Pacher: pirolisi e gassificatore saranno inseriti nel bando. L. Patruno, "L'Adige", 7 aprile 2011
Non c'è più solo l'inceneritore. Il nuovo bando per la costruzione dell'impianto conterrà anche la previsione di alternative rappresentate da «soluzioni diverse dall'incenerimento tradizionale». L'apertura, per la prima volta messa nero su bianco, viene dal vicepresidente e assessore all'ambiente, Alberto Pacher, che ieri ha concordato in questi termini e sottoscritto il contenuto di una mozione presentata dal consigliere dei Verdi, Roberto Bombarda, che nel testo originale chiedeva di «chiudere il ciclo dei rifiuti in Trentino senza ricorrere alla costruzione dell'inceneritore». La mozione sarà discussa e approvata oggi dal consiglio provinciale. «È la prima crepa - ha commentato raggiante Bombarda - al camino dell'inceneritore, perché significa che potranno essere presi in considerazione sia impianti a freddo che termici, ma senza emissioni nell'atmosfera come avviene con l'inceneritore». Il vicepresidente Pacher precisa: «Nel nuovo bando sarà esplicitato che potranno concorrere, accanto alla soluzione del termovalizzatore, varie soluzioni tecniche purché siano ampiamente sperimentate e diffuse nei Paesi più attenti all'ambiente: penso ad esempio alla pirolisi o ai gassificatori, non certo quella tecnologia della società di Montecarlo che vorrebbe la Lega perché non ci dà garanzie, né l'ipotesi Vedelago». Ma le novità non finiscono qui. «Nel bando - dice l'assessore - ci sarà spazio anche per soluzioni che possano comprendere un pretrattamento dei rifiuti indifferenziati e un termovalorizzatore più piccolo, di circa 60 mila tonnellate all'anno». L'impianto di inceneritore previsto, senza pretrattamento, su cui si fece il primo bando andato deserto nel dicembre scorso, ha una capacità massima di smaltimento di 103 mila tonnellate e un costo di 111 milioni di euro. Nel primo bando si prevedeva una durata della concessione di 24 anni, dei quali 4 per la costruzione e 20 per la gestione vera e propria. La mozione in consiglio provinciale non è un'inversione di rotta, perché non vuol dire che alla fine Provincia e Comune di Trento non scelgano comunque chi propone un incenerimento tradizionale, però dicendo di voler aprire il bando in modo esplicito ad altre tecnologie, ci sarà l'opportunità di avere un confronto diretto tra i pro e i contro delle diverse soluzioni. D'altronde, questa era la richiesta fatta anche dagli amministratori della Piana Rotaliana, particolarmente preoccupati per la costruzione dell'impianto a Ischia Podetti, visto che i cui fumi saranno portati dal vento proprio verso questi comuni. Ma è la stessa sollecitazione venuta nei giorni scorsi da Dario Maestranzi, presidente della commissione del Comune di Trento, che si occupa della questione rifiuti e inceneritore, ma anche delle forze politiche del centrodestra, in particolare Pdl e Lega, contrarie all'inceneritore. Martedì prossimo 12 aprile si terrà una seduta straordinaria del consiglio comunale di Trento, voluto dal centrodestra, proprio per discutere di inceneritore. Intanto, sullo stesso tema Pacher ha annunciato l'organizzazione di una conferenza di informazione per il 29 aprile.
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