"Berlusconi non arriverà al 2013"

VeDrò - Letta e il suo Pd: "Le divisioni, comunque, sono da ambo le parti".
"L'Adige", 30 agosto 2011

«Berlusconi secondo me non arriverà al 2013, il suo governo cadrà prima». Enrica Letta, vicesegretario del PD e anima cattolica del partito è il padrone di casa a veDrò e siede in prima fila. Quando Fedele Confalonieri finirà la sua «performance», si siederà proprio accanto lui.
Enrico Letta, in un momento in cui Berlusconi e il suo governo vivono una fase difficilissima, ecco che appaiono tutte le divisioni all'interno del Partito Democratico. Sembrate talvolta più divisi di loro. È la crisi che colpisce tutti e che ci interroga. Le divisioni si manifestano da un a parte e dall'altra. Questa è una crisi di sistema che ci interroga in profondità, ci costringe a trovare nuove risposte.
Talvolta si ha l'impressione che il suo partito possa lacerarsi. Il Partito Democratico terrà fino alla fine, non ci sono assolutamenti dubbi su questo.
Eppure alla gente, sentendo Giuseppe Fioroni piuttosto che Massimo D'Alema, Parisi piuttosto che Veltroni, viene l'idea che le anime ex democristiana ed ex comunista ancora non si siano amalgamate e forse nemmeno quella prodiana con le altre due. Il problema è diventato ormai quello di guardare avanti, finirla di guardare all'indietro.
Il governo di Silvio Berlusconi supererà anche questa fase di crisi economica dirompente e di gravi divisioni interne? Io credo che non ce la farà.
Con più chiarezza, lei pensa che Silvio Berlusconi non rimarrà a cavallo sino alla fine di questa legislatura? Berlusconi non arriverà alla fine della legislatura.

C'è anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi il rottamatore, a Dro. «Rottamare significa chiedere spazio per una nuova generazione che dialoga. E qui puntiamo proprio - ha aggiunto - a preparare una nuova classe dirigente per la guida del paese e spero che alla guida ci arrivi il più veloce possibile». Renzi parla anche di altro. E cita la nostra regione quando si riferisce a nuove proposte per lo sviluppo delle città, che potrebbe partire proprio da veDrò: «Individuare nuovi modelli di sviluppo è necessario, perchè sappiamo che da qui ai prossimi anni crescerà il numero delle persone che stanno nelle città. A noi amministratori va quindi il compito di rendere la vita più semplice e efficiente. Per me significa ad esempio pedonalizzare interi pezzi di centro, fare un piano strutturale a zero volume e non un modello che punti ad innalzare gli indici di edificabilità, vuol dire anche fare le "smart city" nei fatti. Un esempio da copiare può essere quello del Trentino Alto Adige di Casa Clima, cioè di edifici energeticamente sostenibili».