CONFERENZA PROGRAMMATICA 2011 - Rassegna stampa

Trento, 28 maggio 2011
Attorno allo sviluppo economico con attenzione particolare ai rapporti con l'area tedesca e Nord europea ed all'uguaglianza delle opportunità nel campo dei diritti ha elaborato il suo intervento Michele Nicoletti, il segretario del Partito democratico del Trentino durante la Conferenza programmatica di oggi (sabato 28 maggio 2011) all'Hotel Adige di Mattarello (Trento).

L'intera giornata è pensata per raccogliere le idee necessarie a formulare la piattaforma delle prospettive per il futuro, oltre che a fare il punto sull'attuazione del programma di coalizione, per costruire quello della prossima legislatura, da condividere con gli alleati di maggioranza. "Solo su questa base e con tale metodo - ha segnalato Nicoletti – potremo procedere alle primarie per individuare il futuro candidato della coalizione stessa e come metodo per far emergere e valorizzare le persone".

Due le relazioni di base nel corso della mattinata, dopo l'introduzione di Giorgio Tonini. “Un'idea di democrazia per il Trentino” di Michele Nicoletti (lungamente applaudita dalle circa 300 persone presenti) e “L'attuazione del programma di legislatura e le sfide del futuro” di Alberto Pacher. A seguire, i cinque interventi programmati, “Lo sviluppo delle autonomie” di Roberto Pinter, “Governare le città, governare i territori” di Alessandro Andreatta, “Impegno civico in politica” di Renato Veronesi, “Crescita economica e centralità del lavoro” di Alessandro Olivi e “Investire in formazione” di Marta Dalmaso.

Da Luca Zeni le conclusioni: “Il coraggio dell'autonomia”.

“Dopo la lunga stagione di Dellai  bisogna che il Pd sia il canale delle istanze del Trentino – ha sottolineato Tonini nelle sue parole introduttive alla giornata – stiamo entrando nella terra incognita d'una nuova stagione. Per costruire il Trentino del futuro bisognerà saperne interpretare i bisogni, pur senza cancellare quanto di buono è stato fatto”. 

Nicoletti ha indicato le direttrici ideali entro le quali articolare i temi programmatici.

Il Pd deve essere il partito dell'Europa. Deve lavorare sulla dimensione trentina come area collocata tra Italia e Germania, facendo ogni sforzo per coltivare un intenso rapporto economico, politico e culturale con l'Europa settentrionale. “La percezione che si stia tracciando una profonda demarcazione, un vero e proprio confine geografico ai confini settentrionali del nostro Paese é forte nelle viscere delle aree del Nord” ha segnalato. Il medesimo risultato elettorale di Milano di due domeniche fa lascia intendere che l'illusione di salvare se stessi è finita, che anche per il Trentino occupato a difendersi dalla crisi del Paese è segnale di chiusura negativa, mentre il futuro possibile sta “nell’'impegno responsabile a mantenere aperte ed a co-gestire le vie di comunicazione tra le due aree” e non solo in dimensione economica.

Serve dunque pensare ad un nuovo radicamento internazionale delle istituzioni autonomistiche trentine, per costituire spazi di cooperazione istituzionale stabili sull'asse del Brennero, macroregioni alpine, ecc.

L'dea di sviluppo tratteggiata da Nicoletti prevede l'innalzamento della qualità del sistema produttivo, accettando anche qualche forma di selezione, pur senza abbandonare il criterio cardine della solidarietà.

Eguaglianza di rispetto, eguaglianza di opportunità. Sono cinque le disuguaglianze che il Pd deve combattere: tra generazioni, tra generi, quella sociale ed economica, quella rappresentata dalle differenze di razza, lingua e religione, tornata a farsi sentire ed a pesare ed infine quella tra le attuali e le future generazioni.

