A. Branz, 29 aprile 2011 Alcuni giorni fa si è tenuto un importante direttivo del PD della Val di Non, nel corso del quale sono stati trattati alcuni temi cruciali sia dal punto di vista locale, che nazionale.
La riunione si è sviluppata in due parti: dapprima l’Assessore della Comunità di valle, Carmen Noldin, ha illustrato, anche attraverso il supporto di slide, la problematica relativa ad una delle sue più significative competenze, il c.d. “distretto famiglia”, soffermandosi sulle modalità operative di questo istituto e sulle relative strategie di intervento. Si tratta dell’attivazione di una rete di servizi a favore delle famiglie, secondo una logica che rifiuta la pratica assistenzialistica per privilegiare invece la promozione della famiglia sul territorio, nella convinzione che “se una famiglia sta bene, sta bene anche la società”. In tal senso, verranno coinvolte tutte le risorse presenti sul territorio e tutte le politiche di governo locale (quindi non solo quelle di stretta pertinenza sociale), con una particolare attenzione ai Comuni, visti come realtà vicine alle famiglie, tali da rappresentare dei veri e propri “sportelli famiglia” diffusi sul territorio. Naturalmente ciò significa anche operare un salto di qualità culturale, in una contesto in cui la “centralità della famiglia” non sia una parola vuota, ma si ponga in relazione alle novità di una società in continua trasformazione. .
Nella seconda parte della riunione, invece, il direttivo del PD locale si è confrontato con il Presidente provinciale del partito, nonché senatore del PD, Giorgio Tonini, che si è soffermato con particolare attenzione su due temi di respiro nazionale, ma che coinvolgono anche il Trentino:
- la questione demografica, tema fondante del paese, dato che a livello europeo nel 2050 si prevede sia necessaria la presenza di almeno 20 milioni di immigrati, se si vuole mantenere l’attuale tasso di sviluppo. Il che fa pensare come l’incapacità del governo italiano di affrontare i problemi indotti da poche migliaia di migranti sia una cartina di tornasole dell’inefficienza e della miopia dell’attuale maggioranza;
- la considerazione che il paese si sta avvitando in una spirale che non ha niente a che vedere con i reali problemi sul tappeto, al punto che l’immobilismo si identifica proprio nel fatto che l’ordine del giorno è stilato dalle sole questioni personali del Presidente del Consiglio. In questo contesto serve però una maggiore e più incisiva presenza del PD, che da un lato deve promuovere un lavoro di base per avvicinarsi ai problemi delle persone in carne ed ossa, ma dall’altro deve anche qualificarsi come partito di governo, in grado di risolvere i problemi, non agitarli soltanto. Osservazione che vale anche per il Trentino, ove il PD non può limitarsi a rappresentare talune fasce sociali, ma interagire anche con quegli ambienti sociali e produttivi che aspettano una risposta urgente alle loro istanze.
Il PD della Val di Non, quindi, data l’esperienza positiva di queste riunioni, proseguirà su questa strada, promovendo incontri con le più significative realtà associative ed economiche della Val di Non, al fine di verificare direttamente le questioni irrisolte ed elaborare un progetto per la Valle che si proietti nel futuro.
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Partito Democratico del Trentino