Renzo Gubert, vergognoso sostegno ai neonazisti

Non dovrebbe stupire l'ennesima riprova di quanto le radici di certa destra estrema affondino ancora dentro il fangoso magma nazista, eppure certe dichiarazioni pubbliche - all' insegna del "Sieg Heil" - hanno ancora il potere di agghiacciare il lettore.
Bruno Dorigatti, 22 giugno 2011

E' di queste ore infatti la notizia della fondazione di un ennesimo soggetto politico che si impegna a "difendere l' identità trentina, la famiglia tradizionale ed il territorio dagli immigrati" e per fare tutto ciò, fra altri riferimenti, riesuma perfino il dott. Joseph Goebbels, ministro della propaganda del III Reich. Non ritenendo però forse sufficiente un tale padrinato ideologico, uno dei fondatori di questo movimento si scaglia, con veemenza degna delle leggi di Norimberga, contro i "negroidi, zingaroidi, araboidi, mongoloidi ecc.". Manca solamente il riferimento alla "cricca giudaica" e poi il quadro è completo. E' evidente che si è trattato solo di una distrazione, rimediabile di certo in prossime esternazioni. Non c'è che dire. Se queste sono le basi ideologiche per una difesa dell'identità e della famiglia, quale sarà il programma politico che farà seguito a simili premesse? Certo i suggerimenti non mancano e la letteratura nazista, razzista e xenofoba è, in proposito, oltremodo ricca.

Rimango poi basito nel ritrovare, in questa confusa compagine di "nostalgici", un personaggio come il prof. Renzo Gubert, docente universitario, ex senatore della Repubblica ed autoproclamatosi erede del cattolicesimo in politica. Non ho mai condiviso il suo punto di vista, ma ho sempre rispettato il pensiero altrui. Eppure questa volta non posso esimermi dall'esprimere un sentimento di sdegno e di ripulsa di simili teorie, nella convinzione che il Trentino, terra di accoglienza e di solidarietà vera e diffusa, non meriti tanta bassezza di linguaggio e di pensiero. Il Trentino non è - e non lo è mai stato - un luogo di rifiuto e di disprezzo e spingere in questa direzione diventa, oltreché pericoloso, offensivo per tutta la comunità, anche indipendentemente dalle legittime diversità d'opinione. La via dell' odio conduce alla fine della civiltà e la lezione, che ancora gronda di sangue, del nazismo e del fascismo sembra purtroppo non essere ancora compresa. Almeno per alcuni.