Incentivi alle imprese, c'è l'accordo

Confermate per due anni le misure anticrisi ma saranno limitate a determinate categorie.
F. Gottardi, "L'Adige", 21 luglio 2011

Il sistema di incentivi pubblici alle imprese diverrà più selettivo e premierà quelle più dinamiche e innovative ma i settori che ancora soffrono la crisi non verranno dimenticati e continueranno ad essere sostenuti. Dopo due giorni di inconcludente dibattito in consiglio provinciale sul disegno di legge Olivi la svolta è arrivata ieri pomeriggio.
Durante un lungo incontro assessore e rappresentanti delle minoranze hanno concordato una serie di emendamenti che soddisfano entrambe le parti e che dovrebbero ora portare a una rapida approvazione del provvedimento, probabilmente già nella seduta di oggi che, se necessario, proseguirà oltre l'orario stabilito. Lo scoglio principale, quello sulle condizioni e la misura degli incentivi, è stato superato con un compromesso. La giunta voleva condizionare gli incentivi fissi, nella misura del 7,5% dell'investimento, al perseguimento di obiettivi di qualità tipo riequilibrio territoriale, internazionalizzazione, nascita di nuova imprenditorialità, creazione di reti, miglioramento delle condizioni occupazionali.
La Lega Nord, sostenendo non essere affatto superata la crisi economica, chiedeva invece di mantenere contributi generici e di rafforzarne la percentuale al 20%, livello superiore alle misure anticrisi che lo avevano portato al 15%. Il Pdl considerava invece troppo discrezionale il potere della giunta di distribuire i contributi e chiedeva che ogni decisione dovesse passare al vaglio di un apposito organismo comprendente i rappresentanti di categoria. Alla fine l'emendamento, che verrà messo a punto e sottoscritto questa mattina, pur mantenendo un criterio di selettività prevede in un regime transitorio di due anni che siano identificati i casi e le condizioni in cui gli investimenti fissi potranno essere agevolati con le stesse aliquote rafforzate della manovra anticrisi, cioè il 15% anziché il 7,5%.
Si riconosce così il fatto che la crisi non è del tutto superata e che alcuni settori, come quello edile, e alcune filiere hanno ancora bisogno di aiuti più consistenti. La scelta dei soggetti deboli a cui offrire boccate d'ossigeno più sostanziose rimane in capo alla giunta ma dovrà passare al vaglio politico della commissione consiliare competente. L'esecutivo elaborerà una delibera generale stabilendo i criteri, entro un mese dalla presentazione la commissione potrà formulare proposte e integrazioni, dopodichè il provvedimento entrerà in vigore. «È un punto di equilibrio soddisfacente perché fa salvo l'impianto della legge e introduce l'impegno a favorire comunque i settori che faticano di più» commenta Alessandro Olivi.
«Auspico comunque - aggiunge l'assessore - che rispetto a quello che accade oggi, cioè una preponderanza di richieste su investimenti fissi tradizionali, si liberino in futuro risorse per obiettivi più innovativi e ambiziosi». Insomma per ammodernare le imprese trentine e premiare quelle virtuose. «Abbastanza soddisfatta» si dichiara anche Franca Penasa, consigliera della Lega Nord e garante delle minoranze. «Viene riconosciuto - commenta - il principio che la ripresa deve ancora essere sostenuta nei prossimi due anni. Avremmo voluto scrivere in legge i minimi di contributo ma tutto sommato la procedura individuata è comunque un passo avanti». Questa mattina alle 10 riprende il dibattito in aula. Il treno questa volta dovrebbe correre spedito, ma l'approvazione difficilmente avverrà prima di questa notte.