«Siamo tanti. Anzi tantissimi. È la risposta migliore a chi pensava che tutto si trasformasse in un flop».
"L'Adige", 26 ottobre 2008
Non ha dubbi Hussam Hussein, giovane studente trentino di origini giordane, sul successo della manifestazione nazionale del Partito democratico. C'era anche lui ieri a Roma in un bagno di folla - saranno quasi due milioni a riempire il Circo Massimo, secondo gli organizzatori - voluto da Walter Veltroni per dire no alle politiche economiche del governo Berlusconi. Gli esponenti del Pd trentino partono molto prima dell'alba alla volta di Roma. Sono una cinquantina, tanti da riempire un pullman. Uomini, ma anche diverse donne come nella migliore tradizione riformista. Certo, per la prima uscita del neonato Partito democratico ci si poteva aspettare un'adesione più alta, ma le elezioni provinciali incombono e le energie inevitabilmente sono concentrate tutte su piazza Dante. Ad ogni buon conto, alcuni candidati non sono voluti mancare. Oltre al segretario Alberto Pacher, giunto a Roma insieme all'onorevole Laura Froner, ci sono Sara Ferrari e Bruno Dorigatti. L'ex sindacalista è stato segretario della Cgil del Trentino durante il secondo governo Berlusconi. Di manifestazioni ne ha fatte tante, alcune oceaniche, come quella per l'articolo 18 che proprio al Circo Massimo radunò più di tre milioni di persone. Dorigatti resta comunque impressionato dalla mobilitazione organizzata dal Pd. Il partito leggero per definizione, copia alla perfezione la «macchina da guerra» del sindacato italiano. «Il popolo della sinistra, i lavoratori, i pensionati, gli studenti, - spiega Dorigatti - sono qui e dobbiamo tutti prenderne atto. L'unità delle forze progressiste si fa anche in questa piazza, tutti insieme, per chiedere al governo un sostegno vero ai redditi dei lavoratori e dei pensionati, una via di uscita alla precarietà di tanti giovani». Per Dorigatti la manifestazione del Circo Massimo serve a dare slancio al Partito democratico trentino. «Grazie al successo di questa giornata - ribadisce l'ex sindacalista - possiamo affrontare gli ultimi quindici giorni di campagna elettorale con grande entusiasmo, nell'obiettivo di recuperare il voto di chi ancora oggi è incerto». Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario e capolista Alberto Pacher. «È una manifestazione pacifica e serena. Non siamo contro qualcuno, ma per qualcosa, per riaffermare i valori del riformismo democratico». «Nessuno pensa di far cadere il governo - aggiunge Pacher - ma se non si condividono alcune politiche è giusto affermarlo. Questa manifestazione serve a preparare le idee nuove con le quali il Pd cercherà di vincere le politiche tra cinque anni». Intanto, a Trento, la campagna elettorale continua mentre le polemiche sulla scuola infiammano anche gli studenti trentini. Sul tema Pacher non perde l'occasione di lanciare una stoccata a Divina. «Dice che bisogna mandare la polizia in ateneo? Lo ha smentito anche Berlusconi. Purtroppo però le idee che Divina prende a prestito sono comunque meglio delle sue. E questo dice già tutto».