Le iniziative a favore delle donne anche in Trentino devono essere assai più incisive. L’operato della Commissione provinciale per le pari opportunità fra uomo e donna è apprezzabile, ma è penalizzato da una normativa che la limita e non le concede il potere d’azione necessario. Ne sono più che convinte le consigliere provinciali del Pd Margherita Cogo e Sara Ferrari, che sono entrate nel merito durante la discussione in aula di mercoledì 25 maggio sull’attività svolta nel 2010 dalla citata Commissione. Trento, 26 maggio 2011
Per dare consistenza reale all’uguaglianza di genere, nel 2010 sono stata prima firmataria, assieme ai consiglieri del Gruppo Pd e ad altri, di un disegno di legge apposito – ha ricordato Cogo - in quanto ci sembra indispensabile realizzare una normativa che si faccia carico di promuovere la parità fra donne e uomini in ogni ambito sociale e, al contempo, di rimuovere gli svantaggi e gli stereotipi esistenti rendendo più compatibili famiglia e lavoro, sia per le donne che per gli uomini>.
Il disegno di legge in questione rivisita anche la normativa relativa alla commissione pari opportunità e alla/al consigliera/re di parità, promuovendo una politica di parificazione fra donne e uomini nell'amministrazione
pubblica, favorendo modelli di lavoro e di orario e forme di organizzazione mirate a facilitare per donne e uomini la compatibilità della famiglia con la professione, anche rispetto a dipendenti con incarichi dirigenziali, ecc.
Cogo ha dichiarato il proprio apprezzamento per il lavoro fatto dalla Commissione fino ad oggi, ma ha insistito sulla necessità di rivedere la sua legge istitutiva. In particolare, secondo la consigliere, la nomina della Commissione deve essere progettata con modalità diverse dalle attuali, in modo che possa godere di maggiori poteri e possa esprimere pareri estesi anche alle nomine della giunta provinciale. Inoltre, la Commissione deve avere autonomia economica e, pur collaborando con l’assessorato di riferimento, deve essere autonoma dallo stesso assessorato.
Il lavoro compiuto fino ad oggi dalla Commissione, proprio per le modalità con cui deve operare, non è stato molto proficuo, secondo Cogo, che esemplifica così: sono tanti gli incontri effettuati sul territorio trentino, ma poca è stata la pubblicizzazione delle iniziative, con risultati carenti.
Anche la consigliera Sara Ferrari ha espresso apprezzamento per il lavoro che la Commissione è riuscita a compiere, pur con la modestia del finanziamento e il limite delle competenze, ma al contempo ha chiaramente espresso la necessità che il suo ruolo diventi più importante.La Commissione deve potersi esprimere con un parere proprio ed obbligatorio in relazione a tutte le leggi, perché dobbiamo poter valutare l’impatto di genere su ciascuna delle politiche pubbliche, mentre si tende a circoscriverne l’operato alle sole tematiche considerate strettamente femminili. Apprezzo comunque il molto lavoro compiuto dalla Commissione soprattutto sul fronte delle scuole. E’ questa la strada maestra se vogliamo che le nuove generazioni abbiano cultura più moderna in tema di pari opportunità.
La consigliera Ferrari ha sottolineato inoltre come lavorare sulle pari opportunità oggi significhi anche saper valorizzare il contributo del lavoro femminile come indispensabile alla crescita economica del nostro territorio, non essendo più possibile in un periodo di crisi rinunciare a competenze, capacità e talenti femminili, frenati da disoccupazione, inoccupazione, precarietà e pregiudizi di genere.
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