L' approvazione della legge sugli incentivi all'economia, che ha unificato le proposte di Olivi, Ferrari e Dorigatti, apre nuove prospettive di sviluppo per l'intera economia. Anche in Trentino infatti il livello di disoccupazione non è più solo «fisiologico» o «frizionale». Giovani e donne stanno pagando di più il prezzo della crisi, partecipando in limitata parte al mercato del lavoro.
Sara Ferrari, "L'Adige", 22 luglio 2011
Questa situazione, non solo incide sul reddito delle famiglie e sul futuro dei giovani, ma si ripercuote negativamente anche sulla situazione finanziaria della nostra Provincia, le cui entrate dipendono direttamente dal gettito fiscale prodotto sul nostro territorio. È fondamentale per il futuro della nostra terra, soprattutto in questo momento di crisi, investire sul futuro, sulla produttività complessiva generata in loco. I numeri della Camera di Commercio ci dicono della scarsa presenza di imprese di giovani e di donne sul nostro territorio.
Anche il Trentino sconta un'imprenditoria che stenta a rinnovarsi ed un basso tasso di rischio di impresa. La nuova legge cerca di invertire questa tendenza, ponendo tra i suoi obiettivi principali la promozione e lo stimolo alla nascita di nuova imprenditoria da parte di soggetti che finora ne sono rimasti ai margini. Sappiamo che i motivi legati a questa situazione sono molteplici: per quanto riguarda i nostri giovani, la tendenza è alla ricerca del posto pubblico o comunque alle dipendenze, per quanto riguarda le donne i limiti sono legati alle solite questioni di conciliazione famiglia-lavoro. Se il problema della conciliazione è stato affrontato recentemente con la nuova legge provinciale sulle politiche familiari (votata in primavera) con la legge odierna si cerca invece di rendere interessante per giovani e donne aprire un'impresa.
Se di innovazione abbiamo bisogno, questa può certo venire da chi finora è rimasto risorsa potenziale inespressa. La nuova legge sugli incentivi cerca di selezionare gli aiuti pubblici a requisiti di modernizzazione e innovazione, sia di prodotto che di progetto e, come detto, favorisce soggetti ancora scarsamente protagonisti sul terreno produttivo locale. Promuovere e sostenere la nascita di nuova imprenditoria significa anche saper spingere i nostri giovani a mettere a frutto la preparazione che hanno ricevuto sul proprio territorio a vantaggio della propria comunità.
Significa stimolare la microimpresa che forse col tempo potrà diventare macro e internazionalizzarsi, significa non obbligare i nostri giovani a spendere i loro talenti per necessità all'estero. Da oggi con questa nuova legge se sei giovane (sotto i 35 anni) o donna (senza limiti di età), da solo o con amici, hai la possibilità di investire su te stesso, mettendo in gioco conoscenze, capacità, idee e trasformarle in impresa commerciale, artigianale, industriale, con un aiuto pubblico fino al 50% in conto capitale delle spese di avvio.
Significa che, se il tuo progetto rientra nei requisiti che il regolamento attuativo individuerà, potrai avere rimborsati per cinque anni (due possono essere retroattivi) i costi per spese legali, amministrative e di consulenza, interessi bancari, spese di affitto di impianti ed apparecchiature, spese per l'energia, acqua e riscaldamento, costi inerenti ai contributi previdenziali per figli e familiari.
Ovviamente, siccome imprenditori non ci si improvvisa, e però lo possano diventare anche coloro che non hanno l'esperienza di famiglia, è necessario che si pensi anche alla formazione pre-imprenditoriale. E infatti la legge prevede che si organizzino servizi di formazione, tutoraggio ed elaborazione di un piano strategico di sviluppo per la nuova azienda e che questi possano essere considerati nelle spese rimborsabili. In tempo di riduzione di bilanci e di scelte tra priorità, questa legge è una dimostrazione di come politicamente e strategicamente il centrosinistra autonomista trentino sappia valorizzare le opportunità date dalla nostra Autonomia speciale.