Sprechi, il Pd non si tira indietro

A fronte dell'aggravarsi della crisi economica e finanziaria, dei tagli alla spesa pubblica e delle loro pesanti ricadute sulla disponibilità delle famiglie, sta crescendo una giusta domanda di riduzione dei costi della politica e di funzionamento delle istituzioni cui il Parlamento. I singoli parlamentari devono rispondere per primi con una immediata serie di interventi, nell'ambito delle proprie dirette competenze, che siano prova di senso di responsabilità e di coerenza.
Laura Froner, "Trentino", 5 agosto 2011

Questo nella certezza che anche il governo, gli organi costituzionali, le regioni, gli enti locali e gli altri organi dello Stato, faranno la propria parte, in modo da equiparare il nostro Paese agli standard europei.
A dire il vero, già a partire dal 2006 la Camera ha compiuto uno sforzo significativo di contenimento dei propri costi che ha portato da allora ad oggi ad un risparmio complessivo di oltre 300 milioni attraverso la riduzione degli emolumenti ai parlamentari di circa il 25 per cento, il blocco del turn over, il taglio del 5 e 10% delle retribuzioni più alte dei dipendenti (in attuazione di quanto previsto dal decreto legge n. 78 del 2010), e una serie di misure di contenimento delle spese generali di funzionamento. Ritenendo quindi di dover continuare nella politica di razionalizzazione e riduzione delle spese intrapresa abbiamo apprezzato la nota di variazione del bilancio interno 2011-2013 che ci è stata proposta in questi giorni dai Questori e che prevede un'ulteriore significativa economia di oltre 150 milioni di euro,  ma come gruppo del Partito Democratico, in occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo, abbiamo richiesto all'Ufficio di Presidenza e al Collegio dei Questori di impegnarsi in ulteriori iniziative che contribuiscano al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1) allineamento agli standard europei del trattamento economico dei parlamentari e dei servizi messi a loro disposizione per lo svolgimento delle loro funzioni;
2) superamento, dall'inizio della prossima legislatura, dell'attuale istituto del vitalizio, con l'introduzione di un nuovo sistema contributivo;
3) introduzione, da subito, del contributo di solidarietà proporzionato ai diversi importi dei vitalizi in corso;
4) previsione di una trattenuta a carico dei deputati, analoga a quella già prevista per l'Assemblea, in caso di assenze ai lavori di Commissione, ai sensi dell'articolo 48-bis del Regolamento della Camera;
5) introduzione di regole di trasparenza relative alla corresponsione del rimborso delle spese per il rapporto eletto-elettore, attualmente previste, dividendo l'importo del predetto contributo tra una quota a titolo forfettario ed una corrisposta solamente a fronte della presentazione di giustificativi (spese inerenti l'attività parlamentare, contratti con i collaboratori);
6) continuazione della razionalizzazione e della riduzione degli spazi destinati ad uffici per i deputati e dei servizi logistici messi a loro disposizione;
7) riduzione delle spese di viaggio dei deputati, anche attraverso l'introduzione di un tetto massimo annuale per l'utilizzo di biglietti aerei;
8) revisione dei prezzi di tutti i servizi a disposizione dei deputati, dal ristorante alla barbieria, adeguandoli ai normali prezzi di mercato o valutando una soppressione di tali servizi;
9) drastica riduzione dell'uso di documenti cartacei sostituendoli, ove possibile, con documenti elettronici;
10) conseguimento di un ulteriore taglio dei costi della Camera anche attraverso il blocco delle assunzioni, il congelamento degli aumenti contrattuali per il personale dipendente in coerenza con quanto avvenuto per il pubblico impiego, l'ulteriore razionalizzazione degli immobili e la limitazione delle esternalizzazioni e delle consulenze;
11) pubblicazione sul sito internet della Camera dei deputati del bilancio integrale delle risorse a carico del bilancio della Camera comunque messe a diretta disposizione dei singoli deputati nonché delle retribuzioni delle figure apicali e dei responsabili dei servizi e degli uffici dell'amministrazione della Camera, in coerenza con quanto già avviene nella pubblica amministrazione.

Nel momento stesso in cui abbiamo formulato tali proposte abbiamo ribadito comunque che un decisivo impulso per ogni azione che voglia incidere profondamente sul tema dei costi della politica e contribuire a ricostruire un rapporto di fiducia tra Istituzione parlamentare e cittadini, non può prescindere da interventi che modifichino la cornice istituzionale e che riqualifichino il ruolo del parlamentare.

E siccome ciò è  possibile solo con un'azione riformatrice complessiva a livello istituzionale, abbiamo chiesto di avviare con urgenza l'esame dei progetti di legge - proposte che il nostro gruppo ha depositato da tempo - che riguardano specificatamente la riduzione del numero dei parlamentari, una nuova legge elettorale per Camera e Senato, norme riguardanti le incompatibilità del ruolo di parlamentare con l'appartenenza ad altre assemblee elettive e con i corrispondenti incarichi di governo e l'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione per introdurre regole sulla vita interna dei partiti e sul loro finanziamento.