzionale. Poi si discuterà con gli altri, vedremo”.
Sul confronto con le altre forze politiche, Bersani ha confermato che la proposta di legge è stata già mandata in bozze. Una proposta, ha sottolineato, “che dovrebbe coinvolgere tutti. Vediamo, ci interessa misurare la temperatura alle forze politiche e vedere chi si attacca al porcellum e chi è pronto a muoversi. Questo ci interessa adesso”.
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