Mariangela Bastico, ex viceministro all’Istruzione, è in Trentino per sostenere la campagna elettorale del Pd del Trentino.
Trento, 30 ottobre 2008
Con la conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio presso la sede del Pd del Trentino la senatrice ha voluto esporre il punto di vista del Pd rispetto alla riforma della scuola appena approvata dal governo Berlusconi, insistendo sul fatto che il Pd non ha alcuna intenzione di pronunciare soltanto dei “no”, ma intende avanzare delle proposte concrete per una riforma organica del sistema scolastico. Gli italiani non possono e non devono accettare passivamente questo sistematico depauperamento della scuola pubblica, con tagli che raggiungeranno gli otto miliardi di euro e provocheranno la perdita di 132.000 posti di lavoro. L’azione del governo è rivolta principalmente contro la scuola pubblica, al solo fine di minarne il prestigio e la credibilità, e certo non per razionalizzarla; il colmo è che essa sia rivolta principalemte contro il settore più ‘pregiato’ della nostra scuola, quella elementare.
Il Pd si impegna a combattere per una scuola
- pubblica (senza dimenticare la scuola paritaria che ne integra l’offerta didattica)
- di qualità (non come l’obbligo di 24 ore settimanali di insegnamento, contenuto nella legge Gelmini, che costringe a tornare ad un sistema di insegnamento rigido, basato sulle lezioni frontali, senza alcuna partecipazione e protagonismo da parte degli alunni)
- autonoma, radicata nella propria comunità (l’esatto contrario del provvedimento del governo, discusso a breve in parlamento, che prevede la chiusura di gran parte delle scuole di montagna)
- che valorizzi il merito, degli alunni ma anche degli insegnanti (ricordiamoci che il ripristino di un esame di maturità serio, con una commissione esterna, e il sistema del recupero dei debiti scolastici sono opera del governo Prodi)
- che non lasci indietro nessuno, perché il 22% di abbandono scolastico è un dato gravissimo per un Paese civile
Il Pd del Trentino, ha concluso Mariangela Bastico, deve difendere l’Autonomia anche per poter mantenere intatta la libertà e l’autonomia della propria scuola.
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