Conferenza stampa del segretario dei democratici: "Il PD ha saputo rispondere all'esigenza della riscossa civica e morale richiesta dal Paese. Noi guardiamo la gente all'altezza degli occhi e non dall'alto verso il basso: crediamo nella partecipazione e nella Costituzione."
da www.partitodemocratico.it, 31 maggio 2011
LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE: DATI SU CUI RIFLETTERE
Notizie formidabili da tantissime città. Con il voto di oggi siamo davanti ad una risposta civica e morale del Paese. Una risposta che il centro sinistra ha saputo interpretare, e soprattutto il PD che mettendosi a servizio di questa richiesta ha ottenuto un grandissimo risultato”, così Pier Luigi Bersani, segretario del PD durante la conferenza stampa per i ballottaggi 2011 che hanno registrato la netta vittoria del PD e di tutto il centrosinistra in tutta Italia, con i fiori all'occhiello delle città di Milano e di Napoli. "Le elezioni tra primo e secondo turno sono state una valanga. Ai ballottaggi vinciamo con risultato travolgente. Facciamo un confronto con il 2006: un anno straordinario con 55 vittorie. Ora ne abbiamo vinte 66. Grazie a tutti ai militanti, al centrosinistra: hanno lavorato splendidamente con generosità", ha detto aprendo lq conferenza stampa sui risultati.
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Al secondo turno nelle città capoluogo vince il centrosinistra 9 a 3 Novara, Milano, Grosseto, Cagliari, Trieste, Pordenone, Rimini, Napoli, Crotone contro Varese, Cosenza, Rovigo. Le province che vanno al centrosinistra sono 4: Pavia, Mantova, Trieste, Macerata. Tra i comuni ad Arcore si è vinto con il 58,4%
Passiamo da 20 a 22 città capoluogo strappando alla destra oltre a Milano anche Trieste, Novara, Cagliari. Si vince anche a Fermo,Olbia, Villacidro. Le Province restano 7 a 4 a favore del centrosinistra. Il centrosinistra conquista Macerata e Pavia. Insomma, su 5.700.000 abitanti circa, prima noi ne amministravamo 3,5 milioni e loro 2,2. Oggi il centrosinistra passa a poco più di 5 milioni e il centrodestra a poco meno di 700 mila abitanti.“Ho sentito delle analisi strane sul voto. Delle 29 città capoluogo, 24 hanno visto la vittoria del candidato del PD. Noi ci siamo messi a servizio di tutto il centrosinistra per dare una risposta alla riscossa civica e morale del Paese”.
“Noi governeremo per tutti – ha continuato il leader democratico - lo faremo con i nostri valori e principi. Lo faremo per tutti. Ma è bene dire che chi non ci ha votato non è un nostro nemico, è un cittadino per il quale governeremo. Noi siamo affezionati ai concetti basici della democrazia e della nostra Costituzione che la più bella del mondo”.
Poi ha riassunto quello che per lui è il segreto del successo del PD. "Noi non siamo quelli dell'uomo solo al comando, non cerchiamo risse e faziosità, non crediamo al meccanismo dell'imperatore e dei suoi feudatari. Noi guardiamo la gente all'altezza degli occhi e non dall'alto verso il basso: crediamo nella partecipazione e nella Costituzione. E poi abbiamo vinto parlando della vita comune della gente: lavoro, redditi, pensioni, ambiente, servizi. Ora continuiamo a suonare uno spartito di due note: democrazia e diritti sociali, perché il paese ha bisogno di sentire che qualcuno se ne occupa. Avendo girato l'Italia posso dire: attenzione questa speranza che si alza in piedi viene prima di un'esigenza politica. E' morale, è l'Italia che si è messa in cammino, noi vinciamo perché l'Italia vuole uscire dall'ubriacatura della vergogna e dell'arroganza di questi anni. C'è voglia di un'Italia per bene, dove ognuno fa il suo lavoro con onestà e trasparenza, l'abbiamo visto nelle piazze piene di donne e giovani.
Quindi Bersani ha voluto rivolgere un appello al centrodestra: considerando “che 1. abbiamo una maggioranza parlamentare attuale che non è quella uscita dalle elezioni politiche; che 2. dal voto di oggi e di due settimane fa i dati dicono chiaramente che il centrodestra non più maggioranza nel Paese; che 3. il governo è paralizzato e non in grado di risolvere i veri problemi dell'Italia; chiedo a Berlusconi di non impedire una nuova fase politica, di non alzare degli steccati, di tenere conto della nuova realtà politica”.
Da questo voto amministrativo nascono “nuove responsabilità per il PD e il centrosinistra: l'impegno di essere all'altezza della speranza che si è risvegliata nel paese. Abbiamo lavorato molto fin qui, e da domani lavoreremo ancora di più”.
Ora Berlusconi deve dimettersi. “Abbiamo raccolto 10 milioni di firme e presentato in Parlamento mozioni di sfiducia per chiedere le dimissioni del governo. Con il voto di oggi c'è una ragione in più per richiederle. E dopo le dimissioni, le elezioni sono la strada maestra. Certo sarebbe meglio andare a votare con una diversa legge elettorale dato che quella attuale ha creato molti guai al Paese. Comunque il governo prenda atto della nuova realtà delle cose e agisca di conseguenza. Ora bisogna mandare a casa Berlusconi, ma bisogna anche guarire dalla malattia, far uscire dalle vene d'Italia le tossine che ci ha messo”.