Prove di ricucitura tra Pd e Corradi

«Pace» quasi fatta tra il sindaco Silvano Corradi e il Pd. La riunione di ieri sera era legata a una parola d'ordine inespressa, che probabilmente arrivava dalla politica provinciale: il centrosinistra autonomista a Pergine può e deve andare avanti.
A. Piccioni, "L'Adige", 19 aprile 2011

No a riunioni di maggioranza senza il Pd, com'era stato ipotizzato alla fine della scorsa settimana, per trovare alternative alla coalizione voluta dagli elettori perginesi. Ma Corradi è preoccupato di come reagiranno le altre forze: Upt, ma soprattutto il Patt. «L'atteggiamento del sindaco Corradi è stato di dialogo e costruttivo», ha spiegato Matteo Savastano , che insieme a consiglieri e assessori del Pd ha passato circa due ore con il primo cittadino a discutere del futuro della coalizione.
Alle 17 un incontro particolare tra il vicesindaco Marina Taffara e Corradi ha preceduto la discussione con i consiglieri. Corradi ha chiesto una «ammissione di colpevolezza» al Pd, reo di aver «tradito» la fiducia al momento del voto sul piano per San Cristoforo, ma poi è stato comunque ribadito che la volontà è di proseguire. Né elezioni anticipate, né rimpasto. Semmai una revisione delle competenze degli assessori. «A Corradi abbiamo chiesto di non farsi influenzare troppo da alcuni assessori - prosegue Savastano - e soprattutto che si vada avanti con più trasparenza e condivisione nella gestione della cosa pubblica. Quello che è accaduto con San Cristoforo non può succedere ancora». A proposito del piano per il lungolago la parola è «fine», per il momento. Se mai lo si riprenderà, lo si dovrà fare in altri termini.
Sulle modalità con cui si è arrivati alla bocciatura i consiglieri hanno spiegato la loro posizione: è stato un modo per «smascherare» dei giochi politici a cui Alternativa si era prestata. C'era in giro la voce, in consiglio comunale, che Alternativa avrebbe dichiarato di votare il piano, ma poi, a voto segreto, avrebbe fatto mancare comunque dei voti, dando poi la colpa ai consiglieri del Pd.
Lo stesso Giorgio Dalmaso , espressione dell'anima cattolica del partito, ha tenuto a ribadire alcuni punti del voto in consiglio. «Pensiamo che, se errori sono stati fatti in maggioranza, non sono tutti imputabili al Partito Democratico. Non possono fare un «processo» solo al nostro partito - dice Annamaria Lazzeri , la capogruppo - tutti possiamo migliorare per procedere meglio in futuro e più in sincronia». Due le alternative che Corradi ha prospettato ai consiglieri: elezioni anticipate o continuare con la coalizione. La prima ipotesi è stata scartata chiaramente. «Ora la questione passa in mano alle altre forze di maggioranza - prosegue Lazzeri - però non si parla più di riunioni di maggioranza senza il Pd». Domani infatti, dopo che Corradi avrà sentito tutti gli altri partiti, ci sarà la riunione di maggioranza. Nell'aria però resta ancora il «malumore» del Patt, segnalato anche a livello provinciale. Al Patt le elezioni, visto anche il recente ottimo risultato nel voto per la Comunità di Valle, probabilmente non dispiacerebbero.