Approvata laegge sugli incentivi. Più selettivi, ma con gradualità. Via libera dopo le frenetiche trattative di mercoledì. Opposizioni soddisfatte.
L. Pontalti, "L'Adige", 22 lulglio 2011
Fatta la legge, trovato l'accordo. Sul fatto che è giusto premiare quegli imprenditori che sappiano puntare su innovazione e ricerca, ma che per ora, è meglio poter garantire ancora non proprio a tutti, ma a quasi tutti, un po' di ossigeno pubblico: un bel bombolone, suppergiù da 15 milioni di euro. Così, con molto meno astio e scintille rispetto all'ultimo epico scontro andato in scena in piazza Dante (quello sulla Protezione civile) e con la soddisfazione (più o meno convinta) di tutti, il Consiglio provinciale ha approvato poco prima delle 21 di ieri il testo unificato su incentivi alle imprese, partecipazione dei lavoratori e sostegno all'imprenditoria femminile e giovanile. Un'intesa annunciata, fin dalla serata di mercoledì alla chiusura della seduta, quando maggioranza e opposizione avevano già trovato l'intesa per chiudere la partita. Nella giornata di ieri, si trattava insomma di sedersi al cospetto del notaio e ratificare la pax tra i convenuti. Che è stata raggiunta con l'accettazione da parte della giunta - tre gli assessori proponenti, Olivi, Mellarini e Panizza - della principale delle condizioni poste dalle minoranze, punto sul quale queste hanno insistito fin dal primo giorno: «Ragazzi - l'input martellante di Lega, Pdl, Civica Divina e Amministrare il Trentino - la crisi è tutt'altro che passata, quindi prima di premiare le eccellenze meglio occuparsi di non soffocare nessuno». L'assessore Alessandro Olivi, fin dal primo giorno aveva provato ad andare ripetendo che sul tavolo non c'era una norma anti-crisi, ma semplicemente e più precisamente una norma per regolare l'erogazione di incentivi economici alle imprese. Ma le contingenze del momento storico hanno avuto la meglio sulle sue appassionate spiegazioni in merito. Dunque via libera ad un mix tutto sommato positivo: quello che era già stato elaborato nel pomeriggio dell'altro ieri, al termine dell'ennesimo incontro tra Olivi e le minoranze. La giornata di ieri - quella in fin dei conti più facile dopo il nulla, la melina, la «fase di studio» di martedì, e il «tappone» dell'altro ieri - quella della semplice ratifica, si era aperta in mattinata con la conferenza stampa delle minoranze, in cui è stato sottolineato il valore del gioco di squadra («ancor più encomiabile di quello della maggioranza, perché a differenza della loro, la nostra coesione non è dettata dalla "carega"», ha tuonato, seppur con la consueta mitezza, Pino Morandini) ed è stato reso merito ad Olivi per la sua capacità di dialogare e cercare la mediazione «a differenza di Dellai che si innervosisce appena apriamo bocca», ha sibilato, of course con la consueta schiettezza, Alessandro Savoi. Nel pomeriggio, il clou: andato in scena in scioltezza, con l'approvazione del disegno di legge autonomista (Dallapiccola, Dominici, Ottobre) sulla promozione dell'occupazione femminile, prima di iniziare la discesa dallo scivolo. Via, sempre più rapidi e agili, con la votazione dei 37 articoli della legge. Il cuore della questione, l'articolo del casus belli, è arrivato al numero 27, quello relativo al tema dei cosiddetti incentivi fissi, le misure anticrisi prorogate a tutto il 2013. Prima dell'approvazione all'unanimità, l'assessore Olivi s'è detto sicuro che la norma concordata con le minoranze non inficerà «la virata riformatrice della legge» verso una selettività dei contributi tale da farne una spinta alla competitività. Savoi ha rivendicato invece la scelta di allungare i tempi delle misure anticrisi a beneficio anche di aziende impossibilitate a guardare «troppo» in avanti. Alle 18, tutto era sistemato: le tre ore di dichiarazioni di voto sono state semplicemente un resentin per chiudere un pasto già digerito: legge approvata senza contrari, 20 favorevoli e 13 astenuti.