Alla necessità del coraggio di trasformare la realtà del Trentino s'è richiamato più volte Pacher nel suo intervento, segnalando i dati della decrescita trentina pur in presenza di iniziative messe in campo della giunta provinciale per combattere la crisi, anticipando che la politica degli investimenti sarà sempre più improntata a criteri di selezione per incentivare la competitività del sistema. “Autonomia e competizione dovranno connotare il nostro futuro ed il Pd ha le energie e le idee per guidare il cambiamento”. 

E proprio sull'autonomia s'è incentrato l'intervento di Pinter. Autonomia da ripensare per ridefinire il Trentino, ha sostenuto, alla luce delle trasformazioni in atto, delle competenze ottenute, rinnovando gli strumenti ed aprendo alla partecipazione popolare . “Non deve essere un tabù ridefinire anche il sistema elettorale nell'ottica della redistribuzione dei poteri”. Ha sottolineato con forza come la riforma istituzionale avviata debba essere attuata pienamente.

Andreatta ha invece insistito sulla necessità  d'una co-evoluzione tra città e territori. “Metroland ne è un esempio, tanto più che non si tratta d'una sola questione di viabilità”. Ha d'altro canto invocato una politica che prefiguri il cambiamento, collegando quotidianità a sogno.

Sotto la lente di Veronesi il fenomeno delle liste civiche anche in Trentino, oltre a quello nazionale delle reti delle civiche in province e regioni. Evidenziano necessità reali, ha segnalato, quali la necessità di cambiare sistema elettorale, la sordità d'una certa politica, ecc. Ha invitato a costruire il Trentino del dopo Dellai ascoltando  le civiche ed a varare con loro un tavolo di consultazione permanente.

Secondo Olivi il Trentino deve avere il coraggio di proporre nuovi modelli di sviluppo, uscendo dalla fase delle sole manovre anticrisi. “Solo ricostruendo il tessuto economico trentino si potrà tornare allo sviluppo, ma la vera sfida sta nella trasformazione del sapere in incremento di produttività, mantenendo la coesione sociale”, ha sottolineato.

Dal canto suo, Dalmaso, dopo avere dato conto di quanto realizzato del programma di legislatura in tema di formazione ed istruzione, ha indicato alcuni obiettivi: elevare la qualità della scuola trentina, della formazione lungo l'intero arco della vita e la costruzione della filiera della conoscenza.

 LE CONCLUSIONI FINALI DI LUCA ZENI

 “La strada da percorrere è quella di risalire  il crinale, in equilibrio tra la consapevolezza  delle nostre radici,  storia, e tradizioni, fatte di volontariato e cooperazione, di associazionismo e di comuni e la spinta che ogni comunità viva deve avere verso il cambiamento, l’innovazione, la ricerca di nuove soluzioni”. Se n'è detto convinto Zeni, aggiungendo che la strada dell'innovazione  rappresenta una forte risposta’ all'evoluzione in corso. “Anche il Trentino si trova nel bel mezzo del cambiamento, quindi la politica deve assolvere il compito che le è proprio, guidando il cambiamento, rendendo i cittadini protagonisti e facendo in modo che possano ricevere il beneficio del progresso, in termini non solo economici ma anche culturali e sociali”, ha sottolineato.

“Dobbiamo lavorare perché cresca la ricchezza prodotta, così che assieme ad essa possa crescere il gettito a disposizione dell’Autonomia. Attraverso una ottimizzazione delle risorse attuali si possono trovare ulteriori  risorse per migliorare il benessere economico e sociale delle famiglie! Lo abbiamo più volte detto ed è nostro dovere interrogarci  sulla necessaria linea di politica economica. Gli sprechi, che purtroppo anche in Trentino esistono, vanno tagliati e dobbiamo puntare maggiormente su scelte strategiche per un rilancio  di una  produzione ad alto valore aggiunto”.

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- "Il Trentino deve crescere di più", C. Bert, "Trentino", 29 maggio 2011

- "Pd: nel 2013 pronti a guidare la coalizione", M. Damaggio, "Corriere del Trentino", 29 maggio 2011