Fatta la legge, trovato l'accordo. Sul fatto che è giusto premiare quegli imprenditori che sappiano puntare su innovazione e ricerca, ma che per ora, è meglio poter garantire ancora non proprio a tutti, ma a quasi tutti, un po' di ossigeno pubblico: un bel bombolone, suppergiù da 15 milioni di euro. Così, con molto meno astio e scintille rispetto all'ultimo epico scontro andato in scena in piazza Dante (quello sulla Protezione civile) e con la soddisfazione (più o meno convinta) di tutti, il Consiglio provinciale ha approvato poco prima delle 21 di ieri il testo unificato su incentivi alle imprese, partecipazione dei lavoratori e sostegno all'imprenditoria femminile e giovanile. Un'intesa annunciata, fin dalla serata di mercoledì alla chiusura della seduta, quando maggioranza e opposizione avevano già trovato l'intesa per chiudere la partita. Nella giornata di ieri, si trattava insomma di sedersi al cospetto del notaio e ratificare la pax tra i convenuti. Che è stata raggiunta con l'accettazione da parte della giunta - tre gli assessori proponenti, Olivi, Mellarini e Panizza - della principale delle condizioni poste dalle minoranze, punto sul quale queste hanno insistito fin dal primo giorno: «Ragazzi - l'input martellante di Lega, Pdl, Civica Divina e Amministrare il Trentino - la crisi è tutt'altro che passata, quindi prima di premiare le eccellenze meglio occuparsi di non soffocare nessuno». L'assessore Alessandro Olivi, fin dal primo giorno aveva provato ad andare ripetendo che sul tavolo non c'era una norma anti-crisi, ma semplicemente e più precisamente una norma per regolare l'erogazione di incentivi economici alle imprese. Ma le contingenze del momento storico hanno avuto la meglio sulle sue appassionate spiegazioni in merito. Dunque via libera ad un mix tutto sommato positivo: quello che era già stato elaborato nel pomeriggio dell'altro ieri, al termine dell'ennesimo incontro tra Olivi e le minoranze. La giornata di ieri - quella in fin dei conti più facile dopo il nulla, la melina, la «fase di studio» di martedì, e il «tappone» dell'altro ieri - quella della semplice ratifica, si era aperta in mattinata con la conferenza stampa delle minoranze, in cui è stato sottolineato il valore del gioco di squadra («ancor più encomiabile di quello della maggioranza, perché a differenza della loro, la nostra coesione non è dettata dalla "carega"», ha tuonato, seppur con la consueta mitezza, Pino Morandini) ed è stato reso merito ad Olivi per la sua capacità di dialogare e cercare la mediazione «a differenza di Dellai che si innervosisce appena apriamo bocca», ha sibilato, of course con la consueta schiettezza, Alessandro Savoi. Nel pomeriggio, il clou: andato in scena in scioltezza, con l'approvazione del disegno di legge autonomista (Dallapiccola, Dominici, Ottobre) sulla promozione dell'occupazione femminile, prima di iniziare la discesa dallo scivolo. Via, sempre più rapidi e agili, con la votazione dei 37 articoli della legge. Il cuore della questione, l'articolo del casus belli, è arrivato al numero 27, quello relativo al tema dei cosiddetti incentivi fissi, le misure anticrisi prorogate a tutto il 2013. Prima dell'approvazione all'unanimità, l'assessore Olivi s'è detto sicuro che la norma concordata con le minoranze non inficerà «la virata riformatrice della legge» verso una selettività dei contributi tale da farne una spinta alla competitività. Savoi ha rivendicato invece la scelta di allungare i tempi delle misure anticrisi a beneficio anche di aziende impossibilitate a guardare «troppo» in avanti. Alle 18, tutto era sistemato: le tre ore di dichiarazioni di voto sono state semplicemente un resentin per chiudere un pasto già digerito: legge approvata senza contrari, 20 favorevoli e 13 astenuti.
LA SCHEDA - AIUTI A DONNE, GIOVANI E A CHI INNOVA
Innovazione. Per favorire le imprese a formalizzare e presidiare sui mercati i loro patrimoni di conoscenze la nuova legge prevede agevolazioni sui costi sostenuti per la concessione ed il riconoscimento dei brevetti e di altri diritti di proprietà industriale. Nuovi aiuti vengono previsti in favore dei centri di assistenza tecnica (Cat) che potranno riguardare tutti i settori economici mentre oggi sono finanziati solo quelli del commercio.
Servizi. Si punta a qualificare le conoscenze acquisite dalle aziende attraverso consulenze esterne agevolando le spese inerenti i servizi qualificati per l'innovazione di prodotto e di processo, l'introduzione in azienda di tecniche organizzative ispirate al principio della qualità totale dell'impresa e del lavoro, il conseguimento delle certificazioni di qualità di prodotto, di compatibilità ambientale e di profilo etico. È stato inoltre previsto il sostegno di servizi destinati alla conciliazione famiglia-lavoro e per consentire il passaggio generazionale.
Collaborazioni aziendali. Punto di debolezza del sistema imprenditoriale trentino è da sempre la ridotta dimensione delle aziende, che comporta difficoltà nell'accesso ai mercati, alle informazioni, al credito. Quindi, accanto alla conferma dei contributi ai consorzi che hanno svolto fino ad oggi un ruolo importante, la nuova legge prevede interventi per la diffusione di un nuovo strumento giuridico a disposizione delle imprese chiamato «contratto di rete».
Internazionalizzazione. La legge potenzia una serie di strumenti per aumentare il numero delle imprese che esportano stabilmente e promuovere una maggiore diversificazione geografica dell'export trentino; per sostenere il rafforzamento del livello di investimenti all'estero delle imprese e l'insediamento in Trentino di investimenti ad alto potenziale di integrazione con il sistema produttivo provinciale.
Aiuti a donne e giovani. I sostegni riguardano la copertura dei costi legati alla costituzione ed all'avvio di nuove iniziative nonché delle spese legate a servizi specialistici di prima assistenza e tutoraggio reperibili sul mercato. A favore delle imprese a partecipazione prevalente femminile si applicheranno agevolazioni per alleviare il costo dei contributi previdenziali per figli e familiari nonché dei congedi familiari. Si finanziareanno inoltre borse di studio per promuovere nuove idee imprenditoriali.
Partecipazione dei lavoratori alle scelte. Si introduce la promozione della sottoscrizione di protocolli e intese tra le parti sociali, per consentire la partecipazione dei lavoratori alle scelte organizzative aziendali.
Riequilibrio territoriale. Al fine di attenuare le disparità nelle opportunità di sviluppo tra le diverse aree del territorio, sono previste maggiorazioni di intervento a favore delle imprese operanti nelle zone montane marginali.